OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE.
PEPPE SINI: USCIRE DALLA SUBALTERNITA', AFFERMARE LA VERITA', AGIRE LA NONVIOLENZA

Sbaglia chi crede che il 4 novembre le persone amiche della nonviolenza debbano fare delle iniziative subalterne ad iniziative altrui, definite da volonta' altrui, posticciamente aggiunte all'altrui concezione ed opera; sbaglia chi pensa che la nonviolenza debba essere subalterna ancora una volta alla menzogna e alla violenza altrui.
In verita' l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" ha proprio l'intento di strappare dalle mani dei poteri assassini il ricordo pubblico della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale.
In verita' l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" ha proprio lo scopo di assumere il ricordo delle vittime della guerra nell'unico modo onesto, leale, veritiero: impegnandosi contro la guerra affinche' cessino i massacri.
In verita' dobbiamo far cessare l'infamia dei poteri assassini che il 4 novembre festeggiano se' medesimi e i crimini loro insultando le loro vittime.
In verita' il 4 novembre e' gia' giorno di lutto e di lotta. Un 4 novembre di azione nonviolenta per salvare le vite. Un 4 novembre per far cessare la guerra nel nome di tutte le vittime. Un 4 novembre in cui l'umanita' riconosce se stessa.
Ogni vittima ha il voto di Abele.
Vi e' una sola umanita'.
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Ricordiamolo una volta di piu': le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: "l'opposizione integrale alla guerra; la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo".
Opposizione integrale alla guerra: salvare le vite: e' il primo dovere.
Per questo il 4 novembre il ricordo delle vittime della guerra e' gia' in se stesso un programma politico di pace e di solidarieta'.
Il ricordo delle vittime della guerra pone gia' i compiti dell'ora:
- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine in Afghanistan e in Libia;
- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;
- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;
- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;
- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;
- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
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Numero 25 del 31 ottobre 2011



Luned́ 31 Ottobre,2011 Ore: 20:27