VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI.
SETTE DOMANDE A FRANCA MARIA BAGNOLI
di "La nonviolenza e' in cammino"
[Ringraziamo Franca Maria Bagnoli (per contatti: francamaria@gmail.com) per questa intervista. - "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni? - Franca Maria Bagnoli: Il significato piu' rilevante della Marcia per la pace Perugia-Assisi, in questi ultimi 50 anni, credo sia stato quello di una testimonianza che ha avuto molta visibilita' e che ha reso i partecipanti consapevoli della loro forza, stimolandoli ad un impegno sempre piu' convinto. Io ho partecipato due volte: era bellissimo guardare dalla rocca un serpentone umano di cui non si vedeva la fine. * - "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno? - Franca Maria Bagnoli: La Marcia che si terra' il prossimo settembre avra' un grandissimo significato. In un momento storico caratterizzato dalla violenza sara' un monito forte ad invertire questa tendenza di morte, condannando l'ipocrisia di chi crede le guerre risolutrici dei conflitti e, addirittura, strumenti di diffusione della democrazia. Questo dovra' essere chiaro con striscioni e cartelloni documentali e, naturalmente, con il riferimento all' art. 11 della nostra Costituzione. * - "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia? - Franca Maria Bagnoli: Lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia sembra negativo e per certi versi lo e'. Abbiamo un governo violento e liberticida e un'opposizione debole, ideologicamente confusa che, in una parte significativa, approva le guerre e la nostra presenza in Afghanistan. Tuttavia le recenti elezioni amministrative e i referendum lasciano ben sperare. La maggioranza degli italiani reclama la legalita', riconosce che certi beni primari non possono essere privatizzati e che la legge deve essere uguale per tutti. E' vero che i potentati economici esercitano un grande condizionamento e una forte repressione della dissidenza. Contro questo "blocco" sara' necessario un grande lavoro culturale, con tutti i mezzi, dalla Rete alla stampa, dall'impegno di intellettuali onesti al boicottaggio dei mezzi di comunicazione violenti e asserviti al potere, dalla firma di petizioni, alla denuncia di atteggiamenti xenofobi, razzisti, lesivi dei diritti umani. Proprio questa mattina ho firmato una petizione per l'estromissione dal Parlamento europeo di un suo componente per le sue dichiarazioni che possono configurare il reato di istigazione a delinquere, oltre ad un atteggiamento razzista. * - "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia? - Franca Maria Bagnoli: E' un ruolo importantissimo di informazione per far conoscere il metodo nonviolento per la risoluzione dei conflitti, sottolineando che non si tratta di "porgere l'altra guancia", di una forma di sterile rassegnazione, ma di una forma combattiva, alternativa alla violenza che non fa altro che moltiplicare la violenza. * - "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza? - Franca Maria Bagnoli: Per quanto riguarda l'Italia credo che una vittoria del metodo nonviolento sia rappresentata dal risultato dei recenti referendum. La maggior parte degli italiani ha a cuore i beni comuni, il valore della solidarieta' e l'amore per la giustizia. Il movimento No-Tav credo si possa interpretare positivamente: dimostra rispetto per l'ambiente e per le esigenze della popolazione locale. Purtroppo l'attuale governo affossa continuamente questi valori, ma una caratteristica della nonviolenza si chiama: non rassegnarsi e resistere. Per quanto riguarda il mondo, uno splendido esempio di nonviolenza l'ha dato la civilissima Norvegia che all'orrore della strage di un fondamentalista cristiano (?) ha dichiarato di non abbassare il livello della sua democrazia con una repressione violenta. * - "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi? - Franca Maria Bagnoli: L'impegno dei prossimi mesi credo sia quello di denunciare l'assurdita' delle guerre e la loro anticostituzionalita'. Continuiamo a scrivere al Presidente della Repubblica chiedendogli di rispettare il suo ruolo di garante della Costituzione, e continuiamo a denunciare l'ipocrisia di chiamare "eroi" poveri ragazzi che si sono arruolati nell'esercito per sottrarsi alla disoccupazione. * - "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe? - Franca Maria Bagnoli: Ad una persona che volesse sapere che cosa e' la nonviolenza risponderei con le parole di Carlo Gubitosa e Alessandro Marescotti (da Bandiere di pace, Ed. Chimienti): "L'uso di mezzi nonviolenti toglie ogni giustificazione alla violenza dell'avversario che si ritrova cosi' limitato nei mezzi di repressione utilizzabili. In ogni caso si determina una condizione di squilibrio all' interno delle dinamiche di conflitto, uno squilibrio che opera a beneficio del gruppo nonviolento". Tratto da Domenica 31 Luglio,2011 Ore: 13:19 |