DOPO L'IMPROVVIDO ED INQUIETANTE PRONUNCIAMENTO DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA

di Peppe Sini

Dopo l'improvvido ed inquietante pronunciamento del Consiglio supremo di difesa diviene ancor più necessario che il 10 luglio il Senato si esprima contro il riarmo e contro la guerra.

Deve essere chiaro che nell'ordinamento giuridico democratico italiano è il Parlamento l'organo legislativo, ed il suo potere non è conculcabile se non stravolgendo l'ordinamento stesso, ovvero compiendo un colpo di stato.

E' evidente che anni ed anni di cedimento a pratiche antidemocratiche ed incostituzionali stanno provocando guasti enormi e derive gravissime.

Occorre fermare questo processo degenerativo e ripristinare pienamente la legalità costituzionale.

Legalità costituzionale oscenamente violata con la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Legalità costituzionale oscenamente violata con politiche di riarmo atte a perseverare nelle guerre assassine, nelle guerre stragiste.

Il 10 luglio il Senato può esprimere un voto nitido ed impegnativo contro le guerre e contro le uccisioni, contro il riarmo e contro il militarismo, per la pace con mezzi di pace, per salvare le vite invece di sopprimerle.

Voti il Senato le mozioni contro la costruzione e l'acquisto dei famigerati cacciabombardieri F-35 e di nuove navi da guerra.

Cessi immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

La guerra è nemica dell'umanità.

Le armi servono a uccidere.

Solo la pace salva le vite.

Meno armi, più vite umane salvate.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 4 luglio 2013

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it , web: lists.peacelink.it




Giovedì 04 Luglio,2013 Ore: 20:14