Trentesimo anniversario del Terremoto del 23 novembre 1980
Ce poco da commemorare, molto da riflettere.

di Antonio Di Ninno

Il dibattito aperto sull'opportunità di "commemorare/festeggiare " l'anniversario del terremoto del 23 novembre 1980 m'induce a qualche riflessione.
A distanza di Trenta anni i RICORDI sono indelebili nella mia mente, non potrò mai dimenticare le urla e le richieste di aiuto di quella notte, non potrò mai dimenticare i lamenti di dolore che all'Alba seguente udii allorché arrivai a Sant'Angelo dei Lombardi presso l'ENEL che trovai distrutta.
Non avemmo un attimo d'esitazione e con i miei colleghi Coppola e Faraone e qualche altro, decidemmo il da farsi. Noi a quella vista ci ritenemmo dei fortunati, e tanto ci bastò.
Era troppo il dolore degli altri perché potessero decidere in quei momenti una qualsiasi cosa.
Cosi ci distribuimmo i mezzi più o meno efficienti e ci avviammo all'avventura, non sapevamo quello che ci attendava, ma eravamo determinati a dare un po’ di LUCE e di CALORE a chi aveva estremo bisogno.
All'ingresso di Lioni la prima persona a me cara che incontrai fu Antonio Gioino, non potrò mai dimenticare le sue grida d'aiuto che naturalmente aumentò alla vista del COMPAGNO.
Facemmo insieme alcune piccole operazioni che mi consentirono di attraversare Lioni, lo spettacolo era straziante, ma proseguii con il cuore in gola e le lacrime agli occhi, fino a Conza della Campania più volte dovetti scendere dalla Campagnola per fare dei gradini posticci e salire sui ponti stradali divelti dell'Ofantina, cosi fino a S.Andrea di Conza, Calitri e Bisaccia.
L'appuntamento era a contrada Truni di Bisaccia luogo dove avevamo il centro di smistamento dell'ENEL. Anche qui non avemmo nessuna esitazione, dopo una breve, ma intensa discussione sul da farsi, decidemmo di provarci. Dopo una serie di rischiose operazioni, era notte fonda quando riuscimmo a dare la LUCE ed il Calore A: Lacedonia, Bisaccia, Andretta, Aquilonia.
Fu un piccolo sollievo per noi davanti a tanto disastro, era già la notte del 24 novembre 1980.
La cosa che mi fa rabbia oggi è che tutto è finito nel dimenticatoio, le nuove generazioni che ormai hanno 30 anni, di queste cose sanno poco. Il ceto politico che all'ora scappò alla vista di tanto strazio si è interamente riciclato.
Il BINOMIO RICOSTRUZIONE SVILUPPO lanciato dai comitati Popolari e da tutte quelle forze che restarono a presidiare il territorio a scavare dentro le macerie per tirare fuori i VIVI ed i Morti dopo poco tempo furono sopraffatti.
 La SOLIDARIETA' Fu tanta. L'Italia e non solo, si mobilitarono per dare soccorso e solidarietà al popolo terremotato. Lo STATO era assente, esso crollò sotto il peso delle responsabilità e delle macerie di trenta anni di politica assistenziale e clientelare della Democrazia Cristiana nel Mezzogiorno d'Italia. Il sistema di potere, fu, alla luce dei fatti, inadeguato e assente "la Condanna da parte del Presidente della Repubblica di allora Sandro PERTINI   fu la prova più tangibile".
Le scelte; le tendopoli, i Container, i Prefabbricati leggeri e pesanti, la ricostruzione e lo sviluppo, fu a questo punto che gli sciacalli si fecero avanti, TORNARONO i fuggitivi, si fiutò immediatamente, dopo, l'affare " le conclusioni cui giunse la relazione della commissione d'inchiesta stanno lì a dimostrarlo".
A Proposito Voglio ricordare il Caro Compagno Michele Dambrosio scomparso qualche settima fa che in quella commissione c’era. Io ho ancora conservato le fotocopie dei due faldoni che mi fece lui.
Ma! A distanza di Trenta anni è giusto, come dicono alcuni fare il punto della situazione?
Io penso di Si.
Tutti i dati micro e macro economici ci affermano che non c'è stato, in questi trenta anni, nonostante l'enorme mole di denaro speso, né ricostruzione né sviluppo. Cioè si sono Sì ricostruite le CASE (che sono vuote) così come sono vuoti i centri Storici. Si sono fatte le fabbriche che in molti casi sono fallite. Ma sono aumentati i disoccupati e gli iscritti all'ufficio di collocamento. Da circa seimila di Trenta anni fa a settantamila del 2010.Allora, se questi disoccupati, se queste case vuote, se i centri Storici spopolati e abbandonati etc.etc. e se questi fatti sono un metro di misura dobbiamo affermare:
Che la ricostruzione e lo sviluppo sono falliti;
Che le zone terremotate dell'Irpinia, oltre al danno hanno ricevuto anche la beffa.
Io non sono in grado di stabilire le responsabilità, né posso affermare con certezza che la responsabilità maggiore fu del patto scellerato (cioè la spartizione come si è affermato Napoli al PCI  le zone interne alla DC, Salernitano al PSI), posso però dire, avendo vissuto intensamente quel periodo, che molti furono gli sciacalli, anche se forse qualcuno in buona fede.
La partecipazione popolare fu annullata, i comitati di base furono sopraffatti, la POLITICA ritornò alla grande, le stragi ed i morti furono dimenticati in fretta, davanti allo scorrere del fiume del Denaro.
Le aree Industriali da Quatto diventarono quaranta quattro, i Paesi si moltiplicarono, nacquero più PIP (Piani Insediamenti Produttivi) che comuni, e poi strade Autostrade, Superstrade tanti vicoli e viottoli abbandonati, tante Piscine e palazzi dello Sport e Centri Sociali. La ressa davanti alle porte dei Partiti Politici, delle Unioni Industriali e dei Sindacati furono tante e hanno lasciato molti segni.
Moltissimi "personaggi" senza averne le capacita diventarono grandi dirigenti di Imprese di Partiti di Sindacati ecc. ecc. Tutti con un unico credo, portare lo sviluppo e ricostruzione in Montagna, che però guarda caso, quasi tutte le aree Industriali furono insediate a valle nei fiumi e nelle vallate tranne una o due vicino le case dei Potenti di turno.
Il Sindacato Partecipativo e del volontariato fu chiuso. La Politica con la P maiuscola prese il sopravvento ovunque. I deboli, i sentimentali, i romantici e gli idealisti furono messi da parte.
Chi aveva una visione diversa dello Sviluppo e della Ricostruzione, nei Partiti e nel Sindacato, veniva immediatamente bollato come colui che non voleva, che non capiva, che si metteva di traverso, che non afferrava che bisognava cogliere l'occasione del terremoto per riparare il danno storico che era stato fatto al Sud.
Troppi mediocri diventarono grandi dirigenti, e grandi condottieri di Imprese, di Partiti di Organizzazioni delle più variopinte estrazioni. I disastri   da questi creati sono sotto gli occhi delle nuove generazioni che dopo Trenta anni, non sanno, e neanche vogliono saperne, perché intanto queste nuove generazioni sono costrette, come i loro nonni, a prendere la valigia 24 ore con il Diploma e la Laurea dentro e partire per l'avventura della VITA.
Ecco mi sento di dire che qui sta il fallimento delle classi dirigenti Politiche, Industriali, Sindacali degli anni 80/90/2000 fino al 2010 all'inizio di questo nuovo secolo, che no è iniziato proprio bene.
E' ora di cambiare rotta, non si può più aspettare.
Lo spettacolo desolante della politica Irpina e Campana di questi giorni!
Ce poco da commemorare, molto da riflettere.
 
questa la Situazione Area Industriale Calaggio Art.32 legge 219/81 Lacedonia (AV) a 30 anni dal sisma L’emigrazione continuano la desertificazione è sotto gli occhi di tutti qui sotto c’è una breve sintesi di ciò che è successo nell’area industriale del Calaggio naturalmente non è tutto adesso pura a me i ricordi si affievoliscono.
Tante promesse fatte contratto D’Area polo Aeronautico mai mantenute.
Io proposi un centro di sviluppo per le energie Alternative sui capannoni vuoti e non sono stato ascoltato ne dall’ASI e ne dalla provincia e ne dal governo e ne dalla Regione.
 
1-      MULAT primo intestatario Raffaele Argenziano, L’investimento prevedeva 98 addetti,ve ne sono 17 senza salario da parecchio tempo,fallita prima volta luglio 1992 gestita dal Tribunale di S.Angelo dei Lombardi; Curatore Avvocato Giancarlo Mazzei;1994 c’è una proposta della Latte Europa srl, gruppo Granarolo per il fitto dello stabilimento per 600 milioni,nonostante il via libera del ministero dell’industria giugno 1994 il Tribunale non assegna, Come già documentatoVi in sede di Audizione ad Avellino,dopo una serie di trattative a Vuoto,l’ azienda si ritira?
-              Mulat           secondo Intestatario Festa- 
-              Consorzio AGRI – lat, Argenziano ed altri, 13/06/88con- Cirio, Bertolli, De Rica, con la finanziaria FISVI il progetto industriale non va in porto per le note vicende Cirio.
-              Mulat Italia, Ninivaggi Girolamo,Pietro e Damiano di Altamura(LE);
-              Mulat      in produzione con il curatore fallimentare Mazzei per 2 anni in gestione provvisoria, chiude la gestione provvisoria. 1994/1996
-              Consorzio Agroalimentare Imprenditore di Brescia ,1997/1998
-              Impresa Romana crea La mulat Gest 2000/2002
-              Mulat Gest, maggio 2004, Impresa Naddeo Salvatore, Fallisce, e, per la prima volta interviene la Guardia di Finanza;
-              Il Tribunale Esonera il Curatore Fallimentare Giancarlo Mazzei e affida la Curatela alla Commercialista Tiziana Esposito di Benevento,luglio 2004
-              La Finanziaria PUBLICOM di Lodi, Fa delle proposte di acquisto, di fitto ecc. alla tribunale fallimentare di Sant’Angelo dei Lombardi, e non le viene assegnato lo stabilimento nonostante il progetto sia fattibile.
-              Nel frattempo i 17 lavoratori sono ancora senza salario,15 novembre 2004?
2-      SEVA NYLON, prevedeva 15 addetti fallita 2 volte fino al 1996, riprende la produzione nel 1998 con gli stessi titolari, falliscono per la terza volta e per la terza volta rivendono alle stesse persone lo stabilimento,e trasferiscono macchine ed attività nel Contratto D’Area di Manfredonia(FG) Tribunale Fallimentare di Foggia nel frattempo cambia nome in-
-     TEC-IN,   sempre Tribunale e curatore fallimentare di Foggia           
-           Ecoservice, Rilevato lo stabilimento in fitto(2003) dal Tribunale di Foggia;
3- MERIFIL, prevedeva 15 addetti, è andata in produzione e fallita dopo poco
                 tempo. Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi (AV) la struttura 
                affidata (2002) alla   Bulloneria Meridionale Fallita nel 2003;
               nonostante 12 miliardi Avuti dal Contratto D’Area;
3-      I.CONT, gruppo Borriello di Napoli,Investimento con una previsione per 98
              occupati; Max addetti 22;Tribunale Fallimentare Sezione di Napoli,
              curatore dott. Vincenzo Gianchino, si autorizza la gestione provvisoria
              per effetto di un contratto con la Tulipia azienda Francese ;
-          Europress srl, 1991 Gruppo Annunziata spa di Frosinone
-          Eropress Interservice Spa, Vendita da parte del Curatore Avv.to Massimo Diana ; che fitta successivamente alla:
-          Europress Interservice Srl Azienda in Liquidazione; e diventa :
-          INGRED Interservice spa, il il 14 gennaio 1999,Fallimento avviene 18 giugno 2001 con il Tribunale di Napoli (in conflitto con il Tribunale di Frosinone che loro volta erano in conflitto trl loro essendo due i curatori fallimentari del Tribunale di Frosinone Avv.To Diana e Cassino Avv.to Loredana Originale) D’Amato ( All’epoca Presidente Nazionale Della Confindustria) rileva partecipando alla gara d’asta ( marzo 2003)del Tribunale di Napoli dei macchinari e svuota la fabbrica)
-           
 Lacedonia 09 novembre2010                                                         Antonio Di Ninno                                                                                                    Circolo territoriale del PRC Lacedonia        
p.s.
naturalmente ci sono alcune fabbriche che funzionano:
Italpak Cartons, OMI, Irpinia Zinco, Trasporti Lo Conte, Ecoservis, Sigit .                              
 


Luned́ 15 Novembre,2010 Ore: 16:57