[Dal quotidiano "LUnita" del 25 maggio 2008 col titolo ]
I raid di Ponticelli contro un campo nomade sono la grave spia di una stagione di intolleranza verso immigrati e comunita rom che sta pericolosamente attraversando il nostro Paese. Tale clima prende le mosse da un senso generale di paura, dincertezza, che tende ad amplificare in molti cittadini la percezione dinsicurezza, la sensazione dessere indifesi nei confronti della delinquenza. E un sentimento questo che non va affatto sottovalutato, e certamente esiste in Italia un problema di sicurezza anche legato al fenomeno dellimmigrazione clandestina, che e diffuso e va risolto con efficacia. Ma come sempre quando si diffondono sentimenti cosi profondi ed acuti, e peraltro - va ribadito - anche comprensibili, e facile che le reazioni colpiscano per primi gli "stranieri", gli "altri". Compito della politica e dare risposte al bisogno di sicurezza dei singoli e delle comunita, e al tempo stesso mostrarsi inflessibile verso ogni fenomeno di xenofobia, di razzismo, di aggressione verso intere categorie di presunti "nemici": i romeni, gli immigrati irregolari, i rom.
E inaccettabile qualunque giustificazione o minimizzazione di questi atteggiamenti e comportamenti che li rappresenti come reazioni eccessive, ma conseguenti, a problemi quali la presenza di immigrati irregolari o lalta percentuale di immigrati tra gli autori di determinati reati.
Londa del razzismo e della xenofobia va fermata subito, lItalia deve stringersi a tutti coloro, stranieri e "minoranze", che vivono in pace nel nostro Paese, rispettandone le leggi. In gioco sono i principi costituzionali di liberta, in gioco sono i diritti umani, in gioco e il nostro futuro di comunita civile. In particolare, come parlamentari e come ebrei italiani sentiamo il bisogno e il dovere di stringerci al popolo rom, al quale ci unisce una storia millenaria di persecuzioni e il comune destino del genocidio nazista, che mai potremo dimenticare. Non permetteremo che un intero popolo venga colpevolizzato o che i reati di alcuni, pochi o tanti che siano, producano pene per tutti.
Per questo diciamo oggi e diremo sempre: si alla sicurezza, no al razzismo. Vorremmo che alle nostre firme si uniscano quelle dei tanti che, siamo certi, sono allarmati come noi dal pericolo che lItalia sta correndo.
Rita Levi Montalcini, senatrice a vita Roberto Della Seta, senatore Emanuele Fiano, deputato Ricardo Franco Levi, deputato
Tratto da Notizie minime de La nonviolenza è in cammino
proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
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Numero 472 del 31 maggio 2008
Luned́, 02 giugno 2008
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