Lettera
Petizione a Sua Santità Francesco I: Modificare il Catechismo riguardo all'omosessualità

di Carmelo Dini

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 La notizia: “Per risvegliare il branco è stata sufficiente un’occhiata: «Gay di m..., che c... guardi, il mio fidanzato?», gli ha detto la ragazza davanti a lui. Luca in quel momento era seduto sull’autobus con un  amico e aspettava solo di tornare a casa. «Niente, ero sovrappensiero». E però gli altri cercavano la rissa e per entrambi si è messa malissimo: li hanno pestati in sei, fra loro due donne, infierendo sul volto, sulle gambe, sulla schiena, usando pure delle catene. Luca è riuscito ad allontanarsi, a tornare a casa e a raccontare tutto alla fidanzata, spiegando che li avevano massacrati
soltanto perché li credevano omosessuali. Non sapeva di avere un ematoma cerebrale, che dopo una settimana lo ha mandato in coma, ridotto in fin di vita e un intervento di neurochirurgia lo ha salvato in extremis” (Il Secolo XIX del 4 agosto 2015). Alla luce di questo ennesimo gravissimo episodio, non sarebbe giusto che la Chiesa, in grandissima parte responsabile d’aver creato e
mantenuto assurdi pregiudizi sull’omosessualità, correggesse i diversi paragrafi del Catechismo ad essa dedicati? Non sarebbe giusto, anzi, che li cancellasse addirittura? Perché non fa come Gesù che dell’omosessualità non ha mai parlato? Molti credenti reputano gli atti di omosessualità un grave
peccato. E sbagliano. Infatti, peccato, stando al Vangelo, è tutto ciò che è in contrasto col comandamento dell'amore.  Per affermare che gli atti di omosessualità siano peccaminosi, è necessario dimostrare che trasgrediscano il precetto fondamentale di Gesù. Ma è cosa impossibile. Superfluo ricordare che appellarsi a qualche passo delle Scritture per sostenere che l'esercizio
dell'omosessualità sia peccato, è lecito qualora l'interpretazione di quei passi sia in sintonia  con la ragione e col messaggio evangelico. Corretto, o meglio, eliminato, dovrebbe essere persino il paragrafo del Catechismo all’apparenza meno offensivo, là dove recita: “Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali innate. Costoro non scelgono la
loro condizione omosessuale; essa costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza” (n. 2358). Meno offensivo all’apparenza, giacché gli omosessuali sono persone come tutti, e non si comprende perché dovrebbero essere accolti con compassione e delicatezza.



Mercoledì 19 Agosto,2015 Ore: 06:44