IL TENTATIVO DI INSERIRE IL GIUDIZIO DELLINSEGNANTE DELLA RELIGIONE CATTOLICA NELLA VALUTAZIONE FINALE
Operazioni sparse da Rieti a Trento. La risposta di Antonia Sani
Spettabile Italialaica,
Sono un insegnante di una scuola superiore della provincia di Rieti, vorrei segnalarvi che nellultimo collegio docenti una
collega di religione ha proposto che la sua valutazione venga a partire da questo anno scolastico trasformata in decimi,
abbandonando il classico giudizio di merito sintetico sufficiente, molto moltissimo etc, etc. La cosa ha lasciato molti noi
sconcertati e parlando con una collega di Trento ho saputo che lidentica operazione è stata compiuta nella sua
scuola..evidentemente si sta muovendo qualcosa nei vicariati. Lobiettivo potrebbe essere quello di uniformare le
valutazioni al fine di inserire in futuro lI.R.C. nella media dei crediti formativi e del giudizio finale degli studenti.
Una sporca manovra, da preti. Chiedo lumi, consigli e massima diffusione della notizia.
Antonio Madaffari
Risponde la prof. Antonia Sani del Comitato Nazionale Scuola e Costituzione
Gentile collega,
ti ringraziamo per la tua segnalazione che apre scenari non distanti da ciò che tu supponi, almeno nelle intenzioni di chi
vorrebbe rafforzare ancora di più lo strapotere della Chiesa cattolica nella scuola. Cè però una normativa consolidata e
finora mai messa in discussione che puoi citare al tuo Collegio dei docenti , e anche alla scuola di Trento. Il T.U(Testo
Unico) della legislazione scolastica, dl.vo 297 del 1994, allart. 309.4 recita " Per linsegnamento della religione
cattolica, in luogo di voti e di esami, viene redatta a cura del docente e comunicata alla famiglia,per gli alunni che di
esso si sono avvalsi, una speciale nota, da consegnare unitamente alla scheda o alla pagella scolastica, riguardante
linteresse con il quale lalunno segue linsegnamento e il profitto che ne ritrae". Questo articolo del T.U. recepisce la
legge 824 del 1930 che già allora stabiliva che linsegnamento della religione cattolica (benché obbligatorio col
Concordato del 1929) non dava luogo a voti o esami. Nessun Collegio dei docenti e nessuna disposizione ministeriale può
cambiare una legge! Cercheremo di diffondere la tua segnalazione in modo da mettere in guardia insegnanti, studenti e
genitori.
Grazie e cari saluti.
Antonia Sani
(28-9-2007)
Lunedì, 01 ottobre 2007
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