Imparare con i bambini
MA CHI HA INVENTATO LA RUOTA?

di Antonio F. Gimigliano

(N.d.R. Per evidenziare la particolarità delle proposte di Antonio F. Gimigliano si utilizza, a partire da questo racconto, il titoletto imparare con i bambini)
 
21 gennaio 2021. La mia nipotina Miriam, che frequenta la prima classe della scuola primaria, ha avuto da Babbo Natale quanto richiesto con la letterina nella quale aveva esercitato al massimo grado le sue capacità di scrittura. Al primo posto dei suoi desiderata c'era “LO ZAINO CON IL TROL”. Le lettere dell'alfabeto vengono ora acquisite e utilizzate dai bambini con la scrittura in stampatello maiuscolo e, bisogna riconoscerlo, Miriam ha fatto buon uso delle prime lezioni di italiano. C'è di mezzo, però, anche l'inglese, sempre più dilagante, sicché trolley è diventato TROL... Nel complesso, comunque, un buon voto le si può dare a questa prova di scrittura e, quindi, il regalo se l'è meritato.
Eccolo ora in funzione. All'uscita da scuola, il suo primo zaino veniva subito da me “recuperato” dalle sue esili spallucce (ma quanto pesano questi zaini sin dalla prima classe...) ed io, uomo adulto, ero costretto a passarmelo da una mano all'altra per raggiungere il parcheggio delle auto. Assisto, ora, divertito alle corsette di Miriam e delle compagne che si tirano dietro velocemente i loro trolley. E, con me, si diverte anche Abi, l'altro nipotino che frequenta la quinta in un'altra scuola primaria di Pisa.
Abi, che da tempo manifesta un particolare interesse per le auto e gli aerei, ad un certo punto mi chiede: “Nonno, ma chi ha inventato la ruota?”. “Bella domanda!”, rispondo io, alla maniera degli intervistati importanti dei tempi attuali che vogliono prendere tempo per fornire le loro “preziose” risposte... Comincio a dire che quella della ruota è stata un'invenzione veramente importante e che si perde nell'oscurità di tempi lontani e... e mi riservo di fornire altre notizie, invitando anche lui a documentarsi in merito.
Sicché, alcuni giorni dopo, in un pomeriggio relativamente libero per me e per i nipotini, confrontiamo e mettiamo insieme le informazioni acquisite sull'argomento.
Le diverse fonti utilizzate da me e da Abi sono concordi nell'attribuire ai Sumeri, una popolazione dell'antica Mesopotamia, la prima immagine a noi pervenuta di una ruota, ma probabilmente non furono loro a inventarla. Oggi gli studiosi datano al periodo Neolitico, oltre 5000 anni prima di Cristo, la scoperta della ruota. Probabilmente l’idea nacque dall’osservazione che oggetti circolari rotolano con facilità. La vera innovazione fu però quella di inserire nel centro di un disco pieno un perno intorno al quale farlo ruotare. Le prime ruote. probabilmente ricavate da tronchi d’albero tagliati alla meglio, erano poco resistenti. Un miglioramento notevole si ebbe quando si passò a ruote composte da più pezzi assemblati insieme.
Ebbene, la testimonianza più importante di questa conquista nella “costruzione” della ruota è costituita dal cosiddetto stendardo di Ur, un reperto ritrovato dall'archeologo inglese Leonard Woolley durante la campagna di scavi 1927-1928 in una tomba della necropoli reale della città sumera di Ur, la città dell'Abramo biblico. Risalente al 2500 a.C., oggi è conservato nel British Museum di Londra. E' costituito da quattro pannelli di legno decorati: due facciate principali rettangolari e due più piccole trapezoidali. Probabilmente veniva portato in processione collocato all'estremo di un bastone di legno, appunto come uno stendardo (vessillo/bandiera) . Sullo strato di catrame che riveste i pannelli lignei sono incastonati - come in un mosaico - lapislazzuli, conchiglie, pietre di calcare rosso e madreperle bianche.

Stendardo di Ur - totale
Per i temi descritti, i due pannelli principali sono detti “della pace” e “della guerra”. Nel pannello della guerra è rappresentato l'esercito (fanteria, carri e cavalli) e, probabilmente, degli schiavi addetti ai servizi di supporto. Il re è rappresentato visibilmente più alto dei soldati semplici.
I pannelli rettangolari hanno misure modeste, appena 48 cm x 20 cm, anche se per la ricchezza della rappresentazione scenica appaiono imponenti, In un video, recuperabile al seguente link
https://youtu.be/ZJjkOqVW7vc ci si può fare un'idea precisa di quanto piccolo sia questo importantissimo reperto...

Stendardo di Ur - particolare
Guardando le ruote dei carri dei sumeri si capisce bene che per aumentare le velocità era necessario alleggerirle. Per passi successivi si arrivò quindi alle ruote costituite da un disco esterno collegato all’asse centrale per mezzo di raggi, di cui si hanno testimonianze fin dal secondo millennio prima di Cristo. Le prime ruote a raggi comparvero sempre in Mesopotamia dopo il 2000 a.C.. Per preservare le ruote dal logoramento dovuto all’attrito sul terreno si realizzarono nel corso dei secoli rivestimenti in metallo, in pelle e infine in gomma.
Viene spontaneo associare l’idea di ruota a quella di trasporto, ma la ruota ebbe fin dalle epoche più antiche impieghi anche molto differenti. Pensiamo alla ruota utilizzata per la lavorazione dell’argilla (ruota del vasaio); alla ruota del frantoio, usata per spremere le olive e ricavare l’olio; alla ruota della macina, per ottenere la farina dai chicchi del grano; a quella del mulino, per trasmettere alla macina il movimento rotatorio.
In effetti, i dischi rotanti dei vasai sono documentati, sempre in Mesopotamia, in epoche precedenti a quella dello stendardo di Ur: fra il 3000 e il 3500 a. C.. Il vasaio faceva ruotare velocemente il disco con una mano, mentre con l'altra lanciava una manciata di argilla molle al centro della ruota. Con la stessa mano frenava poi l'argilla che tendeva ad allontanarsi dal centro per forza centrifuga e la costringeva a sollevarsi e a prendere la forma voluta, mentre continuava con l'altra mano a far girare la ruota. Anche se le prime ruote in legno non sono giunte sino a noi, è facile riconoscere sui vasi d'argilla, che invece si trovano numerosi negli scavi, se la loro fabbricazione è stata fatta usando la ruota. I dischi di legno furono poi sostituiti da quelli costruiti in argilla o in pietra: di questi ne sono stati ritrovati almeno due risalenti all'epoca suddetta. Il più antico è stato trovato sempre ad Ur ed è stato datato al 3250 a.C.. E' facile immaginare che le prime ruote usate per il trasporto siano state costruite dagli stessi inventori delle ruote da vasaio: un esempio, forse il primo, di trasferimento tecnologico da un settore ad un altro...
I miei nipotini mi guardano un po' stupiti, dopo aver scoperto con me che la ruota probabilmente “non è nata come verticale al suolo ma orizzontale, non finalizzata al trasporto ma alla costruzione di vasellame”. Lo confesso: anche per me è stata, questa, un'importante scoperta...

La ruota del vasaio


Venerdì 22 Gennaio,2021 Ore: 13:08