E diventata una moda rifiutare il relativismo, indicarlo come “il male assoluto”, metterlo allindice per presupposte alterazioni al predominio della ragione. Ma nello stesso tempo viene usato il medesimo relativismo per elaborare le teorie anti-relativismo. Non è un paradosso, bensì la realtà nella quale viviamo, anche se troppo distrattamente. Il “relativismo” iniziò il suo itinerario ai tempi di Pericle, quando si sviluppò una nuova aristocrazia, quella dei mercanti, degli artigiani, degli usurai, cioè laristocrazia del denaro e del potere che il denaro porta con sé; fu la nuova aristocrazia che si sostituì alla precedente basata sulla proprietà terriera e, quindi, sulleconomia del lavoro, per spostare linteresse sulleconomia delle capacità intellettuali delluomo. Il sistema democratico, che fu il primo della storia delluomo, divenne demagogia, dove veniva privilegiata la ricerca del piacere, del lusso, delledonismo e anche della cultura, ma non come conoscenza, bensì come mezzo per aggiungere al potere del denaro anche il prestigio della cultura. Questa nuova prospettiva formò il terreno di coltura dei sofisti, abili parlatori che sostenevano la causa dei più forti, intesi come i più potenti. Iniziò lanalisi circa la valutazione di ciò che è giusto, che avrebbe dovuto sostituire ciò che veniva indicato dalle leggi dello Stato con ciò che veniva universalmente accettato come legge di natura. Il primo passo lo segnò Protagora, affermando: “Luomo è misura di tutte le cose: di quelle che sono in quanto sono, di quelle che non sono in quanto non sono", dando inizio alla elaborazione di un quesito che dura da secoli: “La realtà è costituita dell ”essere” o dal “divenire” ?” Le implicazioni divennero enormi, perché entrò in discussione la staticità della realtà o il suo sviluppo; nel secondo caso chi avrebbe dovuto e potuto interpretare “il giusto” nel tipo di evoluzione da sviluppare ? Così il quesito si spostò sulla ricerca di un principio di validità universale: “Per natura è giusto ciò che piace”, ma questa affermazione scatenava lindividualismo e promuoveva laffermazione “homo homini lupus”, trasformando la società in una grande giungla dove ogni individuo avrebbe cercato la propria affermazione. Così laffermazione d venne “E giusto ciò che piace al più forte”; ma cosa avrebbe identificato “il più forte” ? Giunse il chiarimento: “il più forte è colui che sa usare meglio la parola”, intesa come elemento di comunicazione. A questo punto emerge plateale lanalogia con i nostri tempi, e lemergere di un nuovo Gorgia. Ci hanno regalato la democrazia, che è diventata demagogia, sostenuta dallapparenza delle parole, mentre luso del linguaggio per comunicare è diventato monopolio dei detentori dei mezzi di comunicazione di massa, che riescono a farsi sentire, effettuando un costante lavaggio del cervello che arriva anche al convincimento subliminale. - Anche i rapporti con lo Stato e le sue leggi subiscono una modificazione secondo lindirizzo suggerito dal relativismo sofista: “Per prudenza e utilità bisogna rispettare la legge ma trasgredirla solo se conviene e modificarla quando si ha la forza per farlo.” · Mi pare superfluo sottolineare le analogia con i nostri ultimissimi tempi, specialmente a fronte della visione della vita: “Di fronte al dramma della vita lunica consolazione è la parola, che acquista valore proprio perché non esprime la verità ma lapparenza. La parola crea un mondo di sogno dovè bello vivere.”(Le due citazioni sono recuperate da Gorgia: Sul non-essere e sulla natura”). Così la verità assoluta non esiste, emergendo un relativismo che investe tutto lo scibile; per contrastare tale relativismo non resta che utilizzare il medesimo relativismo per affermare ciò che le parole sostengono e le apparenze dimostrano. Basterebbe solo saper distinguere il relativismo etico dal relativismo culturale per dare spazio alla dialettica del divenire, che può essere unificabile solo nel profilo etico, universale e valido per tutti, escludendo ogni pretesa di primato per razza, religione, o cultura. Rosario Amico Roxas
Lunedì, 28 aprile 2008
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