MASSIMILIANO DI CARTAGINE. UNA COMMEMORAZIONE OGGI A VITERBO
di Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
La mattina di martedi' 12 marzo 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuta una commemorazione di Massimiliano di Cartagine (274-295), ucciso a Tebessa in quanto obiettore di coscienza al potere militare.
* Nel corso dell'incontro commemorativo - che da circa vent'anni si rinnova ogni anno presso la struttura nonviolenta viterbese - ancora una volta "la scelta e la vicenda di Massimiliano sono state ricordate come pietra di paragone e concreto appello per l'agire nel presente: la scelta di opporsi alla guerra e ai suoi apparati, la scelta di opporsi alla pratica dell'uccidere, la scelta di preferir subire la morte anziche' infliggerla ad altri, costituisce un modello di condotta e adamantino un monito ad assumersi personalmente le proprie responsabilita', a mettere in pratica le proprie convinzioni, a rispondere al volto nudo dell'altro che ti chiede di non ucciderlo, che ti chiede di salvargli la vita". * Porsi all'ascolto di Massimiliano oggi qui significa opporsi alla partecipazione italiana alle guerre e alle devastazioni in corso ed alle alleanze militari, ai poteri politici oppressivi, ai potentati economici rapinatori ed al sistema di potere globale che quelle guerre e quelle devastazioni fomentano, provocano ed eseguono. Porsi all'ascolto di Massimiliano oggi qui significa opporsi alla produzione di armi che sempre e solo servono a uccidere esseri umani, ed in particolare e innanzitutto opporsi alle bombe italiane che fanno strage in Yemen. Porsi all'ascolto di Massimiliano oggi qui significa opporsi alla scellerata persecuzione razzista dei migranti che ogni giorno miete vittime innocenti. Porsi all'ascolto di Massimiliano oggi qui significa opporsi al riarmo onnicida e alle politiche di sfruttamento e di rapina che distruggono le vite umane e devastano la biosfera. * Nel corso dell'incontro e' stato diffuso ancora una volta ai partecipanti il testo di "Una leggenda apocrifa ovvero eulogia di Massimiliano di Cartagine", che di seguito si trascrive. I. Solo questo so di te, che nell'anno 295 ti fucilarono perche' obiettore al servizio militare. Immagino che venne un centurione coi suoi esperti di pubbliche relazioni, psicologi, pubblicitari, sceneggiatori di telenovelas, a dirti mentre eri in galera sei un bravo giovane, chi te lo fa fare vieni con noi, imparerai un mestiere. E Massimiliano rispose di no. Mandarono da lui certi suoi parenti, certi prominenti concittadini, a dirgli lo sai che noi cartaginesi siamo gia' guardati con sospetto per certe vecchie storie di Alpi e di elefanti di annibali e di asdrubali e scipioni non metterti a fare casino vesti la giubba, non c'e' altro da fare e combattere per l'impero ha pure i suoi vantaggi. Ma Massimiliano rispose di no. E vennero allora a persuaderlo certi amici di quando al campetto giocavano insieme a pallone, gli amici del bar: Massimilia' falla finita da quando ti sei messo con quei tizi del galileo morto ammazzato ti stai mettendo in un mare di guai. Che diamine mai hai contro i marines? Falla finita con quei beduini da' retta al nostro buon signor Belcore la paga e' buona ed il lavoro e' poco. E quello cocciuto, come un mulo a dire no. II. Dicono male delle corti marziali dicono male dei plotoni d'esecuzione forse che e' meglio farlo col coltello in un vicolo buio di notte? Dicono che siamo repressori e genocidi addirittura; e andiamo! forse che non ci vuole anche un po' d'ordine in questo letamaio di colonie? e il roman way of life non costa niente? Eppure la volete, la televisione il telefonino. E allora poche storie, lo ammazzammo perche' dovemmo, mica potevamo lasciarlo andare il vile disertore oltretutto terrone, anzi affricano. La civilta', insomma, va difesa. III. Quante incertezze, quanta paura certo durasti. Solo i babbei pensano che gli eroi sono una specie di nazisti spretati. E invece i martiri hanno paura come noi, e tremano come noi, come noi dubitano di star tutto sbagliando, di sprecare per nulla la vita. Ma infine ristette fermo nel suo no Massimiliano di Cartagine. E fu fucilato. IV. Ecco, io mi alzo in piedi nell'assemblea e prendo la parola, e dico: obietta alla guerra e alle uccisioni combatti contro gli eserciti e le armi scegli la nonviolenza. Ecco, io prendo la parola in assemblea, mi alzo in piedi e dico: fermiamo le fabbriche di armi assediamo le basi militari impediamo i decolli dei bombardieri strappiamo gli artigli alle macchine assassine. Ecco, io dico al soldato: diserta io dico al ferroviere: ferma il convoglio io dico al vivandiere: non preparare di carne umana il pranzo al generale. Ecco, io dico, la guerra puo' essere, deve essere fermata. Con l'azione diretta nonviolenta. Con il gesto del buon Massimiliano cartaginese, che i romani fucilarono. * Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha riproposto i ragionamenti e i motti con cui in questi mesi si chiama ogni persona di volonta' buona ad opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, ad opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni, ad opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni; ad impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, in difesa di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera. Ogni vittima ha il volto di Abele. Pace, disarmo, smilitarizzazione. Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto. Sii tu il buon samaritano. Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere. Salvare le vite e' il primo dovere. * Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello affinche' l'Italia finalmente sottoscriva e ratifichi il trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari. Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso inoltre l'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, ed affinche' sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese. Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso altresi' l'appello a scrivere alle senatrici ed ai senatori affinche' il 20 marzo autorizzino la magistratura a procedere nei confronti dei governanti razzisti che hanno commesso - oltre ad altri crimini contro l'umanita' ed attentato alla Costituzione - il reato di sequestro di persona aggravato. Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso infine anche l'appello al Presidente della Regione Lazio affinche' anche la Regione Lazio presenti ricorso alla Corte costituzionale contro le misure razziste, disumane, criminali e criminogene contenute nell'abominevole "decreto sicurezza della razza". * Nel ricordo di Massimiliano di Cartagine denunciamo ancora una volta i crimini commessi dal governo italiano. I. Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia; II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte; III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid"; IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso; V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico. A questi crimini ogni persona di volonta' buona ha il dovere di opporsi, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della legalita' che salva le vite. * Nel ricordo di Massimiliano di Cartagine ricordiamo che solo la pace costruisce la pace, che solo la pace salva le vite. * Nel ricordo di Massimiliano di Cartagine la nonviolenza e' in cammino. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe. Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo Viterbo, 12 marzo 2019 Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com (segnaliamo che il Centro cura dal 2000 la pubblicazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" cui e' possibile abbonarsi gratuitamente attraverso il sito www.peacelink.it) Martedì 12 Marzo,2019 Ore: 21:52 |