Politica - l'opinione
Lettera aperta inviata al Presidente Mario Monti

di Donato Vena

Lettera aperta inviata al Presidente Mario Monti e per
conoscenza al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
dal contribuente italiano, Donato Vena (328/4324254).

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Prima di tutto Presidente Monti auguri per il suo incarico, sono Donato Vena un contribuente italiano.

Le volevo sottoporre una proposta di mediazione su patrimoniale si, patrimoniale no, che ritengo efficace ed equa.

Nel 2012 ci sono in scadenza circa 240 miliardi di titoli di stato.

Per ridurre la quota di titoli di nuova emissione e ripagare quelli in scadenza, può prevedere una patrimoniale da restituire del 5%, sui patrimoni superiori a 800.000 euro ed emettere BTP a 5/10 anni (ad un tasso d'interesse pari a zero) da consegnare ai contribuenti che hanno subito il prelievo.

Questa misura genera una disponibilità potenziale di circa 60 miliardi di euro, con tre effetti immediati:

1. riduce di un quarto l’entità della collocazione di titoli di stati nel 2012;

2. produce un risparmio sugli interessi, che ai tassi attuali, ammonta a circa 3,87 miliardi l'anno (somme da destinare alla crescita del paese);

3. non essere percepita dal contribuente come patrimoniale ma come prestito a zero remunerazione che quel 10% della popolazione italiana più ricca fa allo Stato e agli Italiani in un momento di bisogno.

La suddetta proposta è integrata con l’emissione di BTP a 5 anni, ad un tasso di interesse prestabilito (pari a quello tedesco che attualmente è 1,84%), da assegnare in sostituzione di parte dello stipendio (quello superiore a 90.000 euro annui) ad amministratori pubblici e di società municipalizzate, a dipendenti pubblici ed a pensionati.

Non si tratta di un prelievo, ma di un pagamento con titoli di stati ad un tasso di solidarietà che è chiesto a chi direttamente o indirettamente riceve un compenso superiore a 90.000 euro l'anno dallo Stato.

Queste due azioni, credo, siano buone proposte di mediazione per un governo tecnico come il suo; tutto sommato, lo sforzo che è chiesto ad un numero ristretto di italiani benestanti è abbondantemente sostenibile.

E' inutile segnalare che, poter decidere nel 2012 di togliere dal mercato oltre 60 miliardi di euro, sostituiti dai titoli di stato citati sopra, ridurrebbe enormemente la speculazione internazionale sull’Italia.

Ancora Auguri di buon lavoro.
Donato Vena



Venerd́ 18 Novembre,2011 Ore: 17:40