UN MINUTO DI SILENZIO

di Renzo Coletti

Nessun giornalista o scrittore potrà mai descrivere la realtà che stiamo vivendo. Forse un musicista o più arti associate riusciranno in quest’intento. Se la realtà virtuale ci appare come un pericolo incombente, forse potrà rieducare i nostri sensi e far vivere emotivamente quel che la realtà “vera” ci propone nel quotidiano. Suono, visioni, odori, architetture, sensazioni tattili saranno l’anticipazione ad un sapere che la cultura dominante (si fa per dire) ha distrutto e distorto in un linguaggio ed una comunicazione privi di senso e fondamento. Resta solo il problema da risolvere da sempre: chi sarà a dirigere un nuovo possibile mondo con un obiettivo finale di bene comune? Ciò che sconcerta e rende impotenti è l’assenza di una logica e di una motivazione intelligente. Se il malaffare, l’assassinio, la violenza, la distruzione dell’habitat, la barbarie elevata a sistema hanno sino ad oggi avuto una possibile motivazione, cosa spinge oltre l’essere umano all’auto distruzione? Se obbedire e tollerare hanno avuto un senso o una ragione più celata dettata dalla sopravvivenza, la disobbedienza, il rifiuto categorico, la lotta sino all’ultimo sangue quale motivazione attendono ancora per esplodere? Se qualcuno vi chiede di gettarvi da un ponte, se vi chiede di uccidere vostro figlio, se vi spinge a sterminare la specie, voi obbedite? Eppure sembra proprio di sì! Se domani fosse l’ultimo giorno che ci è dato di vivere come specie, rubereste per l’ultima volta? Uccidereste il giorno prima un rivale? Dichiarereste guerra ad un altro paese? Decidereste un nuovo embargo? Stuprereste l’ultima volta una bambina?
Beh… questa è la situazione che stiamo vivendo e forse fingiamo di non vedere né comprendere.
Entriamo ora nello specifico. La confindustria ha rinnovato il suo vertice eleggendo una “donna”: Emma Marcegaglia. Chi avrà promosso e lottato per la quota rosa sarà soddisfatto, ma le donne, ultima speranza per un mondo migliore, possono avere una siffatta rappresentante? Vediamo cosa propone la realtà femminile del momento. L’assemblea presieduta da Emma Marcegaglia apre i lavori e saluta il prestigioso pubblico.La prima proposta all’ordine del giorno? Incredibile ma vero: è l’invito ad un minuto di silenzio per onorare la memoria dell’ultimo morto nello svolgimento del proprio lavoro.Non necessitano commenti poiché gli argomenti, successivamente trattati, parlano da soli. La nuova proposta della nostra presidentessa, in totale assonanza con il minuto di silenzio, è la detassazione dello straordinario. Non occorre un esperto per comprendere che un prolungamento dell’orario di lavoro significa un aumento del rischio, infatti dopo le prime 4 ore di lavoro la concentrazione cala e nelle altre due ore successive raggiunge il primo livello di pericolosità. I salari odierni, i più bassi a livello europeo, spingeranno i lavoratori allo straordinario e le morti sul lavoro aumenteranno. Naturalmente gradualmente l’orario di lavoro sarà quello comprensivo dello straordinario, quindi una parte della produzione e della sua programmazione saranno spostate verso lo straordinario e chi veramente ci guadagnerà è ovvio. Più ore di lavoro, meno spese fiscali, riduzione quindi del personale e se ci scappa il morto… beh di minuti di silenzio se ne possono fare molti e un discorso commovente è già stato sperimentato e collaudato. Ma è ora il momento di scaldare il pubblico e scatenare l’applauso; i fannulloni sono un’ottima stampella e i dipendenti dello Stato il bersaglio più ovvio. Bisogna punire i parassiti, gli assenteisti e naturalmente privatizzare e licenziare. Chi ha lavorato sia nel pubblico sia nel privato, sa benissimo che la raccomandazione e il parassitismo esistono in entrambi i settori, ma nel settore privato chi ne usufruisce maggiormente sono i dirigenti e sono pagati fior di quattrini per sfruttare e reprimere i livelli più bassi. Nello Stato o parastato, chiunque abbia intenzione di lavorare, viene brutalmente sfruttato e perseguitato. La dirigenza? La macchina della burocrazia è la risposta senza equivoci di sorta. Dividere i lavoratori privati e quelli pubblici è stato lo sport preferito dei politici e dei sindacati italiani.
Procediamo ed eccoci al punto più assurdo e incompetente delle varie proposte. Si! Prproprio così! Ricordate un referendum famoso come quello sul nucleare? La volontà popolare a distanza di decenni trova una conferma di impotenza e scherno. Rieccoci ancora a discutere e programmare quattro centrali nucleari. Certamente le nuove tecnologie hanno reso molto sicure queste installazioni, ma ha un senso una scelta simile oggi? No! Proprio non c’è ancora una volta che il desiderio di speculare ed arricchirsi a scapito di tutti e ciò che sconcerta, come dicevo, è il coinvolgimento irresponsabile degli stessi sfruttatori e padroni compresa la loro prole. Le scorie radioattive non sono un problema risolto, il plutonio a fine lavori sarà o inizierà ad essere materiale quasi inesistente e a costi inimmaginabili e incolmabili dalle tasche del popolo. Qualche gola profonda ha già predetto una ubicazione per tali scorie, mentre le tasche di qualcuno già straricco e compromesso in mille attività si gonfieranno ancora di infamia e ricchezza. Qui possiamo aggiungere anche il progetto del ponte sullo stretto di Messina, l’alta velocità e quisquiglie del genere.
Fiorellino finale è la proposta dell’indicizzazione della pensione e la prospettiva di contratti di lavoro individuali, creati su misura come un abito o una cassa da morto.
Ovviamente Velrusconi e company erano in sala e si strofinavano le mani soddisfatti.
Ora il minuto di silenzio è lontano, gli applausi sono il presente che ricordano il fallimento dell’evoluzione umana in cui le mani hanno avuto tanto iniziale importanza e prospettiva.
Un frastuono convulso e un correre frenetico e insulso sono passi che calpestano un formicaio senza regole organizzative, senza ruoli specifici, senza Storia che non sia smarrimento e ipocrisia in cerca di un Dio che non può essere né il Dio delle formiche, né il Dio delle api, ne il Dio delle rondini, né il Dio di una sorgente che sfoci nel mare della spiritualità e del destino.
Se qualcuno ha pensato che defenestrando la sinistra privilegiando, col voto utile, la destra più bieca ed oppressiva immaginabile, osservi il risultato e si cosparga il capo di cenere. Se la motivazione era ed è la paura o l’insicurezza, sappia che aveva ragione da vendere, ma ha sbagliato mira ed ha colpito l’unico possibile riferimento da cui pretendere un cambiamento e ruolo, e con cui riavviare un processo di rinnovamento e giustizia. L’errore continua e invece di aver paura di chi ci ha condotto vicinissimi al baratro, si continua a colpire chi può e potrà salvarci da una catastrofe imminente e certa. Solo il “diverso” potrà essere ricchezza e amico nel combattere chi sta guidando il mondo in una guerra infinita. Ciò che posso invitarvi a fare è vedere nel decreto sicurezza uno strumento a difesa di chi ha il potere e il denaro per proteggersi a scapito delle vostre esistenze di stenti e l’orrore di guerre fratricide.Chi semina grandine raccoglie tempesta e noi di grandine ne abbiamo seminata e ccontinuiamo alla grande. Se fossimo determinati e capaci di una minima strategia alternativa, uniremmo le forze emarginate ed a rischio di sopraffazione e sfruttamento, in un unico grande movimento per una dignità umana ormai svanita nell’individualismo ottuso e sterile di un razzismo, meschino ed insulso. La disperazioneconduce alla legge del più forte e del più adatto, quindi chi ha fame e esperienza di sopravvivenza sarà, in una lotta intestina tra miserabili, colui che avrà le possibilità più alte di riemergere vincente. Gli imperi sono sempre stati una parabola più o meno lunga, ma alla fine il crollo è stato inevitabile. Cosa può significare la caduta di un impero come quello anglo americano e israeliano non mi è dato di sapere, ma certamente pochi saranno i superstiti e non è detto siano i più ricchi e i padroni da sempre.
L’Italia o ciò che ne rimarrà sarà attraversata da un ciclone di violenza e guerra all’ultimo sangue. Voi l’avrete voluto e votato, sia pure nell’incoscienza di farlo, ma i nodi vengono sempre al pettine e questa volta sono nodi scorsoi che ci stringono la gola per l’orgasmo finale di una perversione di massa. Una Chiesa ritorna al suo compito di secoli, la preghiera e la speranza saranno ancora nutrimento per sadici venditori di salvezza, ma chi è fuori dalla Storia non può essere altro che visione ed illusione, né più né meno di un miraggio nel deserto delle idee e delle Fedi.
Un sincretismo religioso cerca spazio e unità, mentre la scienza calpesta e tradisce la sua funzione nel collassare infinito di energia in una forma che non sarà più Uomo

Renzo Coletti.


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Sabato, 07 giugno 2008