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ECUMENISMO: A STRASBURGO GIOVANI DI DIVERSE CHIESE PREGANO INSIEME PER L'EUROPA ECUMENISMO: KEK-CCEE, CONSEGNATA AI GIOVANI LA "CARTA ECUMENICA" ECUMENISMO: CONDANNA DELLE CHIESE CRISTIANE EUROPEE DI OGNI FORMA DI PROSELITISMO ECUMENISMO: INCONTRO DI STRASBURGO; I MESSAGGI DI GIOVANNI PAOLO II, ALESSIO II E BARTOLOMEO I |
Strasburgo il 22
aprile la firma della "Carta ecumenica per l'Europa" ECUMENISMO: A STRASBURGO GIOVANI DI DIVERSE CHIESE PREGANO INSIEME PER L'EUROPASIR 18/04/2001 "Vogliamo costruire una casa insieme. Una casa costruita con pietre diverse. Diverse come i granelli della sabbia del mare. Diverse come gli uomini sulla terra. Una casa per condividere la luce e il calore, le nostre preghiere e le nostre speranze". Con queste parole di benvenuto, si è aperto ieri sera a Strasburgo l'incontro preparatorio per i giovani che precede di due giorni l'incontro ecumenico europeo promosso dal Ccee (Consiglio delle conferenze episcopali europee) e dalla Kek (Conferenza delle Chiese europee). I giovani sono circa un centinaio e provengono da tutte le nazioni europee in rappresentanza di tutte le Chiese e comunità ecclesiali del continente. E' la prima volta che un gruppo di giovani viene convocato dai responsabili delle Chiese cristiane per partecipare come interlocutore ad un incontro. Ieri sera, i giovani hanno pregato in lingue diverse e deposto su un tappeto bianco le pietre come simbolo della loro provenienza e come segno della loro volontà a costruire "una casa comune come spazio di speranza e di comunione da condividere ora e sempre". Il primo obiettivo dell'incontro di Strasburgo - spiegano i promotori - è quello di riunire attorno ad uno stesso tavolo i responsabili delle Chiese europee e i giovani cristiani. "La nostra speranza - dice mons. Aldo Giordano, segretario generale del Ccee - è che la presenza dei giovani ci aiuti a intravedere e a far crescere germogli nuovi per l'inculturazione del cristianesimo in Europa". L'ecumenismo un po' stanco degli adulti ha bisogno della freschezza dei giovani? "Quello di oggi - risponde don Aldo Giordano - è un ecumenismo più realista che vuole guardare in faccia i problemi. E questo non vuol dire stanchezza. Viviamo in un momento della storia in cui i problemi si discutono e certo non è più negativo del tempo in cui non si aveva neanche il coraggio di parlarne. Certo, l'incontro dei giovani e dei responsabili dello loro Chiese fa sperare che il cristianesimo in Europa riceva un nuovo impulso. Sarebbe bello se tutti ripartissero da qui con la fiducia che la stanchezza, se c'è, può essere vinta". Oggi pomeriggio il Ccee celebra i trent'anni della sua fondazione avvenuta ufficialmente il 23-24 marzo 1971. In realtà già dal '65 i presidenti di alcune conferenze episcopali europee cominciarono ad incontrarsi all'interno di un comitato la cui responsabilità era del card. Roger Etchegaray. Oggi alla guida del Ccee è il card. Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga. Questo pomeriggio, nel corso della assemblea plenaria del Ccee a Strasburgo, verrà nominata la nuova presidenza. ECUMENISMO: KEK-CCEE, CONSEGNATA AI GIOVANI LA "CARTA ECUMENICA"Dal SIR del 18/04/2001 "E' il suggello ad un patto tra i giovani e gli adulti": così Keith Clements, segretario della Conferenza delle chiese europee (Kek), l'organismo ecumenico cui aderiscono 125 Chiese protestanti, anglicane e ortodosse, definisce l'odierna presentazione della "Charta oecumenica" ai cento giovani rappresentanti delle diverse confessioni religiose convenuti in questi giorni a Strasburgo per partecipare al primo incontro ecumenico europeo. Il convegno, che verrà inaugurato ufficialmente domani e si concluderà il 22 aprile con la firma della Carta da parte dei presidenti della Kek e del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (entrambi promotori dell'incontro), segna il momento in cui le diverse Chiese europee si impegnano al rispetto delle linee guida "per la crescita della collaborazione" descritte nella Carta. Essa giunge al termine di un lavoro preparatorio durato tre anni. Il documento, suddiviso in tre capitoli che richiamano la volontà di impegnarsi per l'unità della fede, l'annuncio comune del Vangelo e la responsabilità di costruire insieme l'Europa, tocca gli ambiti della preghiera, del dialogo tra confessioni cristiane e con le altre religioni, della riconciliazione tra popoli e culture, della salvaguardia del creato. Oggi i giovani, in gran parte delegati delle Conferenze episcopali e delle organizzazioni giovanili, si confrontano sui contenuti della Carta ecumenica, per fare in modo che siano personalmente coinvolti nella ricezione del documento nel concreto di ogni realtà locale. "Speriamo di poter donare loro una piattaforma di impegni e principi su cui lavorare - spiega Clements - per raggiungere una maggiore unità tra i cristiani e contribuire a realizzare una più grande armonia nella 'casa Europa'. Vorremmo dire ai giovani: non è un semplice pezzo di carta, ma un modo per rendere reali le vostre aspirazioni e i vostri entusiasmi". ECUMENISMO: CONDANNA DELLE CHIESE CRISTIANE EUROPEE DI OGNI FORMA DI PROSELITISMOdal SIR del 19/04/2001 "Il proselitismo nuoce all'unità e al progresso dell'unità". Lo ha ribadito questa mattina a Strasburgo il metropolita di Francia, Jeremie, presidente della conferenza delle Chiese europee (Kek) parlando ai giornalisti a poche ore dall'inizio dell'incontro ecumenico europeo che si concluderà domenica 22 aprile con la firma della "Charta Oecumenica. Linee guida per la crescita della collaborazione tra le Chiese in Europa". Il testo non cita mai espressamente la parola "proselitismo" ma contiene una chiara denuncia ad ogni metodo di conversione attraverso "pressioni morali". "Il problema - ha detto il metropolita - è enorme". "Siamo persuasi - ha aggiunto - che questo non è un metodo che può favorire il dialogo e il riavvicinamento delle Chiese". Gli ha fatto eco il card. Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga e presidente uscente del Consiglio delle conferenze episcopali europee (resterà in carica fino al 13 maggio). "La Carta - ha detto - è su questo punto molto chiara". L'arcivescovo ha quindi letto una frase tratta dal secondo capitolo del documento in cui le Chiese cristiane europee scrivono: "Ci impegniamo a far conoscere alle altre Chiese le nostre iniziative per l'evangelizzazione e a raggiungere intese in proposito, per evitare in tal modo una dannosa concorrenza ed il pericolo di nuove divisioni". Le Chiese si impegnano altresì "a riconoscere che ogni essere umano può scegliere, liberamente e secondo coscienza, la propria appartenenza religiosa ed ecclesiale. Nessuno può essere indotto alla conversione attraverso pressioni morali o incentivi materiali. Al tempo stesso a nessuno può essere impedita una conversione che sia conseguenza di una libera scelta". Frutto di un lungo lavoro di elaborazione, la "Charta Oecumenica" descrive i fondamentali compiti ecumenici e fa derivare una serie di linee guida e di impegni. E' stata definita dai presidenti del Ccee e della Kek "un grande successo" ed "un passo in avanti". "Raccomandiamo questa carta - ha detto il card. Vlk - a tutte le Chiese e conferenze episcopali d'Europa affinché venga recepita e tradotta in vita". ECUMENISMO: INCONTRO DI STRASBURGO; I MESSAGGI DI GIOVANNI PAOLO II, ALESSIO II E BARTOLOMEO Idal SIR del 19/04/2001 Per "affrontare questa grande sfida" dell'unità tra i cristiani, "è necessario intensificare la collaborazione a tutti i livelli della vita sociale ed ecclesiale, ed approfondire i dialoghi bilaterali e multilaterali". E' l'auspicio di Giovanni Paolo II in un messaggio inviato al cardinale Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga e presidente uscente del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali europee) reso noto oggi in occasione dell'incontro ecumenico europeo che si apre questo pomeriggio a Strasburgo (fino al 22 aprile), organizzato dal Ccee e dalla Kek (Conferenze delle Chiese europee). Nel messaggio il Papa ricorda che l'unità "è una condizione per la credibilità della testimonianza cristiana". "Oggi più che mai - sottolinea - dobbiamo portare la nostra riflessione su questa profonda relazione, che gioca un ruolo decisivo nell'impatto che il messaggio cristiano può avere nel mondo. Un chiaro annuncio del Vangelo è particolarmente urgente in Europa. Tessuta di diverse culture, tradizioni e valori legati ai Paesi che la compongono - aggiunge - l'Europa non può essere capita né edificata senza tener conto delle radici che costituiscono la sua identità originale; né tanto meno può costruirsi rigettando la spiritualità cristiana di cui è impregnata". Anche il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Alessio II e il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, impossibilitati a partecipare all'incontro, hanno inviato un messaggio ai responsabili delle diverse chiese cristiane e ai giovani. Alessio II auspica che l'incontro "costituisca una tappa importante nell'unione degli sforzi dei cristiani per la trasformazione spirituale dell'Europa, per aprire nuove prospettive per il futuro cristiano del nostro continente". Bartolomeo I, tramite una lettera inviata al metropolita Meliton di Filadelfia, si ritiene certo che "i frutti del dialogo coltivati dalle Chiese europee daranno un'abbondante raccolto". |
"Il Dialogo - Periodico di Monteforte Irpino" - Direttore Responsabile: Giovanni Sarubbi
Registrazione Tribunale di Avellino n.337 del 5.3.1996