Resoconto Conferenza Stampa Appello promosso da padre Alex Zanotelli

Roma, Sala Stampa del Senato, 15 settembre 2006


In allegato il file audio della conferenza


Si è svolta questa mattina la prevista conferenza stampa di presentazione dell’appello «Quali condizioni e garanzie irrinunciabili per una Forza d’Interposizione in Medio Oriente?»
APPELLO PROMOSSO DA: Padre Alex Zanotelli, Ennio Abate, Cristina Alziati, Angelo Baracca, Ernesto Burgio, Chiara Cavallaro, Paola Ciardella, Patrizia Creati, Mauro Cristaldi, Manlio Dinucci, Antonino Drago, Giuseppe Gozzini, Alberto LAbate, Paola Manduca, Alfonso Navarra, Giorgio Parisi, Claudio Pozzi, Giovanni Sarubbi, Alberto Tarozzi, Andrea Trentini, Riccardo Troisi, Monica Zoppè, Edoarda Masi e che ha raccolto finora oltre 3300 adesioni.

Fra queste adesioni segnaliamo quelle di numerosi parlamentari, fra cui Salvatore CANNAVO’, Elettra DEIANA, Silvana Pisa, Luigi Malabarba (che erano presenti alla conferenza stampa), Paolo Cacciari, l’eurodeputato Vittorio Agnoletto, Paolo Cento, Leoluca Orlando e di numerosi esponenti di spicco della cultura e dei movimenti sociali quali Gianni Minà o don Vitaliano della Sala. I deputati Raffaele Aurisicchio e Gennaro Migliore, pur attenti alle probelmatiche sollevate dall’appello, non hanno potuto partecipare per precedenti impegni parlamentari.

Per i promotori hanno partecipato alla conferenza stampa padre Alex Zanotelli, Angelo Baracca, Chiara Cavallaro e Giovanni Sarubbi. Erano rpesenti anche alcuni dei 3300 promotori e numerosi giornalisti.

Nella conferenza stampa si sono ribaditi i contenuti dell’appello. In particolare:

- si è ribadita la necessità che sul punto della guerra in corso oramai da cinque anni, il governo Prodi marchi una netta discontinuità con il governo precedente, mettendo al centro della discussione la situazione di guerra che l’umanità sta vivendo e la necessità di uscirne al più presto. Questa è la richiesta forte che viene in particolare dai firmatari dell’appello che lo hanno ribadito in alcune migliaia di messaggi.

- si è ribadita la centralità della questione palestinese;

- si è ribadita la richiesta di sospensione dell’accordo bilaterale di cooperazione di difesa e militare tra Italia e Israele e fra Italia e Libano;

- si è ribadita la necessità di garantire il mantenimento del comando della missione presso l’ONU, non trasferendolo alla NATO in una fase successiva;

- si è ribadita la richiesta di non aumento delle spese militari, in particolare per le missioni all’estero, in un momento nel quale, tutti i giorni, dalle pagine dei giornali si chiedono ai cittadini e alle cittadine del nostro Paese ulteriori sacrifici in funzione di un rapido riassestamento dei nostri conti e si prospettano riduzioni nei finanziamenti in settori quali istruzione, ricerca, pensioni e assistenza.

- si è ribadita la richiesta di una commissione di inchiesta internazionale sull’eventuale uso di armi illegali da parte di Israele e l’istituzione di un Tribunale dell’ONU per perseguire i crimini di guerra commessi durante il conflitto (sia da parte Tsahal che da parte Hezb), in particolare dopo che lo stesso segretario generale dell’ONU ha riconosciuto che Israele ha usato in Libano le "cluster bomb";

- si è ribadita la richiesta del blocco della vendita delle armi italiane in tutto il Medio oriente in quanto zona altamente instabile, con guerre in atto e a rischio di deflagrazione totale. Su tale punto si è denunciato che sono in partenza dall’Italia per Israele ben tre carichi di armi e si è chiesto ai parlamentari presenti di attivarsi nelle competenti sedi per bloccare tale invio. A tale proposito si è richiesto il ripristino della legge 185 sul commercio delle armi pesantemente modificata dal governo Berlusconi.

- si è infine parlato dei pericoli molto concreti, e su cui non c’è adeguata attenzione, della guerra nucleare se dovessero concretizzarsi i piani di attacco alla Siria e all’Iran di cui si è ampiamente discusso sulla stampa internazionale.

Alla illustrazione dell’appello è seguito un dibattito che ha messo in luce la comune volontà dei partecipanti di coordinare gli sforzi per rendere sempre più stringente l’iniziativa del popolo pacifista nei confronti delle scelte governative.

Di seguito riportiamo il file audio della conferenza. Ci scusiamo per la non perfetta riproduzione di alcuni interventi. La riproduzione del file audio parte automaticamente ed è possibile interromperla o riprenderla con gli appositi pulsanti































Venerdì, 15 settembre 2006