Ecumenismo.
In un clima di accoglienza e apertura la visita del papa ai luterani di Roma

di Agenzia NEV del 17/03/2010

Aquilante: “Un gesto rilevante che però non cambia un dialogo segnato da evidenti difficoltà


Roma (NEV), 17 marzo 2010 - “Sono molto contento di questo incontro gioioso che ha avuto un forte impatto spirituale, senza mai scadere in uno 'spettacolo' ecumenico”. Così il pastore Jens-Martin Kruse ha espresso la sua soddisfazione per il culto che, domenica scorsa 14 marzo, ha visto papa Benedetto XVI ospite della chiesa luterana di Roma. Alla presenza di 400 tra fedeli e ospiti, il culto si è svolto presso la Christuskirche di via Sicilia in un clima di apertura e cordialità, addirittura di “familiarità” ha voluto sottolineare Kruse: “spero e credo che tutti i nostri ospiti si siano sentiti accolti come fratelli graditi e benvenuti, che condividono la stessa fede e ascoltano la stessa Bibbia”. La visita del papa segue l'invito che nel 2008 la chiesa luterana della capitale aveva rivolto al pontefice per ricordare insieme i venticinque anni dalla visita alla Christuskirche di Giovanni Paolo II che nel 1983 vi si era recato in occasione del Cinquecentenario della nascita di Martin Lutero.
Il culto si è svolto secondo il consueto ordine delle liturgie domenicali luterane. Benedetto XVI ha predicato sul testo di Giovanni 12:20-26, nel quale Gesù, annunciando la propria passione, sottolinea come il seme può portare frutto solo morendo. Papa Ratzinger ha così tratto lo spunto per sottolineare come il senso della vita stia soprattutto nel sapersi donare agli altri, e come anche l'unità dei cristiani sia un dono a cui il Signore ci condurrà. Tuttavia, “dobbiamo vedere anche che abbiamo distrutto noi la nostra unità, abbiamo diviso l'unico cammino in tanti cammini”. Il pastore Kruse si è invece soffermato su 2 Corinzi 1:3-7 e sul tema della speranza. “La speranza non può abbandonarci nemmeno nei momenti più difficili – ha spiegato Kruse – perché anche nel buio brilla la luce di Cristo”. E' dunque importante imparare “a prestare attenzione gli uni agli altri e a consolarci vicendevolmente”. Un messaggio questo, valido anche nell'ambito ecumenico.
Il culto ha visto anche la presenza dei cardinali Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano; Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani; Agostino Vallini, vicario per la Diocesi di Roma. Per parte luterana era presente il Decano della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), il pastore Holger Milkau, nonché due esponenti della Chiesa evangelica tedesca (EKD), tra cui il referente della EKD per l'Europa del sud, il pastore Michael Riedel-Schneider. Al culto non sono stati invitati rappresentanti di altre chiese evangeliche italiane, questo, ha spiegato Kruse, per sottolineare il carattere di “ecumenismo locale” dell'evento. Sulla visita del papa alla Christuskirche si era espresso alla vigilia il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia FCEI. Secondo Aquilante “la visita del vescovo di Roma alla Chiesa luterana costituirà un gesto fraterno ed amichevole ma non cambierà la sostanza di un dialogo ecumenico tra cattolici e protestanti segnato da evidenti difficoltà, ancora più rilevanti nel particolare contesto italiano”. Se la presenza del papa sarà un evento “evidentemente molto importante per le sorelle ed i fratelli luterani di Roma che lo accoglieranno – ha aggiunto Aquilante -, non ha lo stesso significato per il protestantesimo italiano nel suo complesso che si sente impegnato in una strategia ecumenica operosa ed attiva soprattutto alla base delle chiese, orientata al servizio di chi soffre, di chi non gode di pieni diritti di cittadinanza, di chi è discriminato in ragione della sua religione, della sua appartenenza etnica o della sua identità”.


Giovedì 18 Marzo,2010 Ore: 14:59