No alla modifica della Costituzione
di Ufficio Stampa Cantiere Caudino-Irpino per la Ricostruzione del Partito Comunista
Vogliono ricostruire il disciolto partito fascista
Il processo di disinformazione passa anche attraverso questi subdoli giochetti. Ci avevano già provato con la proposta di legge 1360, quella sull’equiparazione tra Partigiani e Repubblichini, come se i combattenti per la libertà e quelli che la reprimevano fossero la stessa cosa. Come se chi si batteva per l’eguaglianza e i fautori della razza ariana fossero la stessa cosa. Come se, chi difendeva i propri paesi, le proprie case, le proprie famiglie dall’oppressore straniero e chi si era svenduto ad esso, fossero la stessa cosa. Allora ci fu una vera sollevazione popolare delle forze democratiche ed antifasciste del nostro paese, ma anche solo delle persone di buonsenso, che rispedì al mittente quella proposta. Noi del cantiere Caudino-Irpino per la ricostruzione del partito Comunista/Federazione della Sinistra abbiamo denunciato più volte questo atteggiamento. Ricordiamo, a chi avesse la memoria corta, dei tanti compagni che ci hanno rimesso la vita per aver incontrato questi elementi. Non dimenticheremo mai Davide “DAX” Cesare, ucciso a Milano con 13 coltellate per mano di tre nazi-fascisti, e non negli anni '60, o nel periodo della dittatura fascista. Ma pochi anni fa, nel 2003. Oppure i compagni morti per mano di quel fascismo in divisa, legalizzato a perpetrare violenza. Ricordiamo il compagno Federico Aldrovandi (2006), Stefano Cucchi (2010) e l'elenco può continuare... Ripudiare il fascismo significa farlo sotto qualsiasi forma. Un Onorevole dello Stato Italiano giura fedeltà alla Costituzione, non viene eletto per modificarla a proprio piacimento. Ma non ci meravigliamo: queste provocazioni fanno parte della cultura della destra italiana che vuole, anche se sotto altre forme, riportare il fascismo. Per ribadire ancora una volta la nostra sfera di valori, ci basta ricordare un passo di Piero Calamandrei: […] Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità, come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere: il grande lavoro che occorreva per restituire all’Italia libertà e dignità. Di questo lavoro si sono riservata la parte più dura e più difficile: quella di morire, di testimoniare con la fede e la morte la fede nella giustizia. A noi è rimasto un compito cento volte più agevole: quello di tradurre in leggi chiare, stabili ed oneste il loro sogno di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini alleati a debellare il dolore. Assai poco, in verità, chiedono a noi i nostri morti. Non dobbiamo tradirli”
Ufficio Stampa Cantiere Caudino-Irpino per la Ricostruzione del Partito Comunista
Sabato 16 Aprile,2011 Ore: 16:17 |