Lettera
Alberto Arbasino su La Stampa

di Veronica Tussi

Gentile direttore, Alberto Arbasino scherza simpaticamente su La Stampa (12 agosto) a proposito del famoso «nessuno tocchi Caino», e si chiede: "Già, ma chi? Dove stava «nessuno»? In località vicine, abitate da comunità già esistenti? E create da chi?". E sembra ignorare che da molto tempo ormai gli studiosi protestanti e cattolici sono d'accordo, riguardo ai primi versi della Genesi,  nel ritenere che l'autore bilblico non intendeva assolutamente fare una cronaca della creazione, né una descrizione delle condizioni esteriori dell'uomo delle origini. Altrimenti ne deriverebbe che l’uomo sarebbe stato creato per ultimo stando a Gen 1, 1-2, 4a e per primo stando a Gen 2,4b-7; la luce al primo giorno (1,3), e il sole e  la luna al quarto (1,14 -19); che Caino e Abele, figli dei primi uomini, attendendessero alla coltivazione dei campi e alla pastorizia, attività riscontrabili solo qualche millennio prima di Cristo; che Caino costruisse una città (4,17); che il serpente prima che il Signore lo condannasse a strisciare sul ventre (3,14), avesse zampine...E mi fermo perché l'elenco è lungo. Purtroppo con un po' di ritardo è stato ascoltato il buon Galileo, il quale ripeteva che la Scrittura vuole insegnare come si va in cielo e non come va il cielo.
 
 
Veronica Tussi


Venerd́ 14 Agosto,2009 Ore: 21:59