La figura del monaco agostiniano indagata da uno storico di valore come Franco Molinari che riferisce su
"LE LUCI E LE OMBRE NELLA FIGURA DI MARTIN LUTERO".
(PARTE TERZA)
A CURA DI CARLO CASTELLINI
Lo studioso Ricardo Garcia Villoslada ha svolto approfondite ricerche confluite in due volumi il cui succo si può così riassumere:"Lutero è modesto come teologo, è grande invece come pastore d'anime. La pastorale e ' il suo capolavoro, e possiede vari elementi di modernità post-conciliare".
Il CARD. WILLEBRANDS definendo LUTERO, “NOSTRO COMUNE MAESTRO”, non alludeva certo ai punti dibattuti della sua teologia, ma alla sua preghiera. Se il rigetto del papato rappresenta il vero spartiacque tra perimetro cattolico e protestante, la preghiera rappresenta una piattaforma d’incontro. in questa civiltà dell’efficientismo senza meditazione, non credo sia erroneo chiedere:”LUTERO, INSEGNACI A PREGARE”.
II primo tratto caratteristico della sua preghiera è l’ispirazione biblica. Sosteneva che bisogna pregare Dio con la PAROLA DI DIO, perché ogni parola di uomo è mendace. Perciò bando ai manuali di devozione, e primato alla BIBBIA.
Ecco un tipico squarcio di preghiera luterana.”O Padre celeste, mio buon Dio, io sono povero e miserabile peccatore. Non sono degno di alzare il mio sguardo e le mie mani verso di te, e di pregare. Ma poiché hai comandato di pregare a tutti, e per mezzo di Gesù Cristo ce ne hai insegnato le parole e il modo, io sono qui per tuo comando, per ubbidirti. Rimettendomi alla tua promessa misericordiosa, e in onore del mio Signore Gesù Cristo, io prego con tutti i tuoi santi cristiani sulla terra, come egli mi ha insegnato”. Segue un commento al PATER NOSTER.
I sette commenti al PATER NOSTER, da lui scritti, rappresentano un ponte di collegamento tra cattolicesimo e protestantesimo. Egli vi sottolinea che il cristiano in preghiera deve sentire l’universo intero sulle sue spalle, non deve mai essere isolato.:”Tu pensa a questo, e notalo bene: il Cristo non ha insegnato che si deve pregare dicendo”PADRE MIO”, MA “PADRE NOSTRO”; E NON “DAMMI OGGI IL MIO PANE”, ma “DACCI OGGI IL NOSTRO PANE”. Egli vuole udire la voce della moltitudine, non la mia né la tua, né quella di un fariseo separato”.
La preghiera per LUTERO non è opera umana: è il gemito dello SPIRITO, è dono della grazia. Essa trae la sua forza dalle parole di Cristo, che pensando a noi ha esclamato:”PADRE, PERDONA LORO PERCHE’ NON SANNO QUELLO CHE FANNO”. In tale contesto il riformatore scrive:”Come il credente è giustificato fondandosi esclusivamente sulla grazia di Cristo, così la sua preghiera è valida appoggiandosi esclusivamente sulla preghiera di Cristo”.
Questa preghiera ora può essere un esercizio comune a cattolici e protestanti, ed è prassi normale degli incontri ecumenici. Il concilio VATICANO II non ne fa mistero:”In alcune speciali circostanze, come sono le preghiera che vengono indette per l’unità, e nei congressi ecumenici, è lecito – anzi desiderabile – che i cattolici si associno nella preghiera con i fratelli separati. Queste preghiere in comune sono senza dubbio un mezzo molto efficace per impetrare la grazie dell’unità; sono una genuina manifestazione dei vincoli con i quali i cattolici sono ancora congiunti con i fratelli separati”.
“MARTIN LUTERO E’ STATO GRANDE COME PASTORE D’ANIME”.
Lo studioso RICARDO GARCIA VILLOSLADA ha condensato mezzo secolo di ricerche su MARTIN LUTERO in due volumi pubblicati nel 1973, il cui succo si può racchiudere in questa valutazione. Lutero è modesto come teologo, è grande invece come pastore d’anime. La pastorale è il suo capolavoro, e possiede vari elementi di modernità post-conciliare.
MARTIN LUTERO E’ STATO UN PREDICATORE AFFASCINANTE.
LUTERO FU UN RE DEL PULPITO. Egli stesso ha scritto:”Dio mi ha voluto predicatore. Predicare è la mia vocazione. Perciò il diavolo mi tormenta e me lo vuole impedire”. C’è una montagna di libri che tentano di spiegare come mai in meno di una generazione l’emorragia luterana ha dilagato in Europa, ed ha tolto a Roma almeno un quarto dei suoi fedeli. Gli studiosi hanno messo a fuoco un ampio spettro di cause, ma hanno sottovalutato la sua dirompente abilità pubblicitaria.
Personalità magnetica, con i suoi occhi LUTERO affascinava il pubblico. Scritto re fecondo, amante dei paradossi, dotato di una fantasia ricca, popolaresca, espressiva, possedeva alla perfezione i trucchi del mestiere. Il suo primo segreto è l’arte di coniare slogans, ossia frasi concise, che riassumono tutta la dottrina e creano opinione. Eccone alcuni.
RIFORMA.
Il commento dice:”Noi non siamo eretici. Siamo la chiesa riformata, dal momento che Roma è diventata la cloaca massima d’ogni depravazione”.
SOLA F E D E SENZA LE O P E R E.
LUTERO chiosa:”Le nostre buone opere sono vizi, perché affette d’orgoglio. Non c’è salvezza che affidandosi alla misericordia del Padre”.
SOLA BIBBIA.
LUTERO afferma:”Sarei ben contento che fossero dati alle fiamme tutti i miei aborti letterari, purchè i cristiani leggessero solo la parola di Dio”.
E’ STATO MODERNO E ANTICIPATORE NEL COMPRENDERE IL VALORE E LO STRUMENTO DELLA STAMPA.
La GALASSIA GUTEMBERG, era nata da circa un cinquantennio, e costitui’ la fortuna della RIFORMA. In passato gli eretici dovevano trascrivere a mano i loro testi. Tra il 1517, l’anno delle 95 testi sugli abusi delle INDULGENZE, e il 1525, anno del suo matrimonio con CATERINA BORA, LUTERO stampo’ quasi duemila edizioni delle sue opere. Gli editori si contendevano l’esclusiva dei suoi opuscoli, che in pochi mesi diventavano best- seller. Ma perché l’arte della stampa non servì anche da canale alle vigorose confutazioni cattoliche? Viene a galla una terza genialità di LUTERO, che era la capacità di usare la lingua del popolo. Chi leggeva più i tomi cattolici degli eruditissimi CAETANO ed E C K , stesi in latino? Alla FIERA DI FRANCOFORTE queste sussiegose monografie teologiche si coprivano di polvere, mentre i volumetti di LUTERO andavano a ruba.
ABILE E COMPETENTE MARTIN LUTERO ANCHE NELLA MUSICA.
Altra sua abilità è stata la musica. Oggi gli si contesta la paternità di molti INNI LUTERANI, e del resto è risaputo che la chiesa non ha mai cessato di far cantare i fedeli. Ma se LUTERO non ha mai composto personalmente tutti i canti a lui attribuiti, certo ha dato loro il via. Il più celebre, che comincia “FERMO BALUARDO E’ IL NOSTRO DIO”. fu definito la MARSIGLIESE DEL PROTESTANTESIMO.
AMANTE DEL DISEGNO E DELL’ILLUSTRAZIONE.
Anche l’illustrazione è per LUTERO una formidabile tecnica di propaganda. Persino la meravigliosa versione tedesca della Bibbia, suo autentico capolavoro, è corredata con sue raffigurazioni aggressive, che identificano ROMA con IL DRAGO DELL’APOCALISSE, o con la MERETRICE VESTITA DI PORPORA. L’invecchiamento significò per LUTERO, una certa involuzione psicologica (che però non va confusa con il fenomeno del deterioramento morale). L’ultima sua operetta si intitola “IMMAGINI DEL PAPA”, e abbonda di scurrilità. La seconda caricatura è il PAPA-ASINO, una figura mostruosa che ostenta oscenità femminili. Altre scene sono ancora più sboccate…
LUTERO SI CONFESSA UTTE LE SETTIMANE, MA…..
Passiamo ad esaminare la sua prassi dei sacramenti. In genere si dice che LUTERO cancello cinque dei sette sacramenti, e salvò solo l’EUCARESTI e il BATTESIMO. L’affermazione è esatta, purchè si chiarisca il problema della penitenza..
LA C O N F E S S I O N E. LUTERO si confessò per tutta la vita e dichiarò:”Non darei la confessione privata per nessun tesoro al mondo. Essa elargisce molto conforto, soprattutto a coloro che molto devono lottare con SATANA”. Ma pur esprimendo sempre apprezzamento positivo, rifiutò il carattere sacramentale e l’obbligatorietà giuridica della penitenza. Essa resta per lui un semplice atto di umiltà.
CONSIDERA L’EUCARESTIA COME CENA. Riguardo all’Eucarestia Lutero, difende con vigore il sacramento, ma si distanzia dal mondo cattolico su vari punti. non vuole che si parli di sacrificio ma solo di SACRA CENA; esige il calice anche per i laici; batte i pugni sul tavolo per ribadire la presenza reale del Signore, ma poi rigetta la parola “TRANSUSTANZIAZIONE”, perché non si trova nella BIBBIA.
La pastorale eucaristica è da lui sfrondata di ogni esteriorità (candelieri, paramenti e pompe varie), e ricondotta all’essenza: l’Eucaristia è la promessa di Dio, cui risponde la fede dell’uomo. Lutero spiega la messa in questi termini. La liturgia della santa Cena protestante non collima del tutto con la Messa cat6tolica, che viene considerata anche come sacrificio oltre che come banchetto di fraternità. Perciò cattolici e protestanti non possono ancora bere nello stesso calice, gesto che significherebbe l’unità totale.
IL BATTESIMO CONTRO SATANA.
Un equivoco è stato dissipato. La più antica storiografia cattolica sosteneva che Lutero non credesse alla trasformazione interiore dell’uomo; infatti egli parla di creatura simultaneamente giusta e peccatrice, coperta dai meriti di Cristo come da un manto, ma intimamente bacata dalla concupiscenza. Gli studiosi più recenti hanno però individuato nel fondatore del protestantesimo due filoni di pensieri, che parlano talora di giustificazione puramente esteriore, e talora invece di una nuova nascita. Lutero si chiede:”Sono io una creatura nuova?, cioè un uomo nato una seconda volta?”
E risponde:”La nuova nascita si realizza attraverso la fede”.
Il riformatore spiega il fenomeno attraverso un episodio evangelico:il miracolo del servo del centurione. Gesù comanda:”Va’, il tuo servo vive”. Il centurione non vede la risurrezione. Crede alla nuova nascita sulla parola di Cristo. Così avviene a noi quando crediamo a Colui che è stato crocifisso per i nostri peccati. Non mancano molti altri passi che alludono alla totale metamorfosi dell’uomo battezzato. Nell’estrema sinistra della RIFORMA c’erano coloro che disprezzavano il battesimo dei bambini, come un gesto magico, in quanto i neonati non erano in grado di esprimere un atto di fede. Ecco con quali considerazioni Lutero difende la tradizione antica:”Senza la fede il battesimo manca di oggetto. Ma prima della nostra fede esiste il Battesimo, esiste l’azione di Dio che ci salva in Cristo. Noi sentiamo l’acqua, ma non percepiamo lo Spirito che trasfonde il sangue di Cristo nel nostro cuore. Il bimbo non collabora all’azione battesimale. Eppure senza alcun merito da parte sua, riceve la grazia. Noi siamo battezzati nella morte di Cristo”.
Il battesimo dei bambini non è dunque considerato contrario al VANGELO, anzi serve a sottolineare la totale gratuità del dono, perché il neonato non può fare nulla. La realtà battesimale rappresenta poi per LUTERO l’arma più sicura nelle battaglie dell’agonia. Una sua caratteristica è il richiamo frequentissimo a SATANA, il grande nemico di Gesù (l’elaboratore elettronico ha mostrato che nei suoi libri il diavolo è citato quasi quanto il nome di Cristo). Sul letto di morte il demonio farà da pubblico ministero e accuserà il cristiano:”Tu non hai osservato i comandamenti. Dunque vieni nel mio regno”.
Il fedele replicherà al grande accusatore”Si, io ho obbedito ai comandamenti. Ma non è per questo che io sono giusto. Io sono salvo perché mi aggrappo a Cristo, come il pulcino si rifugia sotto le ali della chioccia, e credo che egli per me è morto e risorto. Per questo io vivo e sono tranquillo”.
MARTIN LUTERO NON ODIA LA MADONNA.
Ancora un chiaroscuro: la posizione luterana di fronte alla Madonna. Fino a qualche tempo fa si riteneva che la Madonna costituisse una pietra d’inciampo nel cammino tra cattolici e protestanti.. Ora invece quello che appariva un muro di separazione si sta trasformando in una porta aperta. Lutero ama una fanciulla chiamata MARIA DI NAZARETH.
ROGER SCHUTZ, PRIORE PROTESTANTE DI TAIZE’, ha osservato che “nelle chiese protestanti storiche non si trova più l’opposizione brutale contro la persona della Vergine” (queste parole sono scritte nell’introduzione dello stupendo commento di Lutero al MAGNIFICAT, che riporta pure una prefazione dle card. MARTIN, arcivescovo di ROUEN). Solo ristrette cerchie di estrazione luterana nutrono allergia polemica contro la madre di Dio. Ma il loro fondatore non condividerebbe tale ostilità.
Scrive LUTERO nel volumetto citato:”Maria è Madre di Dio. Non si potrebbe immaginare nessun titolo più alto; e tutte le altre cose non sarebbero nulla in confronto, anche se fossero numerose come le stelle del cielo e la sabbia del mare”. Ciò che indispettisce Lutero è l’esuberanza devozionalistica del culto mariano, che mette la Madonna su un piedistallo quasi fosse una dea. La strada migliore per onorare “l’amabile madre di Dio ed essere suoi fedeli servitori, non è di farne un idolo, ma di ripetere che solo il Signore ha fatto cose grandi in un essere così piccolo, povero e disprezzato come lei, e credere con ferma fiducia che Dio onnipotente si curverà anche su di noi con la medesima benevolenza, a dispetto della nostra miseria e indegnità” (COMMENTO AL MAGNIFICAT).
Ma allora come mai i protestanti si sono guadagnati l’accusa di nemici della Madonna? Forse s’è sviluppata una reazione a catena. I figli della RIFORMA hanno detestato tutto ciò che sembrava loro eccessivo, idolatrico, superstizioso nell’attitudine devozionale dei cattolici verso Maria di Nazareth.
La preoccupazione pastorale di Lutero si muove in tre direzioni: evitare le deviazioni idolatriche; mettere al centro della fede Cristo; legare la devozione mariani alla BIBBIA (in tal senso egli contesta la verità cattolica dell’Assunta, in quanto non trova riscontro sul terreno biblico).
(FRANCO MOLINARI, GIA’ ORDINARIO DI STORIA MODERNA E DI STORIA DELLA CHIESA PRESSO
L’UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE, IN BRESCIA).
A CURA DI CARLO CASTELLINI.
Mercoledì 06 Maggio,2009 Ore: 11:46 |