SAPER CONTARE! IL MONOTEISMO, LA DEMOCRAZIA, E LA INCOMPRESA TEOLOGIA POLITICA DELLA NOSTRA COSTITUZIONE .... NE’ ATEA NE’ DEVOTA!!!
IL PROBLEMA DELLA TRINITA' E LA 'MERAVIGLIA' DI ODIFREDDI. ASCOLTA "MASSIMO CACCIARI E PIERO CODA IN DIALOGO" E CHIEDE A "CACCIARI, SOGNO O SON DESTO?". MA CONTINUA A ’DORMIRE’, NELLA SUA POSIZIONE PREFERITA! Le sue considerazioni, con alcune note
Il discorso di Cacciari si basa tutto sull’esegesi di un versetto del Vangelo secondo Giovanni (X, 30), che dice semplicemente: Ego et Pater unum sumus. La frase è abbastanza innocua, e infatti l’edizione 2008 della C.E.I. traduce semplicemente: “Io e il Padre siamo una cosa sola”.
di Federico La Sala
(Le note, sul tema, sono in fondo al testo e ai doc. - fls)______________________________________________Cacciari, sogno o son desto? di Piergiorgio Odifreddi * In seguito a una segnalazione attonita, ho guardato su YouTube un video intitolato Massimo Cacciari e Piero Coda in dialogo**. Il primo, è un filosofo noto a tutti. Il secondo, è un teologo di punta, molto rispettato nell’accademia. Ebbene, anch’io non credevo alle mie orecchie. A scandalizzarmi non sono stati i salemelecchi del secondo nei confronti del primo. E neppure il tema della discussione (o meglio, della conferenza di Cacciari), che aveva a che fare con la Trinità. Piuttosto, è stato il modo in cui Cacciari ha trattato questo tema, che mi sembra paradigmatico di un certo tipo di filosofia, spesso difesa in questo stesso blog da un buon numero di commentatori. Il discorso di Cacciari si basa tutto sull’esegesi di un versetto del Vangelo secondo Giovanni (X, 30), che dice semplicemente: Ego et Pater unum sumus. La frase è abbastanza innocua, e infatti l’edizione 2008 della C.E.I. traduce semplicemente: “Io e il Padre siamo una cosa sola”. Ora, si sa che i filosofi sono soliti indulgere in quello che in inglese si chiama coloritamente to make a mountain out of a molehill, “far di una tana di talpa una montagna”. O, in italiano, “far di una mosca un elefante”. Ma qui mi sembra che Cacciari abbia veramente passato il segno, lanciandosi in un discorso che potrà anche avere precedenti teologici, ma che non per questo diventa più sensato dal punto di vista logico. Dopo essersi immediatamente dimenticato dei due soggetti della frase, egli si avventa infatti sul corpo decapitato dell’unum sumus, dove naturalmente le cose vanno in tilt. Il predicato nominale unum viene sistemato facilmente, transustanziandolo in un soggetto. Ma allora il verbo dovrebbe essere essere un est (o un sum), e invece è un sumus. Follia teologica, afferma Cacciari come unica spiegazione, compiaciuto del suo sumo linguistico. La tradizione trinitaria prenderebbe dunque le mosse da questa frase monca, in cui Gesù si ritroverebbe a dire non “io e un altro siamo uno”, cioè siamo la stessa persona descritta in due modi diversi, bensì “io e l’altro siamo l’Uno”, come se a parlare fosse un filosofo greco, invece di un falegname ebreo. Naturalmente, come fondazione della trinità anche questa è traballante, visto che si parla comunque di due persone, invece che di tre. Ma a questo punto, non poteva certo essere quest’ostacolo a fermare Cacciari. Il quale, infatti, trova subito il terzo nellarelazione tra il Figlio e il Padre. Incurante del fatto che questo porti in realtà immediatamente al paradosso del terzo uomo, proposto da Platone nel suo altrettanto confuso Parmenide. Ogni commento sarebbe fuori luogo. Ma qualche domanda s’impone.
*Fonte: Il non-senso della vita di Odifreddi, 5 febbraio 2011
** DOC.: YOUTUBE: Massimo Cacciari e Piero Coda in dialogo 1/6 28 gen 2011 ... -Istituto Universitario Sophia ______________________________________________________________________ Sul tema, in rete e nel sito, si cfr.:
Giovedì 10 Febbraio,2011 Ore: 11:11 |