Un kamikaze si è fatto saltare in aria accanto a un ponte in costruzione a Kabul, uccidendo nove civili, tra i quali sei bambini e un militare italiano, il maresciallo capo Daniele Paladini. Ferite anche dodici persone, compresi tre militari italiani. I bimbi morti stavano uscendo da una scuola situata nei pressi, allorché sono stati investiti dallesplosione. Lattentato è avvenuto nella Valle di Pagman, una località ad una ventina di chilometri a nord-ovest da Kabul, mentre era in corso linaugurazione di un ponte da parte dei militari del contingente italiano.
Recentissimi dati dicono che il territorio dellAfghanistan, a sei anni dallinizio delloccupazione, è oggi in mano per il 54% alle varie realtà che lottano contro gli occupanti, talebane ma non solo.
In questo contesto le truppe italiane di stanza ad Herat ed a Kabul sono costrette sempre di più ad esporsi nel conflitto.
Allinizio di novembre nellarea di Farah e a Gulistan, forze speciali italiane, elicotteri da combattimento Mangusta mezzi corazzati Dardo dei bersaglieri sono stati impiegati intensamente contro gli insorti. Decine le vittime afgane in questi combattimenti.
DI QUESTO LA STAMPA E LA TV ITALIANE NON HANNO PARLATO.
Sono seguiti due tentativi di attacco diretto contro gli italiani, il primo con una bomba stradale, il secondo con lancio di razzi nellaeroporto controllato dalle "nostre" truppe.
Omettendo le notizie della precedente offensiva italiana gli attacchi successivi appaiono come "a freddo", verso truppe impegnate nella "costruzione della pace".
Il governo Prodi persegue una strategia di guerra, mascherata da una retorica che ogni giorno suona come esercizio di nauseante ipocrisia, per i cittadini ed ora anche per i militari.
La guerra è guerra, e lulteriore aumento dell11% di spesa per il comparto militare nella Legge Finanziaria 2008 chiarisce ancora di più le intenzioni di questo esecutivo per il futuro.
ULTIMA DOVEROSA NOTA:
Lattentato costato la vita al maresciallo capo Daniele Paladini è il terzo contro gli italiani in pochissimi giorni, e segue un massacro simile costato la vita ad oltre 40 bambini, avvenuto pochi giorni fa durante linaugurazione di uno zuccherificio, alla presenza delle autorità del governo fantoccio Karzai e delle truppe NATO.
Perché in questa situazione di guerra aperta le truppe italiane/NATO promuovono iniziative propagandistiche ad esclusivo uso e consumo della stampa occidentale, mettendo così a rischio la vita dei civili afgani, soprattutto bambini?
VIA SUBITO LE TRUPPE ITALIANE DALLA GUERRA AFGANA.
LE UNICHE SPESE DA SOSTENERE SONO QUELLE PER IL CARBURANTE NECESSARIO AL RITORNO DELLESERCITO.
La Rete nazionale Disarmiamoli!
www.disarmiamoli.org
Domenica, 25 novembre 2007
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