SCHEDA
LA CONFERENZA MISSIONARIA MONDIALE DI EDIMBURGO 1910

di Agenzia NEV del 26/05/2010

La Conferenza missionaria mondiale tenutasi ad Edimburgo dal 14 al 23 giugno del 1910 è considerata il luogo di nascita del movimento ecumenico contemporaneo. Fu infatti in quell'occasione che venne costituita per la prima volta una commissione permanente per la promozione dell'unità dei cristiani.
A cento anni di distanza difficilmente potremmo considerare Edimburgo 1910 come un evento ecumenico. Vi partecipavano esclusivamente rappresentanti di società missionarie anglicane e protestanti, mentre erano assenti cattolici ed ortodossi. Dei 1200 delegati solo 17 erano extra europei, un dato che indicava come la missione avesse ancora come cornice il colonialismo e la predicazione cristiana si sovrapponesse all'affermazione della cultura occidentale.
Nonostante questi limiti, la Conferenza ebbe dei chiari punti di forza che ne determinarono l'influenza negli anni a venire. In primo luogo, l'autorevolezza della sede e dei protagonisti. Edimburgo fu scelta per omaggiare la Scozia, un paese relativamente piccolo che aveva però dato al movimento missionario numerose figure di primo piano; per citarne solo una, l'esploratore David Livingstone. A presiedere la Conferenza fu poi Sir Arthur James Balfour, ministro del governo britannico; mentre ne fu segretario il metodista americano John R. Mott, che ben rappresentò l'apporto dei laici alla Conferenza. In secondo luogo, la Conferenza fu influenzata dalle prime generazioni formatesi nelle associazioni giovanili come la Young Man Christian Association (YMCA), nate con il preciso intento di superare gli steccati confessionali che dividevano i cristiani. Infine, la Conferenza fu influenzata dall'entusiasmo di chi credeva possibile evangelizzare tutti i popoli della terra entro una generazione, mostrandosi così disposto a superare tutti gli ostacoli che rendevamo meno efficace la predicazione cristiana. Fu proprio a questo ultimo livello che emerse la questione dell'unità: l'esperienza della maggioranza dei partecipanti mostrava in modo evidente che le divisioni tra le chiese, retaggio della storia europea, risultavano incomprensibili ai popoli asiatici e africani e nuocevano alla credibilità della predicazione evangelica. Lo disse chiaramente uno dei pochi partecipanti extraeuropei della Conferenza, il cinese Cheng Ching-yi: “Parlando chiaramente, noi cinesi speriamo di vedere nel prossimo futuro una Chiesa cristiana unita, senza alcuna distinzione denominazionale. Il denominazionalismo non ha mai interessato la mentalità cinese. Anzi, i cinesi ne soffrono”. Il primo slancio ecumenico nacque dunque in vista di una predicazione cristiana coerente e convincente. Fu così che la Conferenza decise di istituire un Comitato permanente che potesse continuare la riflessione e promuovere l'unità delle diverse chiese.
Lo scoppio della I Guerra mondiale gelò gli entusiasmi di Edimburgo, offrendo ai partecipanti alla successiva Conferenza missionaria mondiale di Gerusalemme 1928 un mondo completamente cambiato, dal futuro più fosco. Bisognerà attendere la fine del II conflitto mondiale per vedere il primo frutto tangibile del lavoro cominciato ad Edimburgo: è infatti nel 1948 che nasce il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), animato inizialmente dalle sole chiese protestanti e anglicane, per poi vedere l'ingresso nel 1961 delle chiese ortodosse. Fu infine con il Concilio Vaticano II che anche la chiesa cattolica, mutando il suo tradizionale atteggiamento, aderì al movimento ecumenico, senza tuttavia diventare membro del CEC. (NEV/maggio 2010)


Sabato 29 Maggio,2010 Ore: 18:00