La giornata del dialogo cristiano-islamico a Serdiana (CA)
La convivialità delle differenze una speranza per l'umanità
di Aldo Pintor
Si questi sono giorni cattivi come dice Enzo Bianchi nel suo "Per un etica condivisa". Sono giorni cattivi per tutti coloro credenti e non che spendono la loro vita per creare un dialogo e gettare dei ponti tra le varie culture. Anche una recente decisione della Comunità Europea circa la decisione di togliere i crocifissi dalle aule scolastiche ha scatenato una serie di rabbiosi interventi con violente reazioni dove francamente non si riesce a scorgere un'oncia di spirito evangelico. Nonostante la situazione appaia fosca e davvero scarsi appaiono i segnali di speranza per fortuna chi crede nel dialogo e ritiene che con tutti condividiamo quanto meno l'umanità non si lascia prendere dallo sconforto e cerca di creare le condizioni quanto meno per creare un cambiamento. Tra questi e certo non ultima è la Comunità la Collina di Don Ettore Cannavera che anche quest'anno ha organizzato la giornata del Dialogo Cristiano-Islamico. Questa giornata è iniziata alle 19 con una tavola rotonda moderata da Pierpaolo Loi, insegnante ed esperto di religioni, con la presenza di appartenenti a diverse religioni; l'intervento di un senegalese ha mostrato il volto tollerante dell'ISLAM. Ha parlato della vita semplice nel suo paese e della difficoltà di aver sposato una cristiana. La differenza di fede non ha causato ostacolo all'amore di una coppia che tra l'altro è stata felicitata dalla nascita di due figli. Questi bambini potranno conoscere due percorsi verso il Divino e i loro genitori hanno scoperto cosa vuol dire amare una persona diversa e in qualche modo accettarla con la totalità che un matrimonio comporta. Successivamente ha parlato Cristiana Arcidiacono, pastora protestante, donna e mamma. Caratteristiche che a noi cattolici stupiscono se riguardano chi ha scelto di curare le anime ma Cristina con la sua serenità ci ha mostrato come questi tre ruoli non sono fra loro incompatibili. Minoritaria in Italia ma non così in nord Europa il Protestantesimo anche in Italia svolge un importante ruolo culturale e forse nei cattolici dovremmo più spesso trarre esempio dai nostri fratelli protestanti contro ogni deriva cleri-calistica della nostra confessione e contro ogni tentativo di connivenza col potere. Ad arricchire, il dialogo tra le diversità sono comparsi degli italiani convertiti al buddismo e soprattutto toccante la testimonianza di una ragazza iraniana di religione Ballai. Religione nata in seno all'islam ma poi distaccatasi in un percorso autonomo i Bahai che perseguono numerose finalità umanitaria in molti paesi sono perseguitati.
Dal tenore degli interventi era chiaro di come la serata abbia avuto successo e tutti siano rimasti soddisfatti di scoprire quanto è bello e vario il modo delle religioni e di quante vie gli uomini scoprono per arrivare a Dio e a realizzare la loro perfetta umanità. Ma giustamente ricorda un intervento che questa iniziativa è un isola felice, in un tempo dove purtroppo l'intolleranza la diffidenza e il razzismo occupano quotidianamente le pagine dei quotidiani. La serata è proseguita nella nuova cappella della comunità dove si sono letti brani biblici evangelici e una ragazza di origine marocchina ha letto il Corano con la musicalità in cui quella scrittura va recitata. Anche la ragazza Bahai ha fatto udire, cose abbastanza inconsuete la preghiera della sua religione sempre cantata con voce toccante, la serata è stata conclusa con una cena multietnica con cuscus nordafricano, cibi senegalesi, e pietanze sarde. E stato un bel momento dove si è realizzata la convivialità delle differenze.
Aldo Pintor Lunedì 11 Gennaio,2010 Ore: 15:50 |