“DONNE MIE”

Poesia letta a Milano durante la MANIFESTAZIONE del 14 gennaio 2006


di DACIA MARAINI

“DONNE MIE”

(…)

Il pudore sociale che tu credi naturale
vuole che tu sia ritrosa, ambigua, dolce

Il pudore vero sta rinchiuso come il tuorlo
dentro l’uovo, ricco, fiammante, vitale.

Questo pudore ti insegna il senso della tua integrità

di cuore, bada bene, non di una carne fatta

Simbolo sociale. Sii tu a baciarlo, a spogliarlo,

ad accarezzarlo, senza per questo rifiutare le sue

carezze e i suoi baci. Che sia chiaro, chiarissimo

lampante che siete in due a fare l’amore, non uno solo

sopra l’altro, contro l’altro, a danno dell’altro.

Rifiuta il gioco del corri e scappa che può

divertire ma alla fine ti porterà alla trappola.

La civetteria è un ‘arma così povera ad infelice

che poi quando sei incastrata contro un muro

non ti rimane che sorridere e acconsentire.

Ma non c’è niente da nascondere, lo vuoi capire.

Devi prenderti il tuo piacere da lui come

lui lo prende da te, senza infingimenti;

con pari entusiasmo e passione. Fagli la corte,

inseguilo, parlagli apertamente. Decidi tu

quando vuoi fare l’amore, non lasciarlo mai

pregare e supplicare, perché poi quando decidessi

non sarà più una decisione ma un cedimento

e subito lui urlerà di essere il tuo padrone

e avrà ragione perché sarai stata vinta e

non vincitrice, avrai accettato la regola

del cacciatore che corre appresso alla preda.




Poesia letta da Sandra Ceccarelli in Piazza Duomo a Milano durante la Manifestazione Nazionale del 14 gennaio 2006 (www.usciamodalsilenzio.org)





Venerdì, 20 gennaio 2006