Un benvenuto dai musulmani al nuovo vescovo francescano di Treviso

di Ajouguim Abdellah

La comunità musulmana residente a Treviso dà il suo caloroso benvenuto al nuovo Vescovo della Diocesi, che rappresenta il punto di riferimento spirituale e dei grandi valori, valori di pace e amore, condivisi da Cristiani e Musulmani.
Per la comunità musulmana di Treviso la figura del vescovo rappresenta un "Grande Fratello", al quale rivolgersi per discutere, confrontarsi e chiedere consigli per affrontare le sfide dei nostri giorni. La famiglia francescana alla quale appartiene il nostro appena arrivato Vescovo si riconosce e si distingue per il "pace e bene"; è ciò di cui sentiamo aver bisogno per superare l'odio fomentato, purtroppo, da alcuni esponenti politici e la diffidenza reciproca come frutto d'ignoranza e mancanza di dialogo.
La storia ci riporta a quell'episodio in cui grazie a San Francesco è trionfato il bene attraverso l' amore facendo precipitare le armi e i sostenitori dello scontro, e l'eco di quel memorabile gesto di un grande Santo, rispettato da Cristiani e Musulmani, ci accompagna in questo periodo nel quale viviamo tutti insieme la difficoltà economica e di sopravvivenza, periodo che ci chiede massima solidarietà e buona convivenza per creare una società ricca e un futuro sicuro alle prossime generazioni.
Da questo evento la comunità silenziosa e pacifica dei musulmani, grida forte sollevando la necessità che anche la humma sappia individuare in modo elettivo i suoi rappresentanti, guide significative e interfaccia con quell'Occidente che ha saputo educarci al valore inestimabile della democrazia. Solo seguendo l'organizzazione e le leggi locali del paese in cui viviamo e in cui moltissimi di noi sono cittadini a tutti gli effetti, e senza importazione di modelli d'altre realtà e altri paesi, è possibile vivere i valori dell'Islam; la misericordia, la carità e la benevolenza da veri Credenti, in una cornice Occidentale e Europea.
Approfittiamo per chiedere in sollecitazione tutti rappresentanti, mediatori culturali, educatori religiosi di unire le forze e seguire la strada di una formazione accademica dove, all'aldilà della conoscenza seria della religione musulmana, avere un bagaglio di apprendimento culturale e storico nazionale che risponde alle esigenze della comunità musulmana residente in Italia e che offre alle prossime generazione un modello di musulmano-italiano, rispettando le leggi e le tradizioni locali.

Ajouguim Abdellah
(mediatore culturale)
Montebelluna (Treviso)

(5 febbraio 2010) dal Gazzettino
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=90336&sez=NORDEST
 



Domenica 07 Febbraio,2010 Ore: 15:08