Chi afferma che Rocco Buttiglione sia, insieme alla Chiesa, un sessuofobo che non rispetta gli omosessuali, discriminandoli, esprime un giudizio ingeneroso per Buttiglione e per la stessa Chiesa. Anzi, di più: privo di fondamento. Possiamo dimostrarlo? Sì, che possiamo. Circa ventanni fa, il ciellino Buttiglione confidò in una trasmissione televisiva di Andrea Barbato di aver letto il Vangelo in greco. Cè da credergli, perché uno degli allievi prediletti di Augusto Del Noce è uomo di letture non solo vaste bensì profonde. Piccola premessa. Nel testo greco (e nella traduzione latina) di alcuni brani evangelici appare la parola «pais» (in latino, «puer»), che significa «ragazzo». Le traduzioni italiane però non fanno giustizia al testo, traducendo il termine greco «pais» con la parola «servo». Sembra un dettaglio insignificante. Tale non è per chi, come Buttiglione, legge il messaggio evangelico nell originale greco. Fine della premessa.
Nei vangeli di Luca e di Matteo si racconta lepisodio del centurione romano che si avvicina a Gesù per chiedergli la guarigione di una persona. Esclama il centurione: «Signore, il mio "servo" giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». Gesù è mosso subito da compassione: «Verrò e lo curerò», gli risponde. Quel servo altro non è che lamante efebico del centurione romano, particolare che è avvalorato dal successivo passo lucano: «Il centurione laveva molto caro». Poiché gli ufficiali romani non potevano portare con sé le mogli nelle province e nemmeno sposare una donna del luogo, lomosessualità era diffusa. come del resto nellantica Roma.
Linterrogativo a questo punto è: Gesù era consapevole della situazione particolare da cui scaturiva la richiesta del centurione? I biblisti che hanno studiato la questione rispondono in genere di sì. Gesù aveva ben compreso il retroscena. Purtuttavia non lo scaccia. non si indigna contro di lui. Al contrario. arriva persino ad elogiare al cospetto degli abitanti di Cafarnao la fede del centurione: «In verità vi dico che in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande». Tanto grande fu agli occhi del Messia quella testimonianza di fede che nel messale romano, poco prima di ricevere leucaristia, i fedeli cristiani ripetono: «Signore. non sono degno di partecipare alla Tua mensa, ma dì soltanto una parola e io sarò salvato». Sono le parole del centurione ro mano. omosessuale a cui Gesù ha voluto bene. Adesso, riletto e meditato il passo evangelico, sarebbe cosa buona e giusta che gli omosessuali facessero un fioretto: la smettano una volta per tutte di recitare la trita litania secondo cui la Chiesa sarebbe sessuofobica.
Venerdì, 22 ottobre 2004
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