di ornella » 21 nov 2012, 13:19
Cara Stefania,
pochi elementi non possono che dare un’impressione pessima. Infatti non capisco come il “lui” della situazione potrebbe riconoscersi in un forum come questo, a meno che non lo frequenti regolarmente o che la sua situazione la consideri così “speciale”, tutte lo sono, credo, da chiedere di non dare particolare alcuno . Voglio sperare che questo eccesso di discrezione sia dovuto al fatto che né lui né lei se la sentano di esporsi anche di un millimetro e che siano concordi su questo punto. Per me è un grosso errore, perché ingigantire le possibili conseguenze danneggia l’equilibrio e individuale e di coppia. Ma pazienza.
Le lettere anonime, venendo al motivo del tuo interrogativo, possono essere innocue quando uno si sente la coscienza a posto e si butta l’episodio dietro le spalle, possono essere considerate un pericolo quando uno dubita che seriamente la persona in questione vada oltre le minacce e scriva o vada in diocesi a descrivere la situazione: cosa improbabile altrimenti ci sarebbe andato senza bisogno di sputare veleno anonimamente.
Però, se una coppia vive da anni una relazione “coperta”, è possibile che si senta particolarmente esposta in un caso del genere, proprio perché ha fatto di tutto, credo, per salvaguardare una situazione di clandestinità. E la clandestinità, si sa, ingigantisce la sensazione di isolamento.
Spaventarsi però non serve, potrebbe essere invece provvidenziale un episodio del genere per comprendere quanto e fino a dove si sia disposti a rischiare insieme, quanto ci si senta di mettersi in gioco se la relazione venisse scoperta, cosa sempre possibile anche senza la lettera anonima.
Questa forse è la vera domanda che non solo il prete in questione, ma anche la “lei” della situazione, debbono porsi.
Con questi soli elementi è tutto quello che posso dire.
Un abbraccio
Ornella