2 Giugno

di Davide Patuelli

Gentile direttore,
quest'anno il 2 giugno non ci sarà la parata militare (che aveva un costo di un paio di milioni di €) evidente retaggio di quando l'Italia era una monarchia sabauda.
In compenso "le Frecce Tricolori sorvoleranno tutte le regioni italiane «in segno di unità, solidarietà e di ripresa». Il giro d'Italia della Pattuglia acrobatica nazionale, sottolinea la Difesa, comincerà il 25 maggio e toccherà, in cinque giorni, tutti i capoluoghi di Regione.". Naturalmente si concluderà a Roma sul palcoscenico dell'Altare della Patria.
Lo spettacolo acrobatico, molto apprezzato dal pubblico, rappresenta per la Alenia-Aermacchi del gruppo Leonardo (ex Finmeccanica) anche un'ottima vetrina per vendere ad altri Paesi il nuovo aereo di addestramento M.345 HET, utilizzato dalla squadra acrobatica.
Un'ora di volo di un solo di questi modelli di aerei costa circa € 4.800 euro (valori 2015. Fonte l'allora ministra della Difesa Pinotti) . Questo, naturalmente per ciascuno dei nove velivoli che compongono la pattuglia. Per un totale, quindi, di € 43.200,00 l 'ora. A questi vanno aggiunti spese accessorie come quelle per la sicurezza. Per farsi un'idea, la kermesse di tre giorni con le Frecce Tricolori costò, nel 2018, al Comune di Arona (Novara), più di € 118.000,00 escluse le spese sostenute direttamente dagli sponsor.
Molti hanno paragonato questo tragico periodo che stiamo vivendo ad una guerra. In realtà si tratta di una pestilenza e infatti l'hanno fronteggiata medici, infermieri, Oss e il Servizio Sanitario Nazionale. Le Forze Armate, con i loro cacciabombardieri F35, la portaerei Cavour e i carriarmati, nulla possono contro il Covid19. Certo, le truppe hanno anche svolto funzioni sanitarie, di ordine pubblico e di trasporto funebre, ma per le quali armi e addestramento bellico non servivano.
Quale segnale di "unità", "solidarietà", "ripresa", ma soprattutto valorizzazione della nostra Repubblica, fondata sul lavoro, sarebbe se si cogliesse l'occasione del 2 Giugno per premiare e gratificare, anche economicamente e strutturalmente, tutto il comparto sanità, civile e militare, di questo Paese. Non si tratta di eroi, ma di persone che quotidianamente svolgevano e svolgono, con il loro lavoro, un ruolo indispensabile per le vite di ciascuno di noi. Spesso, nella storia si sono cercati "eroi" per distogliere l'opinione pubblica da scelte tragiche e disastrose. Piuttosto, sarebbe stato giusto dotarli, fin da subito, degli strumenti e delle attrezzature necessarie anziché spendere miliardi di euro in inutili armamenti e relative tangenti e smantellare il Servizio Sanitario Nazionale e le sue strutture.
Davide Patuelli
Faenza



Lunedì 25 Maggio,2020 Ore: 22:07