La croce ugonotta

di Bruno Gambardella

L’etimologia
L’origine della parola Ugonotto e la sua etimologia sono assai discusse. Siccome essa è diventata il termine specifico per designare i partigiani della Riforma francese del XVI secolo ed i loro discendenti ed eredi, vale la pena ricercarne l’origine.
Circa la fioritura di spiegazioni fantasiose che si è verificata nel passato, citeremo solo quella dei "partigiani di Ugo". Ma questo rifrimento a Ugo Capeto, fondatore della dinastia Capetingia dei re di Francia non ha relazione con la denominazione storica protestante. Oggi il parere della maggiornaza degli storici fa risalire il termine "ugonotto" al tedesco "Eidgenossen" e localizza la sua origine a Ginevra. Questo termine, che significa "confederati col giuramento" sarebbe stato impiegato dapprima dai partigiani del duca di Savoia per designare i ginevrini in rivolta.
Senza escludere questa ipotesi, bisogna segnalare anche un’altra spiegazione: in Francia, nella regione di Tours, nella valle della Loira, verso il 1560 Théodore de Bèze ed il suo avversario, il cardinale di Lorena, ricorsero per primi a questa espressione nella loro corrispondenza. Essa fu ripresa dagli storici contemporanei come La Popelinière, De Thou, Agrippa d’Aubigné ed Etienne Pasquier. Per essi il vocabolo "ugonotto" aveva la sua origine a Tours, dove gli aderenti alla nuova confessione si riunivano segretamente in un luogo vicino alla porta Ugone. All’inizio dei "disordini religiosi" inaugurati dal "tumulto di Amboise", assai vicino a Tours, nel 1560, questo termine si estese alla stessa Tours come uno spauracchio. In seguito esso doveva poi perdere questo carattere per generalizzarsi e designare l’insieme dei riformati francesi.

La storia della croce
La croce ugonotta è un segno di ricooscimento di origine popolare, creata nella regione di Nîmes all’epoca della revoca dell’Editto di Nantes. La sua bellezza ed il suo mistero hanno costituito il suo successo a tal punto che anche i luterani francesi l’hanno adottata, aggiungendo al suo centro una piccola "rosa di Lutero". La sua forma esattra non è mai stata codificata, per cui esistono diverse varianti che comprendono anche l’inclusione di quattro piccole colombe dello Spirito Santo fra i bracci della croce, ed altre versioni moderne dalle forme geometriche stilizzate. Prima di chiamarla croce ugonotta, la si definiva "Sprito Santo", termine che designava all’origine un gioiello cristiano di origine alverniese: la colomba dalle ali spiegate, librantesi dall’alto verso il basso, simbolo della discesa dello Spirito Santo sugli apostoli nella Pentecoste.
L’ambiguità della croce ugonotta era legata al tempo ed al luogo della sua origine, dato che un segno di riconoscimento troppo evidente avrebbe rappresentato un pericolo troppo grande per coloro che ne facevano uso. Se l’originalità della sua forma è facile da indentificare, il suo significato e la sua interpretazione rimangono nel campo delle congetture. Malgrado il luogo della sua origine, la croce ugonotta non ha alcun rapporto con la croce del Languedoc. La sua forma è ispirata, con tutta evidenza, all’emblema dell’ordine del Santo Spirito, la croce di Malta a pomoli (una pallina all’estremità delle sue otto punte), mentre parecchie croci antiche portano fra i loro bracci il giglio reale. L’artigianato popolare ha appesantito e variato le proporzioni più sottili della croce dell’ordine del Santo Spirito. Mentre in questa la colomba è raffigurata in grandi proporzioni al suo centro, nella corce ugonotta essa è messa come pendaglio sotto la croce stessa, ad imitazione della "Spirito Santo" laverniese.
Parecchie croci ugonotte antiche comportavano una variante: il pendaglio dello Spirito Santo è sostituito dalla una "lacrima" che somiglia alla "santa ampolla". Secondo la leggenda originaria essa fu portata in cielo da una colomba, per intercessione di Saint Remi, in occasione del battesimo di Clovis, re dei Franchi, nel 496. La croce dell’ordine della "santa ampolla" ha nel suo centro una mano che riceve l’ampolla da una colomba ad ali spiegate che la tiene nel becco. Essa conteneva l’olio santo con cui si ungevano i re.
Il creatore della croce ugonotta è probabilmente l’orefice Maystre di Nîmes. Gli ugonotti avevano respinto la croce latina, simbolo della Chiesa cattolica romana persecutrice. Nel 1685 Luigi XIV revoca l’Editto di Nantes mettendo fuori legge tutti i suoi sudditi riformati che andranno a rafforzare il protestantesimo olandese e svizzero o a creare nuove città in Germania. Gli ugonotti francesi, scampati alle stragi rifugiandosi nelle valli valdesi, portano con loro la croce ugonotta, che viene adottata dai valdesi in segno di commemorazione e solidarietà. È oggi diffusa in tutto il mondo evangelico come simbolo della fede riformata.
Stupisce che proprio una croce si potesse sviluppare nella chiesa francese come simbolo di riconoscenza e lotta. Rispetto alla Chiesa luterana, quella riformata rifiuta immagini e simboli religiosi e spiega quest’atteggiamento teologico con la proibizione biblica delle immagini. Quindi anche le chiese ugonotte non hanno immagini: l’unico "gioiello", se così si può dire, si trova sull’altare: la Bibbia aperta, la Parola di Dio. Già Teodoro di Beza, invece, spiega che la croce non fa parte delle immagini proibite: dai giorni della chiesa antica la croce è una testimonianza della fede e della religione cristiana; secondo la Scrittura solo l’immagine del crocifisso e il "segno di croce" devono essere negati. Quindi un collaboratore molto stretto di Calvino escludeva la croce, in quanto simbolo dell’antica cristianità, dalla proibizione delle immagini. Una croce diventa così simbolo di riconoscenza e di confessione della Chiesa ugonotta a suo tempo perseguitata.
La croce ugonotta si diffuse nel XVIII secolo nelle regioni protestanti della Francia, e fu portata anche dai cosiddetti "réfugiés", per diventare infine segno di confessione per i cristiani riformati. L’ampiezza della sua simbologia che, esclusi i gigli cortesi, si fonda su elementi biblici e su elementi della cristianità antica, ha favorito l’accettazione e la diffusione della croce anche tra cristiani di altre confessioni.

Cagliari, 23 Novembre 1999 Convegno “L’identità protestante”



Martedì, 21 ottobre 2003