Ringraziamo Raffaello Saffioti per averci inviato questo scritto di Silvana Lupo, dellAssociazione Casa per la Pace "D. A. Cardone", sull11 settembre di Palmi.
Accogliendo linvito di Arun Gandhi, l11 settembre anche a Palmi si è pregato per la pace e larmonia. Sul Monte S. Elia, davanti al monumento dedicato a D. A. Cardone, filosofo palmese che ha dedicato la sua vita alla pace e alla nonviolenza, e ai cui principi si ispira lAssociazione “Casa per la Pace” a lui intitolata, in uno scenario suggestivo e magico, trenta persone hanno innalzato al cielo le loro preghiere. Intervallate dal canto di Stefania Lombardo, sono state lette significative pagine sulla pace, di autori vari che hanno dato spunto per la riflessione ai partecipanti a questa particolare preghiera ecumenica, fatta di silenzi e parole. Parole che sono nate spontanee dal cuore e hanno preso la forma di un sogno possibile: Perdono, comprensione, tolleranza, pace, misericordia… Parole conosciute, spesso usate, magari abusate, che hanno assunto, nella riflessione, la sostanza di valori indispensabili per costruire un mondo nuovo di verità, giustizia e uguaglianza per tutti; pronunciate sommessamente, esse esprimevano il bisogno di pace di tutti gli uomini della terra. Le letture scelte per lincontro sottolineavano la certezza che non ci potrà essere pace per tutti senza la pace religiosa. Unico è il Dio a cui luomo si rivolge, anche se chiamato con nomi diversi, e unica è la preghiera. Oltre a Preghiera a Dio tratta dal Trattato sulla tolleranza di Voltaire, fra i testi letti ricordiamo: Preghiera rituale delle Tribù Apache, Solo Dio di Rumi, Pace di Li Tien Min, Apocalisse di E. Cardenal, Salmodia contro le armi di D. M. Turoldo, Il Guardiano della pace di D. A. Cardone. Lultima lettura è stata Preghiera semplice, recitata da tutti i partecipanti. Anche la presenza di Mustafà ha dato allincontro il volto di una comunione di anime. Commovente per tutti è stata la sua lettura della poesia Il Guardiano della pace. Ognuno ha portato la sua testimonianza di pace, ha espresso la sua personale necessità di pace, ha raccontato il suo cuore e il suo impegno quotidiano per la pacifica convivenza fra i popoli.
Non accade spesso nella vita di un uomo, che immagini e sensazioni rendano più leggero il fardello dellesistenza e che momenti vissuti intensamente perché permeati di magia aprano nellanima pezzi di cielo che avvicinano luomo a Dio. Ed è ancor più raro trovarsi in luoghi che per la loro bellezza sembrano essere stati modellati per consolare il cuore stanco degli uomini. Lestate ancora splende in questo 11 settembre, qui in Calabria, e benché sia vicino il tramonto, il sole sembra fermarsi sulla sommità del S. Elia, del “monte della poesia”, divenuto dincanto tempio di preghiera. Non pareti, non segni religiosi, non ministri che officiano, né rituali da rispettare in questo cenacolo sospeso tra il mare e il cielo. Solo uno spazio accecante di luce morbido grembo di venti leggeri sul monte, e una comunione di uomini e donne che pregano per la pace e larmonia, in questo 11 settembre del ricordo. In semicerchio, davanti al monumento di chi nella sua vita non ebbe parole che di pace, nuda la loro anima, queste persone esprimono anche nel silenzio il loro bisogno di Pace. E salza la loro preghiera nei versi dei poeti che essi leggono: non il sangue innocente, non le armi micidiali, non lodio potrà salvare luomo, ma la solidarietà, la comprensione, la condivisione, la semplicità dellesistenza… il perdono. Il vento si sofferma silenzioso e ascolta la preghiera che si fa canto. “O Dio, tu non ci hai dato un cuore perché noi ci odiassimo, né delle mani perché ci strozzassimo!” E questo grido percuote laria del S. Elia e ci par di vedere Voltaire che cade in ginocchio dinnanzi al meraviglioso spettacolo del sorgere del sole ed esclama: “Io prego!” Anche noi preghiamo: … Che gli uomini si ricordino dessere fratelli, che possano aiutarsi lun laltro in questa esistenza penosa e passeggera! …Che gli uomini si ricordino dessere uguali, sempre… anche se parlano lingue diverse… anche se professano religioni diverse. “Non musulmano, non giudeo, né cristiano, né occidentale, né orientale”…siamo solo uomini. Ma cè Mustafà con noi… che legge Cardone. “Si spaccherà la muraglia…” cadranno i confini del mondo! Non barriere, non frontiere, ma ununica terra bagnata da un unico mare. E un sogno. Ma cè stata conquista per luomo che non sia nata da un sogno? “Chi inventò la pace?” “Luomo, quando un giorno scoprì la rinuncia, la carità, la pazienza…” Ma non sarà questo per sempre sogno danime solitarie! Lorizzonte sinfuoca; lo spazio attorno a noi si fa più grande,… Un brivido corre nel cuore di tutti. “Sul monte siamo saliti” per chiedere pace a Te Padre… Non importa come ti chiamiamo, non importa in che lingua te lo chiediamo. E Tu ascolti: Giuseppe, talento musicale, che esprime con parole semplici la sua emozione; Rina che sente su di sé la solitudine del mondo; e consoli chi ha nostalgia per una vita semplice, ed è amareggiato per la vita stritolata da incombenze prive di senso; e sorridi alle parole di Gina che racconta della tomba di Gandhi con lentusiasmo di chi ha assistito ad un prodigio, lo stesso che vede ripetersi oggi, qui sul S. Elia. Unultima preghiera salza con una voce sola: Signore, fa di noi strumento della tua pace.
Raffaello, che ha condotto lincontro, conclude con la lettura di un testo di Martin Luther King che esprime il sogno di un tempio per la pace. La copia del testo è offerta ai partecipanti con lauspicio che il sogno condiviso possa, qui a Palmi, divenire progetto. Tutti comprendiamo dessere piccola cosa dinnanzi allimmensità delluniverso.. Ma qui, oggi, sul Monte S. Elia abbiamo nel cuore la certezza che si costruirà un avvenire di pace e darmonia. Forse non sarà per oggi, forse non sarà per domani, ma la pace che vogliamo somiglierà un poco alla nostra speranza.
Silvana Lupo (Associazione Casa per la Pace “D. A. Cardone”) Palmi, settembre 2007
Martedì, 25 settembre 2007
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