Trump ha vissuto con fastidio l'attenzione dell' OMS sull'epidemia In Cina, Corea e in IRAN, pensava da folle quale egli è che fosse un problema regionale di aree considerate, o sottosviluppate, o a regime comunista ostili e nemiche quindi degli USA.
Oggi che la Pandemia è arrivata nel suo paese senza sanità pubblica e senza un'adeguata struttura ospedaliera, di fronte alla tempesta emozionale ed emotiva del popolo americano causata dai duemila decessi ogni 24 ore e da 400 mila contagiati in 10 giorni, la follia aggressiva di Trump si è trasformato in panico irrazionale. Scarica irresponsabilmente la sua rabbia per il tracollo della difesa sanitaria americana contro l’Organizzazione Mondiale della Sanità, minacciata di bloccare i fondi ad essa destinati con il falso pretesto del mancato allarme.
L' OMS invece in data 11 marzo ha modificato la classificazione da epidemia in pandemia della malattia infettiva da coronavirus. Ma Trump che aveva bloccato la rotta aerea verso la Cina continuava a tenere aperta quella con l’Europa, perché concentrato sulla gigantesca esercitazione militare Nato nel Nord Europa, inviando mezzi militari e soldati delle forze armate americane e della Nato non perché l’Europa si dovesse difendere dal pericolo imminente Russo, ma perché funzionale alle presidenziali americane in autunno del 2020. L’arrogante miliardario americano che forse nella sua vita ha conosciuto molto bene solo la parola business, che non si è mai occupato di sanità e salute, quindi ignorava la differenza tra epidemia e pandemia probabilmente perché non ha avuto il tempo di chiedere una consulenza chiarificatrice.
In questa situazione confusionale mentre in Italia e in Lombardia si combatteva già per la vita contro covid-19, Trump era con la testa alla grande esercitazione su cui montare una gigantesca campagna mediatica e ha sottovalutato la portata globale dell’impatto su milioni di umani della Pandemia. Ora il folle Trump ha paura e usa l’arma della polemica e la minaccia all’OMS come arma di distrazione di massa per coprire sue grandi responsabilità personali.