Lettera
Lettera aperta agli organi massimi di Stato sia Laico che Religioso

di Youssef Salmi Campagnola Emilia

Novellara li 17/06/10
Da Cittadino attento e preoccupato per quello che sta succedendo in questo Paese, desidero scrivere a Voi Santo Padre e a Lei Presidente della Repubblica Italiana, per denunciare ad alta voce ciò che sta succedendo sotto gli occhi di tutti senza che nessuno se ne preoccupi. Scrivo a voi chiedendo di agire e di fare qualcosa affinché si apra il dibattito reale e concreto sui massacri e liti quotidiane che oggi avvengono all’interno delle case e nella stretta rete famigliare. I dati sono allarmanti, sia quelli che riguardano la violenza sia quelli che riguardano i suicidi, dati che oggi andrebbero aggiornati e analizzati perchè la situazione non è per niente tranquilla.
Io sono di origini marocchina, sono di religione mussulmana perciò potete comprendere quanto io sia stato male quando è successo il massacro di Hina e Sana, due giovani vittime del secolo, vittime della convivenza tra culture e usanze diverse. Fatti terribili e gesti che personalmente ho condannato da semplici cittadino, ma che non ho notato da parte di tanti italiani. Io non ho visto dei polveroni alzarsi quando un italiano o una italiana uccide un altro, non si è mai fatto riferimento alla religione, alla provenienza d’origine. Allora perché si fa tale riferimento solo quando si tratta di una particolare religione? … Non è questo il punto che vorrei portare alla vostra attenzione ma, il fatto che questa media di quasi un morto al giorno tra le mura domestiche non viene affrontata da nessuno, nessuno si chiede di che cultura sono? hanno una fede o no? L’origine etnica ora è l’ultimo dei miei pensieri, ciò che m’ importa è che qualcuno cominci ad accendere i riflettori sul tema. Vorrei che questa riflessione sia fatta da Voi Santo Padre e Presidente della Repubblica, stiamo passando un momento particolare in cui si sta perdendo il senso civico, il valore della convivenza e il significato della parola Comunità, non siamo più una comunità, ci stiamo sgretolando giorno dopo l’altro. Stiamo impoverendo la nostra anima, abbiamo paura di tutto quello che non conosciamo e la cosa peggiore che non abbiamo più neanche quella grinta e voglia di conoscere e scoprire ciò che non conosciamo, è questo a mio parere è molto grave, anzi è gravissimo.
Non so se mi sono spiegato, in un momento di crisi sia economica che culturale ho una forte preoccupazione di un ritorno al passato, quel passato che ha visto la caduta dell’Impero Ottomano che ha trascinato tutti alla prima Guerra Mondiale. Non riesco a capire questo grande menefreghismo, questo egoismo che sta stravolgendo il nostro Paese …
Non voglio dilungarmi più di tanto, ma ciò che chiedo è che da domani si comincia ad affrontare seriamente questo problema. Abbiamo bisogno di parlare di questi problemi che oggi vediamo camuffati da litigi tra politici o cronaca nera.
Io penso che voi siete gli unici oggi in questo paese che possono chiamare al ripristino dei valori della convivenza pacifica, quella che parte dalle nostre mura di casa, perché è dentro la casa, la famiglia che si può seminare e coltivare Amore e Pace, se invece scoppiano i conflitti e i massacri dentro le nostre case, c’è poco da sperare altrove …
Infine e per concludere spero che questa mia lettera arriva al destinatario, spero che il vostro appello e richiamo possa aiutare i cittadini a ripristinare il valore della convivenza pacifica, quella che possiamo trovare tornando alla fede, sia quella religiosa sia quella dell’Amore e la fedeltà alla Costituzione Italiana che personalmente considero una della più complete.
                                               Youssef Salmi Campagnola Emilia (Reggio Emilia) youssef.salmi@alice.it


Marted́ 13 Luglio,2010 Ore: 15:11