Un futuro senza atomiche
Lettera alla senatrice Menapace

di Lisa Clark

Campagna per una proposta di legge di iniziativa popolare che dichiari l’Italia “Zona Libera da Armi Nucleari” Sede Comitato Promotore: c/o ARCI Nuova Associazione, via dei Monti di Pietralata 16 - 00157 Roma

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Gentile Sen. Lidia Brisca Menapace,

avrà ormai saputo della Campagna “Un futuro senza atomiche”: si tratta di una proposta di Legge d’iniziativa popolare per dichiarare l’Italia “Paese Libero da Armi Nucleari”. La raccolta firme inizierà ufficialmente il 30 settembre a Ghedi (BS). I primi due firmatari saranno i sindaci di Ghedi e di Aviano, le due località in cui, secondo un rapporto del febbraio 2005 dell’autorevole Natural Resources Defense Council (USA) sono attualmente ospitate 90 bombe atomiche del tipo B61 (www.nrdc.org/nuclear).

In uno degli ultimi discorsi da Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan usò la metafora del potente velivolo, in volo a grandissima velocità, ma senza pilota ai comandi. Si riferiva allo stallo attuale negli accordi internazionali sul disarmo e la non proliferazione nucleare: mentre le potenze nucleari insistono che si debba iniziare con la lotta alla proliferazione, tutti gli altri Stati del mondo esigono che siano in primo luogo gli Stati dotati di arsenali nucleari a rispettare i propri obblighi di arrivare al disarmo. In questa situazione, ognuno si aspetta che sia l’altro a fare il primo passo.

Ecco, noi chiediamo che sia l’Italia a fare questo primo passo, dando piena attuazione agli impegni che si è assunta con la ratifica del Trattato di Non Proliferazione nucleare (TNP) nel 1975: astenersi per sempre non solo dalla produzione delle armi nucleari, ma anche dal “riceverne il trasferimento da chicchessia” (art. 2 del Trattato). I Promotori della Campagna credono che un’azione dell’Italia in tal senso costituirebbe un importante fattore di riduzione delle tensioni internazionali.

Ricordiamo che non è solo l’Italia ad essere in violazione del TNP, ma anche Belgio (base di Kleine Brogel), Germania (base di Büchel), Turchia (base di Incirlik). Inoltre, esistono delle armi nucleari di proprietà statunitense anche in Gran Bretagna (nella base di Lakenheath), pur essendo la Gran Bretagna uno Stato nucleare. I due rami del parlamento belga nel 2005 hanno già votato (all’unanimità al Senato) una risoluzione che chiede al Governo belga di eliminare le atomiche dal loro territorio. Gli Stati europei non nucleari, eliminando le armi nucleari dal proprio territorio, diventerebbero interlocutori assai più credibili nei confronti dell’Iran e degli altri Paesi che vogliono pesare di più in ambito internazionale dotandosi di armi nucleari.

Tra i promotori della proposta di legge figurano associazioni, ong, riviste missionarie, reti di comitati, e due coordinamenti di Enti Locali. La Campagna, infatti, si caratterizza anche per una stretta collaborazione tra organismi di società civile e Amministrazioni locali. Il Sindaco di Hiroshima, presidente di Mayors for Peace, ha già indirizzato ai Sindaci italiani aderenti all’associazione un caloroso incoraggiamento a partecipare attivamente all’iniziativa.

Con questa lettera siamo a chiederLe di sostenere fattivamente la nostra Campagna, in particolare firmando la proposta di Legge d’iniziativa popolare ed impegnandosi ad appoggiarla quando approderà in Parlamento, affinché essa venga approvata. Anche un Suo contributo economico sarebbe gradito, perché aiuterebbe le nostre associazioni a produrre i materiali stampati, a pubblicizzare l’iniziativa, a coprire le spese della Segreteria della Campagna.

In attesa di una sua cortese risposta, che auspichiamo positiva, cogliamo l’occasione per porgerLe un saluto di pace.

Padova, 25 settembre 2007

per la Segreteria:

Lisa Clark



Mercoledì, 26 settembre 2007