La Repubblica; La Stampa 8 ottobre 2008; con i rispettivi titoli: Miracolate di Padre Pio nel salotto di Vespa Le miracolate di Padre
Caro direttore, dicono che ogni popolo abbia il governo che si merita; gli italiani hanno anche le trasmissioni televisive che si meritano. Se Bruno Vespa dedica ore e ore alle stimmate e ai miracoli di Padre Pio, significa che molti telespettatori gradiscono il programma. Ieri (6 ottobre) in trasmissione cerano due miracolate. Una, dopo avere minacciato di gettare limmagine di Padre Pio dalla finestra se non lavesse guarita, ha sentito un profumo di ciclamini, una gran pace interiore, e piano piano, dopo avere finito la chemioterapia, è guarita. Allaltra invece si è riallungato losso della gamba ed è guarita, sempre dopo avere pregato Padre Pio ed aver sentito intenso profumo: fiori darancio, questa volta. Ma ciò che mi irrita, a parte la ridicolizzazione di una grande religione, e lingiustizia inconsapevolmente attribuita a Dio, che elargirebbe profumi pace e guarigioni a due rispettabili devote del frate di Pietralcina, e non a tanti bambini malati terminali negli ospedali, a prescindere dal fatto che preghino o non preghino, è che nessuno dei tanti sacerdoti che non credono a simili sciocchezze, levi la sua voce a costo di dover perdere la tonaca, anche con una letterina ai giornali come questa. Di tanto in tanto Bruno Vespa chiedeva il parere allateo Piergiorgio Odifreddi, ma ciò che manca sempre in questo genere di trasmissioni è il parere contrario di un cristiano, magari di un prete cattolico coraggioso.
Renato Pierri
Ex docente di religione
Giovedì, 09 ottobre 2008
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