Commento sull’ incontro dei preti sposati

(RECIFE- BRASILE)


di DI JOSÉ LINO E BEATRIZ, del MPC di Belo Horizonte.

Quasi quindici giorni dopo la fine dell’Incontro di Recife siamo riusciti a riunire alcuni colleghi di Belo Horizontez (una decina di persone), curiosi di sapere come era andato l’Incontro. Beatriz ed io siamo stati felici di poter far partecipe il gruppo delle nostre impressioni. La loro reazione é stata molto positiva. Abbiamo percepito, però, che qualcuno persiste nel desiderio che il Movimento detti le vie da percorrere. Purtroppo c’è ancora una certa resistenza quando si parla di taglio del "cordone ombelicale", che ci unisce alla Gerarchia. Ecco qui il dialogo che abbiamo avuto con il gruppo.


COMMENTO SULL ’INCONTRO DI RECIFE
José Lino e Beatriz -BH
A Recife erano presenti:
- i coordinatori Félix e Fernanda;
- il presidente dell’Associazione Armando Holocheski e la sua sposa Altiva;
- il sindaco di Camaragibe (cittadina dell’incontro);
- il Governatore dello stato (Pernambuco) ha inviato gli auguri per la buona riuscita dell’incontro;
- un prete baiano, in servizio attivo;
- la CNBB (Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile), nonostante l’invito portato personalmente dal nostro coordinatore, non ha mandato nessuno;
- oltre circa 50 preti sposati con consorti e figli;
- tre vedove.
In tutto un centinaio di partecipanti.
Bisogna notare l’eccellente partecipazione dei figli sia nell’accoglienza dei partecipanti, che nel coordinamento, nell’informatica, le rappresentazioni folcloriche (danze tipiche). Cristiane, figlia di p. Crespo, è scelta come segretaria della Associazione "Rumos". Il nuovo collega, Antonio Evangelista, è eletto coordinatore della Consulenza Giuridica di "Rumos". Una nuova generazione si fa avanti!
Clima dell ’ Incontro
Un incontro di alto livello, nel quale si sono incontrate persone libere e mature. Né pettegolezzi, né chiacchere inutili. Ció che c’era da dire é stato detto con correttezz e sincerità. Fin dall’inizio si è posta una considerazione: qual é l’identitá del prete sposato? Essere prete sposato, segnato dal sacramento del battesimo e dall’ordine. E questo conferisce loro, diciamo, una maggiore responsabilitá. Si sottolinea che ogni persona é l’unica responsabile del suo cammino di crescita spirituale e della realizzazione di sè: "Sono io che decido della mia vita, solo io! Io, non altri, sono responsabile di gestire i miei talenti, non il vescovo né il Papa. Ciascuno di noi renderá conto della sua vita a Dio. Da qui il rispetto che dobbiamo avere per le scelte e le idee di ciascuno.
Quello che ci eravamo proposto è realmente successo:
- non c’è stata né imposizione né manipolazione di idee;
- non si sono manifestate "due facce" né doppie intenzioni;
- tutto é stato esposto con trasparenza e sinceritá, dicendo quello che ognuno realmente pensa.
Oltre alle conferenze di profondo contenuto, ci sono stati momenti di meditazione, preghiera e riflessione personale. Momenti di illuminazione, di amicizia, di comunione, di vera crescita spirituale.
Come siamo cresciuti! Ci siamo sentiti nei panni dei discepoli di Emmaus mentre conversavano con Gesú: "Il cuore ci bruciava nel petto...". Come é bello l’ambiente di fiducia reciproca quando si riesce rispettare la molteplicitá dei doni dello Spirito! Si impara a vedere, ascoltare, apprezzare e accogliere l’arricchimento della diversità. La bellezza della gente sta proprio qui: l ’unitá nella differenza. Ci fa bene capire e sentire questo nel profondo del cuore. Quanta pace e quanta gioia ci da! Che clima starodinario, che estasi, che meraviglia!
C’é stato molto interesse e partecipazione da parte di tutti. Nel dibattito ognuno aveva molto da dire e il tempo non era mai sufficiente. Tutti motivati ed entusiasti, non da entusiasmo siperficiale, ma che veniva dal profondo per la scoperta di noi stessi e di Dio in noi, il vero "Emmanuele", il Dio con noi.
I colleghi del posto ci hanno offerto due belle gite: una alla galleria artistica Brennand, un genio della ceramica e l’altra attraverso la "Venezia brasiliana" lungo la foce del fiume Capibaribe, la visita al Palazzo delle Principesse (sede del governo di Pernambuco) e al Marchio Zero di Recife.
Ció che abbiamo imparato
1°) Ció che fa crescere davvero una persona non é la sola ragione e la riflessione, ma l’emozione e la meditazione. Con la riflessione arriviamo a qualche conclusione razionale e la imponiamo a noi stessi, ma non sempre riusciamo a metterla in pratica. Altre volte riusciamo a metterla in pratica ma con molta violenza su noi stessi.
Nella meditazione ci svuotiamo del rumore esterno, cerchiamo di non pensare a niente, di fare il vuoto interiore e così facciamo spazio, apriamo le porte per udire e accogliere quello che viene dal di dentro di noi, ciò che sale dal profondo del nostro cuore. Così ci diamo l’opportunitá di udire la voce di Dio, che abita dentro di noi, di percepire l ’immagine di Dio scolpita nel nostro essere. Per arrivare a questo é necessario allenarsi, esercitarsi nella meditazione, perché l’uomo occidentale non é abituato a fare questo. Noi occidentali, per storia e per cultura, siamo facili a vedere l’esterno, la superficie delle cose, non l’intimo della realtà, il senso della vita, quella veritá interiore che ci fa raggiungere la pace ed essere felici. Questo esige un grande svuotamento di noi stessi, una vera ascesi, per crescere davvero. Un mezzo molto efficace é la meditazione cristiana. Questa pratica é una delle poche raccomandazioni formali dell’incontro.
2°) Si é riflettuto sul fatto che il Movimento dei preti sposati (anche quello internazionale), in un certo senso, da 30 anni è come incatenato, non per mancanza di conoscenza della situazione, ma per paura di fare qualcosa. Paura che viene da condizionamenti acquisiti sia nella vita laica che clericale, dal timore della gerarchia e altre circostanze. É urgente liberarsi da questi lacci per agire liberamente, secondo lo Spirito. Cristo é venuto a liberarci non a chiuderci in una gabbia o a farci prigionieri.
3°) La paura non é un sentimento cristiano. Il vero sentimento cristiano é il coraggio unito alla prudenza.
4º) L’intervento di Jorge Ponciano ci ricorda, che esiste un popolo che, quando le cose non vanno tanto bene, promuove la festa della Cosmogonia, cioé una specie di rito che fa ricominciare il mondo di nuovo. Esso non rabbercia le cose, ma le ricrea; non mette panni nuovi su vestiti vecchi, né mette vino nuovo in botti vechie. Ció significa, che quando le cose non vanno bene, é perché il contesto in cui si trovano non riuscirá a farle andar bene. Ecco perché é necessario ri-creare non rattoppare.
5º) Abbiamo scoperto l’ovvio, cioé quello che sappiamo, ma che non abbiamo ancora imparato:
- che Cristo prima fu profeta
- dopo fu pastore
- e, da ultimo, molto dopo, fu sacerdote.
Quindi, nulla impedisce a noi, preti sposati, di seguire questi passi di Gesú:
- che la cosa piú importante é "Amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come a Noi Stessi";
- che lámore e la caritá vengono in primo luogo: questa é la Legge ed i Profeti;
- che Gesú insegnó la Buona Novella a tutti e ci chiede di fare lo stesso.
6°) Abbiamom imparato che Cristo non si preoccupó di costruire templi di pietre o di mattoni, ma passó la sua intera vita insegnando a costruire il vero tempio di Dio: l’Uomo.
7º) Che Gesú non si preoccupó di fare leggi, norme, o stabilire gerarchie per seguirlo. E noi, come i farisei, molte volte pensiamo piú alle regole, al potere, alla ubbidienza cieca alle norme inventate dagli uomini, che alla pratica dell’amore, della tolleranza, della compassione, del perdono.
Gesú disse : "Chi tra di voi vuol essere il primo sia quello che serve tutti gli altri".
Ponciano ci ricorda l’importanza di tener presente ció che motiva la nostra vocazione presbiterale: il servizio al prossimo oppure lo status, il potere clericale, o altro ancora? Spesso tutte queste motivazioni sono mescolate tutte insieme dentro di noi.
8°) Ci viene ricordato che i primi cristiani si riunivano per celebrare la frazione del Pane e della parola e che per questo non esistevano persone bisognose tra loro. I Cristiani di oggi fanno la stessa cosa? In questo modo, piano piano, scopriremo il nostro "Ministero Esistenziale", molto piú importante del "Ministero funzionale", del ’come ’ e del ’dove ’. Il Ministero é servizio e questo è quello che Gesú ci ha insegnato.
9°) Questa è la problematica per la quale sta passando la nostra Chiesa, la quale, invece di crescere, diminuisce. Sappiamo che é urgente rivedere la sua struttura, le sue norme, tenendo conto dell’evoluzione naturale del popolo di Dio, che prosegue nel suo cammino.
10°) In tutta la storia dell’umanitá nessun cambiamento definitivo è nato dall’alto ma dal basso. Infatti tutto ciò che si istituzionalizza, normalmente diventa statico, si fossilizza e si crea una sempre maggiore resisteza a qualunque cambiamento. E’ come il fuoco che trasforma i nostri cibi: esso é sempre posto sotto la pentola, cioé dal basso verso l’alto. E’ per questo che esistono tanti martiri ed eroi, che vengono dal popolo, dal basso.
11º) I preti sposati, liberi dal peso delle leggi umane che imprigionano la nostra Chiesa, avendo la stessa formazione cristiana di quelli che continuano nel Ministero attivo, formano un gruppo ideale per suscitare i cambiamenti necessari per una maggiore umanizzazione della Chiesa, sollecitata dai segni dei tempi. I preti sposati possono diventare questo strumento, avere questa funzione. E, a quanto pare, stanno camminando in questa direzione. Il nostro movimento, anche se sembra immobile, in realtá è in marcia, se non altro, perché provoca un ripensamento in molti critiani e anche nella stessa gerarchia.
12°) Non possiamo fermarci. "la marcia in piú", quella piccola goccia d’acqua nell’oceano, che é ciascuno di noi, diventa un insieme molto importante. "Se pensi che non c’é bisogno di fare niente per essere una minuscola goccia nell’oceano, l’oceano rimarrá senza quella gocciolina".
13°) E’ quindi importante coscientizzarsi che tutti possono fare qualcosa: anche meditare, riflettere, scrivere, o predicare. Ciascuno é responsabile della propria decisione.
Si sottolinea che è stato importante preparare l’incontro attraverso internet e si decide di continuare con il sito per scambi di idee, opinioni, riflessioni. Il coordinatore è Salatiel di Brasilia, responsabile per la sua gestione.
14°) Secondo noi il cammino del popolo di Dio (la "sterzata") si realizza prima di tutto dentro ciascuno di noi. Solo dopo potremo essere in comunione con il gruppo. E questa é una consequenza naturale. Cristo disse: quando due o piú si riuniranno in nome mio io staró in mezzo ad essi". Non ci ha insegnato ad essere individualisti, ma a vivere in comunione.
15°) La Riforma che ha diviso la Chiesa avvenne in un tempo in cui l’individualismo trionfava. Da quel momento in poi molti pensarono: "Se lui ha fondato una chiesuola, anch’io posso fondare la mia". Ed è nata la divisione tra i cristiani.
16°) La tendenza della storia attuale non é condizionataa dalla divisione, ma dall’unione. L’unione nella molteplicitá dei doni e delle idee. Siccome l’ ideale di ogni essere umano é costruire la pace e la felicitá, é necessario che ognuno scopra il cammino da seguire.
17°) Nasce qui il consiglio di cercare di scoprire e praticare la MEDITAZIONE CRISTIANA come alimento per aiutarci a realizzare la nostra "sterzata", cioé, per continuare il nostro cammino come popolo di Dio.
18°) Non possiamo non ricordare mons. Helder Camara tanto caro al popolo pernambucano. Tutti dicono che fu un vero pastore del popolo, non un "principe della Chiesa". Un giorno gli chiesero: "E’ vero che molti sacerdoti hanno lasciato il Ministero?". E lui: "No, solo alcuni. La maggior parte ha soltanto cambiato Ministero".
LETTURE CONSIGLIATE:
"O Líder Servidor"
"O Monge e o Executivo" - James C. Hunter (Ed. Sextante)
"Joazeiro Celeste", di Salatiel
"Meditação Cristã", John Main – E. Paulus"
"O Povo de Deus", José Comblin (Ed. Paulus)
- Para uma política de igreja renovada, Leonardo Boff
- Obras do Pe. Comblin, Ed. Paulus: Um Projeto para o Brasil - Um Projeto para a Igreja
SITI E E-MAILS PER INFORMAZIONI- COMUNICAZIONI:
- Ora et labora: Http://www.oraetlabora.com.br
(digita: "Nosso Encontro de Recife")
- E-mail di Mario Palumbo per mandare corrispondenza
- E-mail del Moderatore del e-grupo padrescasados@grupos.com.br, João Tavares e Sofia. Anche tavaresj@elo.com.br
Articoli e corrispondenza destinata al MPC possono essere inviati aquesto e-mail: padrescasados@grupo.com.br; Corrispondenza, osservazioni, proposte, novi indirizzi di colleghi tavaresj@elo.com.br
- Nostro e-mail: joselinodearaujo@gmail.com
PRÓSSIMO INCONTRO NAZIONALE DEI PRETI SPOSATI E FAMÍGLIE:
Data: Prima quindicina di gennaio 2010
Luogo: Ribeirão Preto – SP
Coordinatori del Próssimo Incontro Nazionale: Mário Palumbo e Margarida coi loro figli.
Presidenti Nazionali del MPC Associação Rumos: Félix Batista e Fernanda, com il Gruppo del MPC di Pernambuco, eletti in occasione della votazione del nuovo Statuto della Associazione "RUMOS".
Delegati Internazionali: Jorge Ponciano e Ziulma. Vice: Luis Guerreiro e Irene
Periodico: RUMOS: Gilberto Gonzaga, di Porto Belo (SC). Ombusman: Lauro Motta de Fortaleza
Incaricato della Elaborazione del Catálogo Nazionale del MPC: Joarez Virgolino e Bismarck Xerez, di Curitiba



Venerdì, 01 febbraio 2008