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www.ildialogo.org ERANO COME PECORE CHE NON HANNO PASTORE,DI PADRE ALBERTO MAGGI OSM

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 22 LUGLIO 2018 - COMMENTO AL VANGELO
ERANO COME PECORE CHE NON HANNO PASTORE

DI PADRE ALBERTO MAGGI OSM

Mc 6,30-34
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Nel capitolo 6 del vangelo di Marco al versetto 30 per l'unica volta nel vangelo appare il termine “apostoli”. “Apostoli” che non indica una funzione, ma un incarico, Gesù al versetto 7 li aveva inviati. Il verbo inviare nella lingua greca è apostello (fonetico) da cui il termine apostolo.
Allora gli apostoli si riunirono, anche qui è importante vedere la scelta del verbo adoperato dall'evangelista. Per riunire adopera il verbo synago (fonetico) da cui il termine evidente sinagoga, fa comprendere che l'annuncio di questi apostoli non corrisponde a quello di Gesù, ma è ancora condizionato dall insegnamento della sinagoga, cioè un insegnamento religioso, nazionalista
Quindi si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato, ma Gesù non li ha autorizzati a insegnare. Nel vangelo di Marco si distingue molto chiaramente tra due attività e due verbi: il verbo insegnare che significa annunziare il regno partendo da categorie dell'antico testamento, questo è esclusivo di Gesù quando parla per gli ebrei, quando parla a folle miste non usa questo verbo; mentre per i discepoli l'evangelista aveva detto “Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare”. Il verbo predicare significa annunciare il regno senza necessariamente fare base a categorie dell'antico testamento.
Ebbene qui i Dodici hanno insegnato, ma Gesù non li ha autorizzati e infatti la reazione di Gesù è negativa: ed egli disse loro: venite in disparte. È la seconda volta che nel vangelo di Marco appare questa frase tecnica, questa chiave di lettura “in disparte” che è sempre rivolta ai discepoli ed è sempre negativa, indica incomprensione. Quindi c'è un incomprensione tra Gesù e il suo gruppo, voi da soli in un luogo deserto e riposatevi un po’.
Gesù vede che questi discepoli sono presi dall'entusiasmo e li invita a calmarsi, perché? Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo da mangiare. All'insuccesso di Gesù nella sinagoga di Nazareth, un fiasco totale, un fallimento fa in contrasto il successo della predicazione degli apostoli, evidentemente che la predicazione degli apostoli non è la stessa di Gesù. Allora andarono con la barca verso il luogo deserto e l'evangelista sottolinea di nuovo in disparte, ma l'entusiasmo è grande, e molti però li videro partire e capirono e da tutte le città, le città significa luogo dove c'è una sinagoga, quindi è il frutto dell'insegnamento della sinagoga, accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, stranamente scende solo Gesù. Gesù si separa dai discepoli, non sono ancora in grado di entrare in contatto con le persone perché animati dai loro desideri di successo religioso, nazionalista con una figura di messia che non corrisponde a Gesù. Allora scende solo Gesù dalla barca ed egli vide una grande folla, ebbe compassione, compassione è un atteggiamento divino con il quale si comunica vita a chi vita non ce l'ha, di loro perché, e qui è una citazione del libro dei Numeri, quando Mosè aveva chiesto al Signore di mettere dei capi del popolo affinché il popolo non sia come pecore che non hanno pastore, le pecore che non hanno pastore si disperdono. Quindi è una lamentazione di Gesù che richiama al monito che è già presente nel profeta Geremia “Guai ai pastori che fanno perire e disperdere il gregge del mio pascolo”, oppure anche Ezechiele “Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche e sono sbandate”.
Quindi Gesù ha compassione di questo popolo perché? Sono come pecore che non hanno pastore. In realtà ce li hanno i pastori, ce ne hanno anche troppi, solo che pensano a se stessi, non pensano all'interesse del popolo. Allora Gesù si mise a insegnare e quindi Gesù assume lui il ruolo del pastore, ma non con dottrine per dominare le persone, ma, come seguirà poi la narrazione evangelica, dando il pane. L’insegnamento di Gesù è alimento che comunica vita, che restituisce vita e che arricchisce la vita.



Giovedì 19 Luglio,2018 Ore: 18:13
 
 
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