il dialogo
Periodico di Monteforte Irpino
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Aforismi


PENSIERI DI PINOCCHIO

“Poteva capitarmi di peggio”, disse  il marito della marchesa di Pompadour, rialzandosi dopo uno scivolone. I domestici tacquero.
“Io sono io”, disse Pinocchio appeso dai malandrini all’albero degli impiccati: “Se mi vogliono diverso non sarò più io”.
Sgambettò per l’aria e scoprì: “Ma io penso!”.
Per sua sfortuna la Fatina mandò il cane Medoro a salvarlo.
Il bambino adottato da due omosessuali è un uomo a metà: non potrà mai dire “Mamma!”
La stupidità è come l’egoismo: è sempre degli altri.
La tristezza è infeconda, la malinconia poetica, la nostalgia degli stupidi.
Non sempre i cattivi sono stupidi, mentre gli stupidi sono sempre cattivi.
Tanto va la gatta al lardo, che se lo mangia. (vecchia battuta da ragazzi)
C’è sempre un’ultima volta, per ogni cosa. 
Era morto anche da morto.
Una questione di principio. Non irrigidirti, disse l’alga alla figlia. 
Un individuo intelligente può diventare stupido, uno stupido non può diventare intelligente. 
Mia cara, non c’è niente di straordinario nella mia vita. Solo che sono nato. 
Non possiedo niente, nemmeno me stesso.
Sto scoprendo che mi è assolutamente impossibile capire.
La lotta contro la stupidità (anche la mia). Ho sempre perso.

Mario Pancera

Inserito il giorno: 12/01/2017



Sarajevo in dialogo

"Voi lo sapete bene, per averlo sperimentato proprio qui: quanta sofferenza, quanta distruzione, quanto dolore! Oggi, cari fratelli e sorelle, si leva ancora una volta da questa città il grido del popolo di Dio e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà: mai più la guerra!".

Papa Francesco, Sarajevo 6 giugno 2015

Inserito il giorno: 07/10/2015



Democrazia

"La tragedia delle democrazie.moderne è che non sono ancora riuscite a realizzare la Democrazia"

J. Maritain

Inserito il giorno: 10/11/2013



Democrazia

«Da sempre, gli uomini avanzano rivendicazioni di libertà individuale ma anche di appartenenza collettiva. La democrazia, grazie alla sua natura mista, si sforza di preservarle entrambe. In passato, le cosiddette democrazie popo­lari - che ho conosciuto da giovane in Bulgaria - in nome dell'interesse collet­tivo non lasciavano alcuna libertà all'individuo.

Oggi le democrazie corrono il rischio contrario, vale a dire la tirannia dell'individuo che, in nome di una libertà assoluta e smisurata, sottomette tutta la vita sociale al dominio di un'economia regolata esclusivamente dalle leggi del mercato».

(cit. in Interculture 22/12; p.112)

Tzvetan Todorov

Inserito il giorno: 10/11/2013



Democrazia

La differenza tra una democrazia e una dittatura è che in una democrazia prima voti e poi prendi ordini; in una dittatura non devi perdere tempo a votare.

Charles Boukowski

Inserito il giorno: 10/11/2013



Democrazia

La democrazia consiste nello scegliere i vostri dittatori, dopo che vi hanno detto quello che pensate di voler sentire.

Alan Coren

Inserito il giorno: 10/11/2013



Giustizia

"se non avessi la possibilità di lottare per la giustizia con mezzi nonviolenti, continuerei comunque a lottare per essa"

Gandhi

Inserito il giorno: 03/05/2012



La vera forza

"La vera forza di Martin Luther King e Nelson Mandela e' stata proprio quella di prendere la rabbia del loro popolo ed evitare che si trasformasse in odio e violenza, usandola come energia interiore per trovare la forza di percorrere strade nuove".

Carlo Gubitosa.

Inserito il giorno: 03/05/2012



Oscenità

Ricordiamo un famoso scritto di Sandro Pertini. Già la guerra è "oscena", ma l'ostentazione della morte, l'insulto dei deboli, dei "sudditi", a quel che resta di un tiranno, non possono che intristire, anche sotto il profilo educativo.

‎"Quando mi dissero che il cadavere di Mussolini era stato portato a piazzale Loreto, corsi con mia moglie e Filippo Carpi. I corpi non erano appesi. Stavano per terra e la folla ci sputava sopra, urlando. Mi feci riconoscere e mi arrabbiai: «Tenete indietro la folla!». Poi andai al CLN e dissi che era una cosa indegna: giustizia era stata fatta, dunque non si doveva fare scempio dei cadaveri. Mi dettero tutti ragione: Salvadori, Marazza, Arpesani, Sereni, Longo, Valiani, tutti. E si precipitarono a piazzale Loreto, con me, per porre fine allo scempio. Ma i corpi, nel frattempo, erano già stati appesi al distributore della benzina. Così ordinai che fossero rimossi e portati alla morgue. Io, il nemico, lo combatto quando è vivo e non quando è morto. Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per terra". 
SANDRO PERTINI

SANDRO PERTINI

Inserito il giorno: 11/24/2011



E' già santo

Che non canonizzino mai san Romero d’America – ha scritto dom Pedro Casaldaliga nel suo libro Il volto del Queztal – perché gli farebbero un’offesa. Egli è santo in un modo del tutto particolare. È già stato canonizzato dal popolo. Non occorre altro […] nessuno deve canonizzare Romero, perché sarebbe come pensare che la prima canonizzazione non sia servita.

CITAZIONE riportata da Dialoghi, febbraio 2011

dom Pedro Casaldaliga

Inserito il giorno: 09/27/2011



CERTAMENTE IL FASCISMO...

Certamente il fascismo e' stato gia' sconfitto una volta, ma siamo ben lungi dall'aver sradicato definitivamente questo male supremo del nostro tempo: le sue radici sono infatti profonde e si chiamano antisemitismo, razzismo, imperialismo.

[Da Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001, p. 184.]

HANNAH ARENDT

Inserito il giorno: 09/11/2011



POICHE' NON POSSIAMO ESSERE TANTO INGENUI...

Poiche' non possiamo essere tanto ingenui da pensare che chi ha oggi pesanti privilegi si decida a perderli solo perche' gli si propone un'idea razionale, bisogna gia' sapere che le forze monopolistiche interne ed esterne ora predominanti nel paese cercheranno di reagire anche con la violenza per mantenere i propri privilegi, tenteranno di reagire all'avanzata di ogni strutturazione che intenda salvaguardare e conquistare posizioni di interesse collettivo...

[Da Danilo Dolci, Verso un mondo nuovo, Einaudi, Torino 1965, pp. 206-207.]

Danilo Dolci

Inserito il giorno: 09/09/2011



IL RAZZISMO PIU' INCONSAPEVOLE

... Tutte le lotte antirazziste dovrebbero averci insegnato tali verita', anche se e' crudele per le donne dover passare attraverso questa dimostrazione per farsi ascoltare. Ma il sessismo e' il razzismo piu' inconsapevole, e produce una moltitudine di contraddizioni prima di togliersi la maschera.

[Da Luce Irigaray, Io tu noi. Per una cultura della differenza, Bollati Boringhieri, Torino 1992, pp. 99-100.

Luce Irigaray

Inserito il giorno: 09/09/2011



BIODIVERSITA'

Tutti coloro che dipendono dalla biodiversita' per la propria sopravvivenza sanno di doverla mantenere viva. Per loro i valori economici sono strettamente connessi ai valori ecologici e al valore intrinseco di ogni specie. Cio' e' reso evidente dal fatto che nelle culture indigene sostenibili le specie da cui gli esseri umani dipendono di piu' sono considerate sacre, onorate e conservate, anche se vengono utilizzate per il sostentamento.

[Da Vandana Shiva, Campi di battaglia. Biodiversita' e agricoltura industriale, Edizioni Ambiente, Milano 2009, p. 61.

Da Vandana Shiva

Inserito il giorno: 09/09/2011



MA COSTORO, COMUNQUE

Ma costoro, comunque, non dubitarono mai che i crimini restavano crimini anche una volta legalizzati dal governo, cosi' come non dubitarono mai che era meglio in ogni caso non partecipare a tali azioni criminali.

[Da Hannah Arendt, Alcune questioni di filosofia morale, Einaudi, Torino 2006, 2009, p. 35.]

HANNAH ARENDT

Inserito il giorno: 08/28/2011



OGNI ATOMO DI ODIO

Laggiu' ho potuto toccare con mano come ogni atomo di odio che si aggiunge al mondo lo renda ancora piu' inospitale.

[Da Etty Hillesum, Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano 1990, 2001, p. 51.]

ETTY HILLESUM

Inserito il giorno: 08/28/2011



LA SPERANZA

La speranza e' la conoscenza che il male che si porta in se' e' finito, e che il minimo orientamento dell'anima verso il bene, fosse pure di un istante, ne abolisce un poco; che nell'ambito spirituale ogni bene, infallibilmente, produce il bene.

[Da Simone Weil, Quaderni, II, Adelphi, Milano 1985, 1991, p. 256.]

SIMONE WEIL

Inserito il giorno: 08/28/2011



L'INIZIO

Opposizione integrale alla guerra. Opposizione integrale alle uccisioni. Riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Cura partecipe per la biosfera.

Cosi' inizia la civilta'.

01/07/2011

La nonviolenza in cammino

Inserito il giorno: 08/01/2011



SE SI POTESSE

Se si potesse credere in Dio senza amarlo, non lo si potrebbe amare.

[Da Simone Weil, Quaderni, II, Adelphi, Milano 1985, 1991, p. 221.]

SIMONE WEIL

Inserito il giorno: 07/30/2011



CON CHI DESIDERIAMO STARE IN COMPAGNIA?

Per concludere, vorrei soltanto aggiungere un paio di chiose. Dalla odierna analisi di Kant spero che risulti piu' chiaro perche' in precedenza, citando Cicerone e Eckhart, ho sollevato il seguente problema: con chi desideriamo stare in compagnia? Ho cercato di mostrarvi che le nostre decisioni sul bene e il male dipendono dalla scelta dei nostri compagni, di coloro con cui vogliamo passare il resto dei nostri giorni.

[Da Hannah Arendt, Alcune questioni di filosofia morale, Einaudi, Torino 2006, 2009, p. 111.]

HANNAH ARENDT

Inserito il giorno: 07/30/2011



L'AMICIZIA

L'amicizia non ammette di essere disgiunta dalla realta', non piu' che il bello. Essa costituisce un miracolo, come il bello. E il miracolo consiste semplicemente nel fatto che essa esiste.

[Da Simone Weil, Quaderni, I, Adelphi, Milano 1982, 1991, p. 157.]

SIMONE WEIL

Inserito il giorno: 06/27/2011



SATYAGRAHA

Satyagraha significa una ricerca insistente della verita'. Quando un uomo insiste sulla verita', essa gli da' potere.

 

[Da Mohandas K. Gandhi, La forza della verita', I, Sonda, Torino-Milano 1991, p. 301.]

MOHANDAS GANDHI

Inserito il giorno: 06/27/2011



COLLEGARSI



[Da Danilo Dolci, Esperienze e riflessioni, Laterza, Roma-Bari 1974, p. 253.

Danilo Dolci

Inserito il giorno: 06/02/2011



GLI OSPITI

Trecento prigionieri furono condotti davanti a Maan ibn Zaida, che ordino' di decapitarli. Venne il boia, fu recata la spada affilata e disteso il tappeto di cuoio, si fece avanti un prigioniero e fu giustiziato.

Poi venne fuori il secondo, un giovane, e disse: "O Maan, non uccidere i tuoi prigionieri mentre hanno tanta sete!".

E Maan ordino': "Date loro da bere".

Bevvero, e il giovane: "O emiro, hai esaudito la nostra richiesta, e per ogni bene che si fa ad un essere vivente c'e' il suo premio. Pero', giuro a Dio, siamo anche affamati; prima di morire, dacci da mangiare!".

Maan ordino' che fossero portati dei viveri, mangiarono.

Appena si furono saziati, quel giovane disse: "O emiro, eravamo tuoi prigionieri, adesso siamo diventati tuoi ospiti...".

Ordino' l'emiro: "Lasciateli andare", e furono liberati tutti.

[Da Francesco Gabrieli, Virginia Vacca, Antologia della letteratura araba, Edizioni Accademia, Milano 1976, p. 158, At-Tanukhi, "cadi iraqeno, fine del X secolo, vivace e garbato narratore di aneddoti e racconti, tolti in gran parte dalla vita di ambienti cortigiani, ufficiali e cittadini contemporanei. In al-Farag bada sh-shidda (Il sollievo dopo la distretta) narra casi di liberazione insperata da situazioni difficili" (Ivi, p. 144)]

At-Tanukhi

Inserito il giorno: 06/02/2011



Guerra

"La guerra è un male perché fa più malvagi di quanti ne toglie di mezzo"
(Per la pace perpetua. Progetto filosofico, 1795).

Kant

Inserito il giorno: 03/29/2011



Scoperte

" Non esistono grandi scoperte nè reale progresso finché sulla Terra esisterà un bambino infelice".

Albert Enstein

Inserito il giorno: 01/03/2011



Democrazia

La democrazia esiste laddove non c'è nessuno così ricco da comprare un altro e nessuno così povero da vendersi.

Jean Jacques Rousseau

Inserito il giorno: 12/17/2010



IL PEGGIO

Il peggio e' che lo Stato sembra incoraggiare i privati nell'ingiusto, odioso, vergognoso sfruttamento della donna.

[Da Anna Kuliscioff, Immagini scritti testimonianze, Feltrinelli, Milano 1978, p. 184.]

Anna Kuliscioff

Inserito il giorno: 10/20/2010



I PRIMI TEMPI

I primi tempi, la tragedia mi aveva oppresso in modo cosi' torturante, che spesso mi ero assopita la sera desiderando di non svegliarmi al mattino, tanto il ritorno alla coscienza era insopportabile e penoso. Ma ora c'erano i conigli e le piantine dell'orto. Come non rasserenarsi vedendo quei germogli teneri ma incredibilmente robusti e decisi a vivere, che spaccavano il seme e aprivano la terra e stendevano subito le foglioline per respirare e godersi il sole? Il mondo continua, dicevano i ravanelli lustri rosei e rotondi tre settimane soltanto dopo essere usciti dal seme minuscolo; la lotta riprendera'.

[Da Joyce Lussu, Fronti e frontiere, Laterza, Bari 1967, pp. 22-23.]

Joyce Lussu

Inserito il giorno: 10/20/2010



DEL PATRIARCATO

Sto parlando del patriarcato, dell'innesto di strutture patriarcali al'interno della psiche, l'interiorizzazione della voce del padre o della legge. "Patriarcale" e' un termine antropologico, che rappresenta culture o famiglie comandate dal padre, dove il padre o i padri, costituiscono il sacerdozio di una gerarchia che controlla l'accesso alla verita', al potere, alla salvezza e al sapere. Poiche' pone alcuni uomini sopra ad altri uomini e subordina le donne, il patriarcato e' un ordine di dominio. Ma dividendo alcuni uomini da altri, e tutti gli uomini dalle donne, dividendo i padri dalle madri e le figlie e i figli, il patriarcato crea una spaccatura nella psiche, dividendo ciascuno da una parte di se stesso.

[Da Carol Gilligan, "Da Con voce di donna a La nascita del piacere: un percorso intellettuale", in Bianca Beccalli e Chiara Martucci (a cura di), Con voci diverse. Un confronto sul pensiero di Carol Gilligan, La Tartaruga, Milano 2005, pp. 64-65.]

Da Carol Gilligan

Inserito il giorno: 10/20/2010



UN GIORNO

Un giorno (non saprei proprio prevedere quando), i poveri che lavorano si stuferanno di ricevere cosi' poco in cambio e pretenderanno di essere pagati per cio' che valgono. Quel giorno, la rabbia esplodera' e assisteremo a scioperi e distruzioni. Ma non sara' la fine del mondo e, dopo, staremo meglio tutti quanti.

[[Da Barbara Ehrenreich, Una paga da fame, Feltrinelli, Milano 2002, 2004, p. 153.]

Barbara Ehrenreich

Inserito il giorno: 10/20/2010



LE SOFFERENZE DEGLI ALTRI

[Da Rosanna Benzi, Il vizio di vivere, Rusconi, Milano 1984, 1987, p. 38.

Rosanna Benzi, nata nel 1948 e scomparsa all'inizio del 1991, per la maggior parte della sua vita ha vissuto in un polmone d'acciaio. Direttrice della rivista "Gli altri. Periodico di tutti gli emarginati della societa'", ed infaticabile promotrice di iniziative di solidarieta' e di liberazione, una delle figure piu' belle dell'impegno per i diritti e la dignita' umana. Opere di Rosanna Benzi: segnaliamo particolarmente Il vizio di vivere, Rusconi, Milano 1984, 1987]

Le sofferenze degli altri non potranno mai farmi bene.

Rosanna Benzi

Inserito il giorno: 10/20/2010



LA MORALE

La morale che si puo' legittimamente trarre dalla spaventosa tragedia provocata dalla bomba atomica e' che una bomba non puo' essere distrutta da un'altra bomba, come la violenza non puo' essere eliminata dalla violenza. Il genere umano puo' liberarsi della violenza soltanto ricorrendo alla nonviolenza. L'odio puo' essere sconfitto soltanto con l'amore.

[Da Mohandas Karamchand Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1973, 1996, p. 354.]

Mohandas Karamchand Gandhi

Inserito il giorno: 09/12/2010



QUESTO DRAMMA

Questo dramma e' molto vicino a noi. Certo, dopo cosi' tanto tempo, non si abbandonano piu' le persone su un'isola deserta. Ma non c'e' bisogno d'essere su un'isola deserta per essere abbandonati. Ai giorni nostri, quanti esseri umani muoiono in modo oscuro di miseria e di umiliazione, talvolta nel bel mezzo di una grande citta'. Le loro morti sono contate nelle statistiche; qualche volta, se si sono suicidati, si accorda loro qualche riga tra le altre notizie. Ma cio' che ha potuto attraversare le loro menti e i loro cuori, nessuno se lo domanda. Si preferisce non pensarci.

Da Simone Weil, Il racconto di Antigone e Elettra, Il Melangolo, Genova 2009, pp. 43-44. E' un estratto da un frammento per un articolo di presentazione del Filottete.

Simone Weil

Inserito il giorno: 08/21/2010



PER QUESTO E' NECESSARIO

Per questo e' necessario decostruire l'ovvio, abbandonare i pregiudizi, le false evidenze, porsi domande ingenue, quasi infantili nella loro spontaneita'.

Da Silvia Vegetti Finzi, Volere un figlio. La nuova maternita' fra natura e scienza, Mondadori, Milano 1997, 1999, p. 15.

Silvia Vegetti Finzi

Inserito il giorno: 08/21/2010



IL CONFLITTO

Il conflitto dovrebbe essere il primo elemento di ricchezza su cui basare ogni possibilita' di cambiamento.

Da Maria Grazia Giannichedda, Franca Ongaro Basaglia (a cura di), Psichiatria, tossicodipendenze, perizia. Ricerche su forme di tutela, diritti, modelli di servizio, Franco Angeli, Milano 1987, p. 44.

Franca Ongaro Basaglia

Inserito il giorno: 08/21/2010



LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA'

La conservazione della biodiversita' implica la liberta' per tutte le specie di continuare a vivere e a svilupparsi nel futuro, la liberta' dei poveri di accedere al cibo e ai farmaci, la liberta' per le generazioni future di beneficiare della generosita' della diversita'. Questa lberta' e' cio' che la biodiversita' ci offre, e il suo futuro e' nelle nostre mani.

Da Vandana Shiva, Campi di battaglia. Biodiversita' e agricoltura industriale, Edizioni Ambiente, Milano 2009, pp. 221-222. Sono le parole conclusive del libro.

Vandana Shiva

Inserito il giorno: 08/21/2010



UNA FORTE TENDENZA

Una forte tendenza al rifiuto di obbedire e' spesso accompagnata da una tendenza altrettanto forte al rifiuto di dominare e di comandare.

Da Hannah Arendt, Sulla violenza, Guanda, Parma 1996, p. 36.

Hannah Arendt

Inserito il giorno: 08/21/2010



LA SPERANZA

La speranza, ci insegni, non e' un sentimento passivo, un mero riverbero della felicita' presente, ma una forza costruttiva che trasforma il vuoto scorrere del tempo, conferendogli senso e valore.

[Da Silvia Vegetti Finzi, La stanza del dialogo, Casagrande, Bellinzona 2009, p. 185.]

Silvia Vegetti Finzi

Inserito il giorno: 07/30/2010



DA QUESTO NESSO

Da questo nesso sempre piu' intenso tra vita e liberta' scaturisce per la vita un senso piu' profondo, e il diritto trova una sua piu' discreta misura. Si mette al servizio del "mestiere di vivere", e cosi' puo' essere oggetto di apprendimento, luogo dell'uomo e non del potere, strumento umile e disponibile e non imposizione insostenibile.

[Da Stefano Rodota', La vita e le regole, Feltrinelli, Milano 2006, 2009, p. 72.]

Stefano Rodota'

Inserito il giorno: 07/30/2010



IL NODO DELLA QUESTIONE

Il nodo della questione, quindi, risiede ancora una volta nella dinamica dei rapporti fra il sapere-potere dei tecnici e le possibilita' di conoscenza e di controllo di tutti gli altri.

[Da Franca Ongaro Basaglia, Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982, p. 270.]

Franca Ongaro Basaglia

Inserito il giorno: 07/30/2010



LA CARATTERISTICA ESPERIENZA

La caratteristica esperienza che l'uomo moderno fa della storia si fonda sulla constatazione delle infinitamente nuove e opprimenti possibilita' che non si riesce a dominare con i mezzi tramandati per tradizione. Sono possibilita' nuove di bene e di male, di progresso e di catastrofe definitiva. Ma queste nuove possibilita' di un nuovo futuro vengono pur sempre vissute, in un primo momento, come crisi e crollo delle tradizionali istituzioni, modi di vita e metodi di dominare la realta', che facevano parte delle possibilita' finora note e familiari. La storia, per cosi' dire, supera le sponde della tradizione. Gli argini delle tradizioni e degli ordinamenti si rompono in tutti i campi.

[Da Juergen Moltmann, Teologia della speranza, Queriniana, Brescia 1970, 1981, p. 237.]

Juergen Moltmann

Inserito il giorno: 07/30/2010



IL DIVIETO DELLA VENDETTA

Fu solo quando accanto ai modelli competitivi cominciarono ad affiancarsi quelli collaborativi che la vendetta venne dapprima consuetudinariamente limitata e poi giuridicamente vietata. La violenza generava una catena ininterrotta di violenze, richiedeva una controvendetta, in un susseguirsi senza fine di vere e proprie guerre. Lo Stato nascente, se voleva consolidarsi e sopravvivere, non poteva che assecondare e concludere la trasformazione culturale che aveva portato alla nascita delle regole limitative. Il divieto della vendetta fu l'espressione di un mutamento di valori indispensabile all'attuazione di una convivenza pacifica e civile.
Nella nuova societa' non era piu' Achille il modello dell'eroe.

[Da Eva Cantarella, Il ritorno della vendetta, Rcs Libri, Milano 2007, p. 118.]

Eva Cantarella

Inserito il giorno: 07/30/2010



Ritorno

Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati.

Nelson Mandela

Inserito il giorno: 07/23/2010



NELLA CONCEZIONE GANDHIANA DEL BENESSERE DI TUTTI

Nella concezione gandhiana del benessere di tutti sono dunque comprese anche le generazioni future, e il tipo di societa' swaraj e swadeshi che Gandhi proponeva - una societa', diremmo oggi, fondata sulla cooperazione e la solidarieta' piu' che sulla concorrenza e sul tornaconto egoistico, sul risparmio piu' che sullo spreco, anticonsumista, a basso consumo di energia, decentrata, rispettosa della natura e dell'ambiente - costituisce la migliore garanzia della salvaguardia degli interessi vitali dei futuri abitanti del nostro pianeta. In una siffatta societa' si stara' molto attenti a dar corso a progetti che rischino di diventare irreversibili o la cui reversibilita' dovra' essere pagata da chi viene dopo di noi. Vi e' una frase che Gandhi scrisse nel 1909 e che e' piu' che mai degna di essere meditata: "Diciamo dunque che il non iniziare qualcosa e' estremamente saggio".

[Da Giuliano Pontara, Il pensiero etico-politico di Gandhi, in Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1996, p. CLXI (e' una pagina aggiunta nella seconda edizione della classica antologia del 1973).]

Giuliano Pontara

Inserito il giorno: 07/22/2010



MENTRE LA VIOLENZA DILAGA

Mentre la violenza dilaga e assume forme inaudite, c'e' nella lingua contemporanea una difficolta' a darle nomi plausibili.

[Da Adriana Cavarero, Orrorismo, Feltrinelli, Milano 2007, p. 8.]

Adriana Cavarero

Inserito il giorno: 07/22/2010



VEDERE UN VISO

Vedere un viso e' gia' udire: "Non ucciderai", e' udire: "giustizia sociale".

[Da Emmanuel Levinas, Difficile liberta', La Scuola, Brescia 1986, pp. 59-60.]

Emmanuel Levinas

Inserito il giorno: 07/16/2010



PRIMO COMPITO DI OGNI LIBERTA'

Primo compito di ogni liberta', anzi condizione del suo sussistere, e' di porsi dei limiti.

[Da Hans Jonas, Tecnica, medicina ed etica. Prassi del principio responsabilita', Einaudi, Torino 1997, p. 244.]

Hans Jonas

Inserito il giorno: 07/16/2010



LA CAUSA FONDAMENTALE DELLA MENZOGNA

La causa fondamentale della menzogna e' la mancanza di generosita', e soltanto la generosita', sorgente dell'esistenza ritrovata, ci rendera' innocenti e trasparenti come al primo mattino del mondo.

[Da Vladimir Jankelevitch, La menzogna e il malinteso, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000, p. 46.]

Vladimir Jankelevitch

Inserito il giorno: 07/16/2010



MAN MANO

La violenza e la pericolosita' si riducevano man mano che si riducevano le costrizioni e le minacce, e man mano che aumentavano le possibilita' di vita e di espressione.

[Da Franca Ongaro Basaglia, Manicomio perche'?, Emme, Milano 1982, p. 27.]

Franca Ongaro Basaglia

Inserito il giorno: 07/02/2010



I DIECI PRINCIPI DI DANILO DOLCI

Danilo Dolci ha cosi' messo praticamente in maggior rilievo ed ha espresso in modo chiarissimo principi ed elementi gia' espressi e praticati nel passato e nel presente, ma che con la sua persona, con la sua ispirazione ed azione incisiva e organica in una situazione cosi' significativa, e' bene che siano messi a contatto di tutti e moltiplicati:
1. Lavorare per una societa' che sia veramente di tutti.
2. Cominciare piu' affettuosamente e piu' attentamente dagli "ultimi".
3. Portare le cose piu' alte a contatto dei piu' umili.
4. Partecipare per comprendere.
5. Superare continuamente i propri possessi dando aiuti.
6. Creare strumenti di lavoro e di civilta' per tutti.
7. Dare amorevolezza a tutte le persone, non considerandole chiuse nei loro errori.
8. Usare nelle azioni e nelle lotte il metodo rivoluzionario nonviolento.
9. Nei casi estremi e nei momenti decisivi offrire il proprio sacrificio (per esempio, il digiuno), prendendo su di se' la sofferenza.
10. Promuovere riunioni e assemblee per il dialogo su tutti i problemi.

[Il brano e' estratto dal libro di Aldo Capitini, Rivoluzione aperta, del 1956.]

Aldo Capitini

Inserito il giorno: 06/28/2010



SFRUTTATORI

Se per sfruttare l'uomo certuni predicano la rinuncia ai beni terreni; altri, per sfruttarlo meglio, lo invitano a desiderarli.

[Da Nicolas Gomez Davila, In margine a un testo implicito, Adelphi, Milano 2001, 2005, p. 100. Nicolas Gomez Davila (Bogota', 1913-1994), scrittore e pensatore colombiano, e' autore di acuminati aforismi. In italiano sono state pubblicate due raccolte di aforismi estratti dai cinque volumi dei suoi Escolios: In margine a un testo implicito, Adelphi, Milano 2001, 2005; Tra poche parole, Adelphi, Milano 2007]

Nicolas Gomez Davila

Inserito il giorno: 06/24/2010



LA SCOPERTA DI ERODOTO

Non abbiamo mai a che fare con la verita' storica, ma con una storia narrata e rappresentata a seconda di come la gente crede che sia stata.
E questa verita' e' forse la massima scoperta di Erodoto.

[Da Ryszard Kapuscinski, In viaggio con Erodoto, Feltrinelli, Milano 2005, 2009, pp. 249-250.

Ryszard Kapuscinski

Inserito il giorno: 06/22/2010



LA FONTE DEGLI ERRORI

La fonte degli errori negli uomini e' proprio la debolezza dell'amore della verita' rispetto alle altre passioni.
[Da Simone Weil, Lezioni di filosofia, Adelphi, Milano 1999, p. 230.]

Simone Weil

Inserito il giorno: 06/21/2010



IL COLLOQUIO

La' dove si lascia che il colloquio si spenga, ivi la cultura stessa ha cessato di esistere.
[Da Norberto Bobbio, Politica e cultura, Einaudi, Torino 1955, 1977, p. 31 (e' la chiusa dell'articolo "Invito al colloquio" originariamente apparso in "Comprendre" nel 1951).]

Norberto Bobbio

Inserito il giorno: 06/21/2010



Uomini

Cio' che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volonta', lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta fara' abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.
Gramsci "La cittĂ  futura" 11 febbraio 1917

Antonio Gramsci

Inserito il giorno: 06/17/2010



DI OGNI NUOVO INIZIO

[Da Hannah Arendt, Tra passato e futuro, Garzanti, Milano 1991, p. 225.]
E' proprio di ogni nuovo inizio di irrompere nel mondo come "una infinita improbabilita'": pure, questo infinitamente improbabile costituisce di fatto il tessuto di tutto quanto si chiama realta'.

Hannah Arendt

Inserito il giorno: 06/20/2010



RIVOLUZIONE E SUBITO

[Da Danilo Dolci, Banditi a Partinico, Laterza, Bari 1955, Sellerio, Palermo 2009, p. 296. E' una nota di diario datata "Treviso, 13 febbraio" (1954).]

Non mi meraviglio se mi capita di incontrare chi mi contesta i dati che in questi giorni sto esponendo. Non solo a Treviso ed a Firenze ho incontrato chi e' convinto che tutti si viva e "normalmente su per giu'", ma a Trappeto, a 10, 15 metri dalla miseria piu' dolorosa, "chi non lavora e' sempre perche' lazzarone": tanto vuol dire partecipare o no. Solo se si partecipa veramente si riesce a sapere e ad avere la forza per rimediare. Alcuni altri, all'opposto, giudicano opportuna la nostra attivita' di informazione, ma deleteria la cura intima per il nostro prossimo piu' ferito in quanto ritarda con palliativi il rinnovamento della struttura. Rivoluzione: d'accordo. Non si puo' rimandare a domani il disoccupato che cerca lavoro perche' ha i figli alla fame. Rivoluzione e subito. Ma il modo della rivoluzione e' essenziale. Se seminiamo piselli non nascono pesci. Se seminiamo morte e inesattezze non nasce vita.

Danilo Dolci

Inserito il giorno: 06/20/2010



QUATTRO NORME DI MORALE INTERGENERAZIONALE

[Estratto da Giuliano Pontara, Etica e generazioni future, Laterza, Roma-Bari 1995, pp. 159-160.]

Anzitutto mi pare vada sottolineata l'importanza di quell'atteggiamento che porta a vedere noi stessi, individualmente e collettivamente, non come i padroni del pianeta, o di questa o quella parte del pianeta, ma piuttosto come amministratori fiduciari che in qualche modo debbano rendere ragione del loro operato alle generazioni successive. Lo sviluppo di un siffatto atteggiamento non puo' che avvenire attraverso la realizzazione di seri programmi educativi nella scuola e piu' in generale nella societa'. Ma, per fortuna, non si tratta di partire da zero. Un siffatto atteggiamento e' gia' incorporato in varie religioni e in diverse dottrine etico-politiche, ad esempio nella dottrina gandhiana dell'amministrazione fiduciaria, ed e' implicito nella clausola limitativa di Locke, propria di ogni dottrina liberale, per cui ciascuno puo' usare tanto delle risorse del pianeta quanto e' compatibile con il lasciarne altrettante e altrettanto buone per altri.
Strettamente connesse a questo atteggiamento vi sono alcune norme di morale intergenerazionale tra le quali vorrei mettere in rilievo almeno le quattro seguenti:
1. Non fare scelte che abbiano effetti irreversibili, o comunque la cui reversibilita' e' molto difficile ed estremamente costosa;
2. Massimizzare il tenore di vita sostenibile;
3. Salvaguardare la biodiversita';
4. Salvaguardare il patrimonio artistico scientifico, culturale.
Il rispetto generale di queste norme parrebbe essere condizione necessaria affinche' alle generazioni future siano almeno lasciate aperte opzioni non minori di quelle che hanno le generazioni oggi esistenti.

Giuliano Pontara

Inserito il giorno: 06/16/2010



LE AUTOMOBILI SI NUTRONO DI ESSERI UMANI

[Da Vandana Shiva, Ritorno alla terra, Fazi, Roma 2009, pp. 79-80.]

In Gran Bretagna, durante la stesura degli enclosure acts, Tommaso Moro scrisse: "Le pecore mangiano gli uomini". Si riferiva al passaggio dalla terra coltivata per le necessita' e il sostentamento degli uomini a quella destinata all'allevamento per produrre la lana e il materiale grezzo finalizzati al profitto dei proprietari terrieri e delle fabbriche. I contadini furono sradicati e nacque una nuova poverta'. La terra, che fino ad allora aveva nutrito le persone, era ora destinata ad alimentare le fabbriche.
Oggi sono le macchine che mangiano gli uomini. La terra e' destinata alla costruzione di parcheggi, di autostrade, di cavalcavia e di fabbriche automobilistiche. L'estrazione del ferro e della bauxite da cui si ricavano l'acciaio e l'alluminio sta distruggendo la terra e l'ecosistema. Le trivellazioni per estrarre il petrolio stanno divorando altra terra. Le macchine mangiano la terra e gli ecosistemi. E le emissioni dei combustibili fossili l'atmosfera.

Vandana Shiva

Inserito il giorno: 06/15/2010



BAMBINI

[Da Danilo Dolci, Banditi a Partinico, Laterza, Bari 1955, Sellerio, Palermo 2009, p. 347. E' una nota di diario datata 8 settembre 1954.]
Mi sovviene d'un piccolo, nato e cresciuto sempre a Nomadelfia. Era andato, d'inverno, non mi ricordo in quale citta', per la prima volta. Al ritorno raccontava, tra l'altro, d'aver visto davanti a una vetrina un bambino bagnato dalla fredda pioggia, in canottiera e pantaloncini strappati, che guardava nella vetrina un bambino di legno, con maglione giacca e pantaloncini di velluto, sciarpa di lana e berretto, calzettoni di lana e scarponi. E concludeva press'a poco: "Come e' strana la gente in quella citta'. Lasciano coperti i bambini di legno e all'acqua fredda seminudi i bambini veri".

DANILO DOLCI

Inserito il giorno: 06/13/2010



CONSUMISMO

Una societa' di consumatori non sapra' mai prendersi cura di un mondo e delle cose pertinenti in esclusiva allo spazio delle apparenze terrene, perche' la sua posizione fondamentale verso tutti gli oggetti - consumare - significa la rovina di tutto cio' che tocca.

HANNAH ARENDT

Inserito il giorno: 06/11/2010



SOLTANTO L'UMILTA'

Soltanto l'umilta' rende illimitate le virtu'.

SIMONE WEIL

Inserito il giorno: 06/11/2010



UMANITA' E LIBERTA'

Con la nascita di ogni essere umano si riafferma quell'originario inizio, in quanto con ogni nascita s'introduce qualcosa di nuovo in un mondo preesistente e che continuera' ad esistere dopo la morte di ciascun individuo. E proprio in quanto e' un inizio, l'essere umano puo' dare inizio a cose nuove: umanita' e liberta' coincidono.

HANNAH ARENDT

Inserito il giorno: 06/11/2010



NON E' PIU' POSSIBILE

[Da John Dewey, Liberta' e cultura, La Nuova Italia, Firenze 1953, 1967, pp. 149-150 (l'edizione originale e' del 1939)]

Non e' piu' possibile mantenere la semplice fiducia dell'Illuminismo che il progresso della scienza avrebbe prodotto libere istituzioni cacciando l'ignoranza e la superstizione, fonti della schiavitu' umana e sostegni dei governi tirannici. Il progresso della scienza e' stato anche piu' rapido e vasto di quello che si sarebbe potuto prevedere. Ma le sue applicazioni tecniche alla produzione e distribuzione di beni di massa hanno richiesto concentrazione di capitale; ne e' resultata la costituzione di societa' di affari in possesso di diritti e immunita' giuridiche di ampia portata; e cio', come si suol dire, ha creato una vasta e complicata serie di nuovi problemi. Sono stati cosi' posti a disposizione dei dittatori mezzi di controllo delle opinioni e dei sentimenti, di potenza tale che riduce a pure ombre tutti gli strumenti precedenti a disposizione di reggitori tirannici. Infatti alla censura negativa sono stati sostituiti mezzi di propaganda di idee e di presunte informazioni su una scala che raggiunge ogni individuo, ripetute ogni giorno da tutti gli organi di pubblicita' e di comunicazione vecchi e nuovi. Di conseguenza praticamente per la prima volta nella storia umana, esistono degli stati totalitari che pretendono di poggiare sull'attivo consenso dei sudditi. Mentre i governi dispotici sono vecchi come la storia politica, questo particolare fenomeno e' cosi straordinariamente inatteso quanto potente.

JOHN DEWEY

Inserito il giorno: 06/10/2010



UNA RICETTA DI VITA

ingredienti:

FAMIGLIA: è qui che tutto incomincia.
AMICI: non lasciateli mancare mai.
RABBIA: se dovesse succedere, che sia poca.
DISPERAZIONE: perché?
PAZIENZA: il massimo possibile.
LACRIME: asciugale tutte.
SORRISI: i più svariati.
PACE: in grande quantità.
PERDONO: a volontà.
DISAMORE: se possibile, nessuno.
SPERANZA: non perderla giammai.
CUORE: quanto più grande, meglio è.
AMORE: puoi abusarne.
TENEREZZA: essenziale.

Modalità di preparazione:

Riunisci la tua FAMIGLIA ed i tuoi AMICI.
Dimentica i momenti di RABBIA e di DISPERAZIONE già vissuti.
Se necessario, utilizza tutta la tua PAZIENZA. Asciuga le LACRIME e sostituiscile con i SORRISI.
Unisci la PACE al PERDONO e offri loro ai tuoi DISAMORI (alle persone a cui non vuoi bene).
Lascia crescere la SPERANZA nel tuo CUORE.
Non sempre gli ingredienti della vita sono saporiti, pertanto, sappi mescolare con arte tutti i condimenti che la vita ti offre e fà di lei un piatto di raro sapore.
In questo modo, prepara la tua migliore ricetta di vita e non risparmiare mai nell’AMORE e nella TENEREZZA.
Siamo sicuri che alla fine dirai con gusto:

COME VALE LA PENA VIVERE!!!!!!!!
Coi saluti di G Mandel Khan



La scelta

"Quando si sono scelti i poveri, si è sempre sicuri di non essersi sbagliati. Quando si è scelta un’ideologia, non si è sicuri di non essersi sbagliati, almeno in parte.
Quando si è sottomessi ad un’ideologia, non si è mai certi di aver adottato il partito buono. Quando invece si è fatta la scelta dei poveri, si è sempre sicuri, doppiamente sicuri, di avere fatto una buona scelta. Si è scelto come Gesù e si è scelto Gesù."
Henri de Lubac, Nuovi paradossi



Le Chiese

Le chiese non vogliono credenti ma fedeli imbottiti di teologia e catechismo. Il credente, prima o poi, viene crocifisso.
Anonimo



OLTRE LA FORESTA

Fratello ateo, nobilmente pensoso alla ricerca di un Dio che io non so darti, attraversiamo insieme il deserto. Di deserto in deserto andiamo oltre la foresta delle fedi liberi e nudi verso il nudo Essere e lì dove la parola muore abbia fine il nostro cammino.
David Maria Turoldo



Dov’è Dio?

Un maestro sufi diede a ciascuno dei suoi allievi una scatola e una gabbietta con dentro un uccellino vivo. "Andate in un luogo solitario - disse - e quando sarete certi di essere del tutto soli,tagliate la testa all’uccellino e mettetelo nella scatola. Domattina ci ritroveremo tutti qui." Gli allievi andarono, eseguirono diligentemente, e l’indomani mattina eccoli tutti dal maestro. Mostrarono con fierezza la scatola, tranne il più tonto di loro: aveva ancora, nella gabbia, l’uccelino vivo. "E tu, perché non l’hai ucciso? Non hai mai trovato un posto in cui tu fossi solo?" Rispose: "No: ovunque andassi, Dio era sempre con me!"
Gabriele Mandel



La vita

"La vita è quella cosa che accade mentre tu stai facendo altri progetti".
John Lennon



La non violenza

Io approvo la completa nonviolenza e la considero possibile nei rapporti tra uomo e uomo e tra nazione e nazione. [...] Nella mia concezione la nonviolenza è una lotta contro l’ingiustizia più attiva e più concreta della ritorsione.
M. K. Gandhi



La guerra

Scegliamo la via del buon senso che portò (nel diciassettesimo secolo insanguinato dalle guerre di religione) Cartesio a scrivere: "Chi vede come noi uomini siamo fatti e pensa che la guerra è bella o che valga più della pace è storpio di mente".



La bontà di Dio

Non permettete mai che qualcuno venga a voi senza che se ne vada via migliore e più contento. Siate l’espressione della bontà di Dio; bontà sui vostri volti,bontà nei vostri occhi,bontà nel vostro sorriso, bontà nel vostro cordiale saluto. Ai bambini, ai poveri, a tutti coloro che soffrono e sono abbandonati, date sempre un gioioso sorriso. Date a loro non solo le vostre cure,ma anche il vostro cuore.
Madre Teresa



Il Paganesimo

«Il paganesimo è un sistema di vita associata, ove tutte le forze convergono verso l’esaltazione oppressiva dell’individuo, il quale accetta l’oppressione, non perché la riconosca cosa buona, ma perché spera di essere tra i primi, vale a dire tra i pochi che convogliano l’oppressione altrui a proprio vantaggio»
Don primo Mazzolari



La guerra

Questo argomento mi induce a parlare della peggiore fra le creazioni, quella delle masse armate, del regime militare, che odio con tutto il cuore. Disprezzo profondamente chi è felice di marciare nei ranghi e nelle formazioni al seguito di una musica: costui solo per errore ha ricevuto un cervello; un midollo spinale gli sarebbe più che sufficiente.
Bisogna sopprimere questa vergogna della civiltà il più rapidamente possibile. L’eroismo comandato, gli stupidi corpo a corpo, il nefasto spirito nazionalista, come odio tutto questo! E quanto la guerra mi appare ignobile e spregevole! Sarei piuttosto disposto a farmi tagliare a pezzi che partecipare a una azione così miserabile. »
Albert Einstein



Silenzio

"Su ciò di cui non si può parlare è bene tacere".
(Ludwig Wittgenstein)