ITALIA 10/7/2008 12.43
ROM: IMPRONTE AI BAMBINI? IL “NO” DEL PARLAMENTO EUROPEO
Con 336 voti a favore, 220 contrari e 77 astenuti il Parlamento europeo ha adottato oggi, durante una sessione plenaria,
una risoluzione nella quale boccia le misure del governo italiano per la raccolta delle impronte digitali dei minori nei
campi nomadi. Gli europarlamentari hanno così accolto il testo presentato dal gruppo del partito socialista europeo e da
altre formazioni progressiste europee in cui si chiede alle autorità italiane "di astenersi dal procedere alla raccolta
delle impronte digitali dei rom, inclusi i minori e dallutilizzare le impronte digitali già raccolte". La risoluzione è
una soluzione temporanea, si legge nel testo, in attesa della valutazione che la Commissione europea dovrà dare della
misura del governo italiano definitio “chiaramente un atto di discriminazione diretta fondata sulla razza e lorigine
etnica". Più in particolare i deputati ritengono “inammissibile” che, con l’obiettivo di proteggere i bambini, questi
ultimi “vedano i propri diritti fondamentali violati e vengano criminalizzati”. [MZ]
ITALIA 10/7/2008 13.31
ROM (2): …IL “NO” DEL PARLAMENTO EUROPEO, NUOVI PARTICOLARI
“Il miglior modo per proteggere i diritti dei bambini rom è di garantire loro parità di accesso a un’istruzione, ad alloggi
e a un’assistenza sanitaria di qualità, nel quadro di politiche di inclusione e di integrazione, e di proteggerli dallo
sfruttamento”: lo afferma la risoluzione del Parlamento europeo che boccia le misure del governo italiano per la raccolta
delle impronte digitali dei minori nei campi nomadi, adottata oggi, a seguito di un accesso dibattito. Il testo votato
dagli eurodeputati ricorda che tale provvedimento violerebbe la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e la direttiva
europea che attua il principio della parità di trattamento fra le persone, indipendentemente dalla razza e dallorigine
etnica (la 2000/43/CE). Preoccupazione è stata espressa per la possibilità che i prefetti italiani possano adottare misure
straordinarie in deroga alle leggi e dall’affermazione - contenuta nei decreti amministrativi e nelle ordinanze del governo
italiano - secondo cui la presenza di campi rom attorno alle grandi città costituisce di per sé una grave emergenza
sociale, con ripercussioni sullordine pubblico e la sicurezza, che giustificano la dichiarazione di uno “stato
demergenza” per 12 mesi. I rom sono “uno dei principali bersagli del razzismo e della discriminazione” hanno deplorato i
deputati, invitando la Commissione europea “a valutare approfonditamente le misure legislative ed esecutive adottate dal
governo italiano per verificarne la compatibilità con i trattati dell’UE e il diritto dell’UE”. Più in generale, il
Parlamento chiede a tutti gli Stati membri di rivedere e abrogare le leggi e le politiche che discriminano i rom sulla base
della razza e dell’origine etnica, direttamente o indirettamente. Raccomanda il sostegno ad azioni e progetti da parte
degli Stati membri e delle organizzazioni non governative, connessi all’integrazione e all’inclusione dei rom, in
particolare dei bambini. [CC]
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Giovedì, 10 luglio 2008
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