6 novembre 2016
 

Saremo come gli angeli
 

di padre Aldo Bergamaschi

Pronunciata il 7 novembre 2004
Vangelo: Luca 20,27-38
Comincio col raccontarvi un episodio che mi è accaduto da ragazzo quindicenne. Avevo un prof. di filosofia molto bravo che di tanto in tanto metteva alla prova l’intelligenza dei discepoli. Ecco il test: Siamo sulla frontiera tra la Francia e l’Italia, sul solco della frontiera c’è un albero, su questo albero c’è un gallo, questo gallo depone un uovo che va a cadere proprio in mezzo al solco. Domanda: di chi è l’uovo?  Silenzio di riflessione, ci si domanda da che parte stia di più l’uovo e così inizia la discussione. Avevo capito che il problema non aveva senso e quando mi interrogò  risposi: i galli non fanno le uova!
Abbiamo in questo passo del Vangelo Luca la prova che le etichette e i proclami dottrinali non vanno a collocarci nella verità. Credere o no nella risurrezione dei morti non è la vera alternativa, la vera alternativa consiste nel crederci correttamente o no. I sadducei credono in Dio, ma pensano che Dio non c’entri con ciò che gli uomini fanno o non fanno e  queste mentalità sono diffuse anche oggi, ognuno – dicono – si assumano le proprie responsabilità davanti alla legge mosaica e non si vada a inseguire dei favolosi messianesimi: chi è ricco è ricco, chi è povero è povero e così andiamo d’accordo con i Romani e con chiunque. Il popolo, invece, che non era aristocratico come i sadducei, seguiva i farisei che collegavano la risurrezione all’idea di retribuzione; se volete la ricompensa osservate la legge a costo della vita. E questa è una tesi che abbiamo difeso anche noi storicamente. I sadducei, con il testo sacro alla mano dimostravano le difficoltà concettuali della risurrezione, e questo va a loro favore.
Veniamo al testo evangelico. Mosè ha prescritto: “Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo, poi il terzo e così tutti e sette. Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie?”
Forse questo pensiero è anche nella testa di qualcuno di noi. I rabbini avevano accettato l’impostazione e al caso rispondevano così: nell’altro mondo la donna sarebbe ritornata al primo marito, trasferendo lassù le categorie storiche di proprietà. Vedete – dicono i sadducei – in che situazione grottesca ci si caccia ammettendo la risurrezione dei corpi?  Un problema che dovremo discutere anche noi, credo che il passo analizzato per bene, dia la risposta a coloro che parlano della risurrezione dei morti, ossa che si ricompongono ecc.
Ora riflettiamo ridendo, citando il caso di un rabbino di nome Gamaliele, costui rabbino di classe, credeva nella risurrezione dei morti sotto forma di un ritorno a una vita piena di felicità. Cito: le mogli e gli uomini pii risuscitati metteranno al mondo un bambino ogni giorno - e concludeva – le galline non danno forse un uovo tutti i giorni? Strano antifemminismo questo, equiparare una donna a una gallina o se volete a una macchinetta avveniristica che produce bambini (non si sa dove vanno a finire e chi li mantiene) in una eternità scandita dal tempo. Ecco dove è finita quella teoria della risurrezione.
Si può dire che il credere dei farisei e il non credere dei sadducei si equivalgono: edonisti, materialisti gli uni e gli altri. I sadducei edonisti in questo mondo, appartengono alla classe ricca e laica, che esercitano il sacerdozio nel tempio e si arricchiscono sulle credenze dei semplici; i farisei, invece, erano pii edonisti nell’aldilà, perché di qua avevano il freno della legge e tutto quello che facevano era per paura. Tornando al pio e devoto Gamaliele, costui vuole una donna che gli faccia un bambino ogni giorno – non certo per mezzo della fecondazione artificiale… – e non vorrei che quella donna fosse mia madre.
Gesù dichiara che tutto è sbagliato - un gallo non fa l’uovo – e bisogna rivedere tutte le categorie mentali: il matrimonio ha una funzione storica finalizzata e i figli di questo mondo sono generati e generano prendendo moglie e marito e tutto questo sappiamo che è volontà di Dio. Solo così c’è nel cosmo l’elemento attivo e finalizzante: “moltiplicatevi, coltivate e dominate la terra”. Quando noi manchiamo all’appuntamento, vediamo cosa diventa il matrimonio rispetto a questi finalismi stabiliti da Dio, e vi danno la situazione attuale. I figli della risurrezione non possono più morire, ergo, non hanno più bisogno di generare, questo è il punto che dobbiamo acquisire: sono come gli angeli.
Nel Medio Evo c’era una discussione in cui erano caduti anche i nostri grandi filosofi, si diceva: alla risurrezione le donne come saranno? Diventeranno uomo! Era la definizione della donna data da Aristotele, cioè che la donna è un uomo mancato, e si riflette poi anche su S.Tommaso. Quindi, se nella visione aristotelica la donna è un uomo mancato, noi diciamo che è un disegno di Dio, che Dio ha creato Adamo, poi ha creato Eva con i finalismi ecc., accettando questa teoria si diceva: se la perfezione è nell’uomo, risorgendo la donna dovrà diventare uomo. Cosa orribile, io vi dico che quando parlo delle donne, ho sempre presente mia madre, per cui lì le cose si rimettono a posto.
In questa teoria era caduto anche Duns Scoto che però fa una eccezione, dice: “le donne diventano uomini, però faccio l’eccezione per Maria Vergine, cioè per la Madonna”. Meno male, il motivo per cui la Madonna è Madonna è lo stesso per cui la donna è donna, voglio dire creata da Dio, quindi dobbiamo vedere come il finalismo di tutti e due andrà a ricongiungersi in una soluzione che non sia, né femminista, né maschilista. Ed ecco allora qui, come vi ho citato: saranno come gli angeli, simili agli angeli. Con la fantasia, con il puro intelletto non vado oltre. Anche nella bibbia, quando si parla degli angeli, sono tutti maschili, Raffaele, Gabriele ecc. Nella visione di Gesù invece – siccome nel regno dei cieli non ci si sposa - ognuno di noi, entrerà in un’altra  dimensione,  cioè a dire: dove sparirà questa distinzione tra uomo e donna, e saremo come angeli.
I filosofi dicono che gli angeli sono ognuno di loro una specie a sé, quindi, non ci sarebbe più questa distinzione. Questo è il punto su cui dobbiamo portare attenzione a immaginare o a pensare il Regno, cioè l’aldilà, come una estensione della storia. Dovrei portare qualche esempio, uno dice: per me tutta l’eternità è mangiare pastasciutta, quell’altro: per tutta l’eternità esercitare il sesso; io, invece dico: finalmente me ne sarò liberato, di questo peso del mangiare ecc., se poi si mangia per un finalismo tutto sta in ordine, diversamente si proietta nell’eternità ciò che invece ha valore soltanto transeunte e quindi ha valore soltanto storico.
Ora vi cito una bellissima osservazione del filosofo teologo ortodosso Soloviev, leggo: “È assurdo immaginare che Napoleone continui a guerreggiare per tutta l’eternità, che Shakespeare continui a scrivere drammi per tutta l’eternità, e io aggiungo, che un pilota di formula uno guidi per tutta l’eternità. Guai se entriamo in questo tipo di risanamento, quindi ai sadducei un argomento a dominem.  Avete sentito, credono in Mosè quando ha detto che nel roveto chiama il Signore Dio di Abramo, Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma Dio dei vivi, perché tutti vivono in Lui.
Sia i sadducei, che i farisei sono concordi nell’uccidere nostro Signore Gesù, perché Gesù Cristo viene a sconvolgere i presupposti del loro edonismo teologico.     



Sabato 05 Novembre,2016 Ore: 09:43