Lettera
Perplessità

di Renato Pierri

Ho sempre pensato che la signora Franzoni fosse colpevole, però non ci avrei messo la mano sul fuoco, e non ce la metterei neppure adesso, dopo la condanna. Credo però che ad influire sul mio giudizio sia sempre stato l’atteggiamento per me incomprensibile della signora. Oggi i giornali ce la dipingono come persona affranta dal dolore e dalla preoccupazione di allontanarsi dai figli. Mi sono sempre chiesto ed ancora mi chiedo come la tragedia tremenda inconcepibile agghiacciante di allora, non la schiacciasse, non le rendesse impossibile sorridere (sorrideva), parlare, persino piangere. Perché non pensò d’impazzire allora, sapendo che il tragico folle assurdo allontanamento dal suo piccolo, sarebbe durato per tutta la vita?


Renato Pierri



Sabato, 24 maggio 2008