MUSICA, MEMORIA E LIBERAZIONE ("MOZ-ART")! CONTRO IL SONNAMBULISMO DOMINANTE E CONTRO L'OFFESA - ALL'ITALIA E AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA - DI UN PRESIDENTE DEL PARTITO "POPOLO DELLA LIBERTA’" CHE CANTA L'INNO-PARTITO "FORZA ITALIA" DAL 1994 ...
L'INNO DI MAMELI E' L'INNO D'ITALIA! All'Aquila, Riccardo Muti ha aperto e chiuso il concerto sulle note "dell’Inno d’Italia", come ha tenuto a chiamarlo, dedicandolo dal palco, fra gli applausi, al capo dello Stato. Una nota di Alberto Spampinato.
NAPOLITANO ALL’AQUILA: "Pare che ci sia molta gente con il morale alto, e gente sorridente, e questo è molto importante. C’é fiducia nelle istituzioni e con quello che è accaduto non era scontato", ha detto dopo avere stretto molte mani in Piazza Duomo
a cura di Federico La Sala
NAPOLITANO ALL’AQUILA: C’E’ FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI (dell’inviato Alberto Spampinato) * L’AQUILA - A 150 giorni dal terremoto, Giorgio Napolitano è tornato a Coppito, per partecipare al grande concerto di solidarietà diretto da Riccardo Muti davanti a ottomila sfollati, che il celebre direttore d’orchestra ha aperto e chiuso sulle note "dell’Inno d’Italia", come ha tenuto a chiamarlo, dedicandolo dal palco, fra gli applausi, al capo dello Stato. Napolitano ha colto l’occasione del concerto per tornare, come aveva promesso, all’Aquila e a Onna, uno dei centri abitati più devastati dal sisma del 6 aprile. Il capo dello Stato ha voluto verificare che l’opera di ricostruzione procede e si sta pensando all’arrivo dell’inverno, ha incoraggiato la Protezione Civile e quanti sono impegnati nell’assistenza ai terremotati e ha voluto dare una nuova iniezione di fiducia alla popolazione che vive ancora nelle tendopoli e proprio in questi giorni comincia ad essere trasferita in alloggi piùidonei ad affrontare i rigori dell’inverno. "Pare che ci sia molta gente con il morale alto, e gente sorridente, e questo è molto importante. C’é fiducia nelle istituzioni e con quello che è accaduto non era scontato", ha detto dopo avere stretto molte mani in Piazza Duomo. A Onna - accompagnato dalla signora Clio, dal sottosegretario Gianni Letta, dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso e dalle autorità locali - il capo dello Stato si è fermato in raccoglimento davanti all’Albero della Memoria, la monumentale rovina sotto la quale il parroco Don Oreste ha collocato una statua della Madonna e un tabellone con l’elenco delle vittime del terremoto del 6 aprile. Poi ha visitato il quartiere di 94 casette prefabbricate in legno di 40-70 metri quadrati realizzate dalla provincia autonoma di Trento, che accoglieranno entro il mese 300 terremotati del piccolo centro. La prima costruzione mostrata al capo dello Stato è l’asilo nido realizzato su un progetto di una studentessa, Giulia Carnevale morta nel terremoto. Il 9 aprile, visitando Onna, Napolitano era rimasto impressionato dalla visione di quelle povere case distrutte. "Il sisma - aveva detto - le ha praticamente disintegrate, e non è questione di cemento o di solidità delle strutture, ma di esposizione alla forza brutale della natura". Ha commentato quel che si è fatto realizzando quel quartiere modello di case prefabbricate. "E’ un esempio splendido di cosa abbia significato la mobilitazione solidale del Paese dopo il sisma del 6 aprile", ha detto ricordando il contributo congiunto della Germania, della Provincia di Trento, della Croce Rossa, degli italiani che hanno aderito alla sottoscrizione della trasmissione ’Porta a Porta’. Per i terremotati dell’Abruzzo, ha concluso, "c’é stato un impegno comune da parte delle istituzioni locali, del governo e dell’Italia in tutte le sue espressioni". Lunedì 07 Settembre,2009 Ore: 08:39 |