Editoriale
Alzati e conta le stelle

di Michele Zarrella *

U
n vecchio proverbio dice: “Chi troppo la tira la spezza”. E noi la stiamo tirando davvero troppo.
Ma la cosa che non mi convince è che ci siamo autodefiniti sapiens. È sapiens chi mette
sopra ad ogni cosa il profitto senza alcun limite né morale né fisico. È sapiens chi dice
che dobbiamo spendere e consumare, spendere e buttare. Senza limiti. All’infinito.
Questo è impossibile in un pianeta finito. E quindi con la nostra saggezza, prima che la violenza della natura ce lo imponga, adoperiamoci a rivedere questo nostro modo di vivere e questa economia che uccide. Riflessioni che umilmente, ma con scarso successo mi sforzo di diffondere da quasi vent’anni. Spero che l’azione di Greta possa dare i risultati auspicati. Nel mio piccolo continuerò a mettere tutto l’impegno possibile affinché l’uomo possa rinsavire e mettere al primo posto la salute e la dignità della persona.
In un passo dell'Antico Testamento, forse per fargli comprendere l’incommensurabile grandezza della creazione, Dio ordina ad Abramo "Alzati e conta le stelle". Un esercizio che, soprattutto in questo momento, potrebbe tornarci utile: complici il silenzio claustrale e la macabra danza di morte da/per coronavirus che ci attanaglia.
Contare” le stelle è azione che pratico fin da bambino. È esercizio utile. Sempre. L’immensa volta celeste è una maestra che se da un lato ti fa sentire infimo dall’altro ti rasserena perché senti di essere parte di qualcosa di più grande, di immenso. E al buio, nel silenzio, cogli i segreti del mondo e della creazione che si reitera incessantemente. Stando a contatto con essa cogli il mistero della vita: una rigenerazione perenne del tutto, di cui facciamo parte ognuno di noi è di cui siamo una minima parte. Ma importantissima.
Grazie per esserci. Alzati e … sorridi.
*Presidente di Astronomia Moderna



Sabato 18 Aprile,2020 Ore: 22:32