Gentile direttore, è trascorso quasi un secolo da quando la Signora di Fátima, il 13 maggio 1917, sarebbe apparsa a tre
pastorelli portoghesi. Era il tempo della prima guerra mondiale, e in quel periodo la Madonna appariva un po dappertutto,
anche ai poveri soldati al fronte, che morivano numerosi come mosche. Tante vite sacrificate. La "bella Signora" pensò
fosse il caso di sacrificare anche tre bambini.
Forse per questo fu lunica tra le tante apparizioni di quel periodo ad
avere successo. Terrorizzò tutti e tre i piccoli con orribili visioni infernali; raccomandò loro di fare altri sacrifici,
oltre quelli che la vita misera già imponeva loro, e di portare il cilicio sulle tenere carni solo durante la giornata.
Affidò loro un segreto, e rese malinconici per il resto breve della vita i due più piccoli, preconizzando loro la morte
prematura. Si dà il caso però che il sacrificio di bimbi a vantaggio dellumanità, sia una crudeltà inaudita, che non trova
ovviamente, e grazie a Dio, nessuno fondamento nel Vangelo. Gesù non chiese a nessuno di collaborare all’opera di
redenzione. L’atto redentore del Cristo fu perfetto e sovrabbondante. Il sacrificio (non dei bambini!) in un’ottica
autenticamente cristiana, è da considerarsi solo come inevitabile conseguenza dell’amore degli uni verso gli altri. Il
Signore stesso sacrifica la sua vita per necessità (cf Lc 9,22).Gesù amava i bambini, li indicava come esempio di
semplicità e remissività, a chi voleva farsi “piccolo” e mettersi alla sua sequela, ma non chiese loro sacrifici. Il
Signore, a differenza della strana Signora di Fátima, affidò il suo messaggio (non segreto!) a persone mature e
responsabili, e quindi credibili, anche se semplici come bambini. Renato Pierri
Lunedì, 12 maggio 2008
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