Lettere
C’era una volta il dialogo.

di Renzo Coletti.

C’era una volta… è solitamente il modo di iniziare una fiaba. Oggi la fiaba è realtà e la realtà è virtuosismodel linguaggio impegnato a non dire o esprimere chi e cosa pensiamo e siamo.
Una delle fiabe più belle è intelligenti, inizia con un pezzo di legno, uno come tanti, che Mastro geppetto trasforma in Pinocchio e che gli eventi trasformano in Uomo. La bugia, giuoca una funzione molto importante, perché spesso mentire per pinocchio è evitare il peggio. Cosa sia accaduto in seguito, è difficile a dirsi. Pinocchio raggiunta la sua condizione di uomo, entra a far parte di una società che lo inghiotte e ancora una volta lo plasma. Cosa resta del nostro eroe che si è meritato l’elevazione a persona e soggetto unico e irripetibile? UN luogo lo aveva accolto e una cultura lo aveva plasmato. Ora è divenuto ancora un pezzo di legno tra i tanti e nessuno lo riconosce. Padre Geppetto è morto e la fata turchina e sparita. Tutto è caos e tutto è attesa nell’incoscienza di un accadimento che sembra non accadere mai. Realtà e finzione, si contendono un nulla sostanziale, veglia e sonno vivono il loro confine più sottile e invisibile. La verità è un fiume senza origine né fine. L’acqua non disseta che un terreno ormai sterile e costantemente arido. Il Sole nasce e tramonta senza un occhio che lo veda o un corpo che ne riconosca il calore. Parole come pace, Libertà, Giustizia, Amore, Fratellanza, Ugualianza, Democrazia, sono echi lontani di valli più sogno che fantasia e più anatemi che aspirazioni. Finalmente appare un Saggio. No c’è qualcun altro, ecco che stanno giungendo tutti. Un’ampia tenda li accoglie e un cerchio si forma come per incanto intorno ad un tavolo, un po’’ inpolverato ma ancora funzionale ad un possibile dialogo. I volti sono di quelli a porma di pensiero concentrato, gli ogghi sembrano penetrare il vuoto e la mente. I posti erano assegnati, quindi ognuno prende posto. Barbe foltissime rendono all’inizio l’identità dei personaggi misteriosa. Piano piano, i volti tornano alla mente. Una voce gracchia in un autoparlante,, l’attenzione sembra rivolta al nuovo oratore consumato dagli anni e forse dalla vergogna, ma è tutto da vedere. “Cari fratelli e sorelle, onorevoli compagni e compagne, abbiamo oggi il piacere di ospitare i rappresentanti di tutti i credi, e il fior fiore della Scienza. Siamo quindi certi che la soluzione dei nostri problemi più scottanti è già progetto che troverà spazio e approvazione dei cittadini.”
Un’altra voce più profonda, Ricorda gli ultimi eventi di un mondo che ha voluto celebrare le tappe che hanno condotto ad un simile livello di perfezione. La catena pproduttiva è ora ininterrrotta, il sindacato ha finito la sua funzione frenante, i partiti hanno definitivamente abbandonato la scena, il controllo è pressochè totale. L’esercito e la Polizia, organizzano di tanto in tanto, qualche G8, o atti terroristici, per non annoiarsi troppo ma manca l’etica dello scontro e il richiamo del sangue e il dolore urlato e soffocato allo stesso tempo. Bisognerà provvedere con qualcosa di virtuale più efficiente. Un altro oratore, tuona il suo disapputno: “Sono anni che non riesco più a divertirmi, son anni che le unità di svago non hannopiù l’etica della scopata, sono anni che i bambini non sanno neppure più piangere, sono anni che non c’è più l’emozione di un incidente o una catastrofe, sono anni che la Pizza è sempre più insipida e i Mec Conald spruzzano vermifughi sui panini. Il presidente richiama all’ordine. Certamente un islamico prende la parola: “L’ultima volta che mi son gustato un pasto, era a base di maiale, e l’ultimo rapporto sesssuale era senza velo. Ora ancora una volta, il maiale mi fa ribrezzo e il velo mi fa sbagliare sesso.”.
Una voce con accento tedesco, si impone: “Possibile che il Latino, (inteso come lingua) non abbia creato una distensione e un nuovo misticismo nepure tra gli eletti del nuovo Potere Mondiale?” Il rappresentatne del Vaticano, molto umilmente prende la parola: “Mi scusi sua Santità, ma… vede il fatto è che la gente in chiesa proprio si addormenta. Si è persino provato con le bombole al peperoncino, ma l’effetto è che dormono piangendo. Quali novità da israele? “ “Beh…”una voce nasale balbetta: “Si sono triplicate le cliniche per i casi di doppia identità, infatti molti si immedesimano Palestinesi e si fanno saltare in aria. Qualcuno parla di sindrome di Stocolma, altri di noia e paranoia, ma il fatto sta diventando sempre più complesso. Uno scienziato si gratta la gola e il presidente dell’assemblea, lo invita a parlare.”Dopo anni
Di ricerche, il Grande occhio, è risultato incapace di vedere.” Un vociare insolito e ad alta voce si alza nell’aria. Il Presidente dell’asseblea, ripreso il proprio controllo, invitall’ordine.
Una nota d’organo profonda, avverte che la Mente sta per iniziare a parlare. Il gruppo tace immediatamente e si alza in piedi. Le fronti sono corrugate e i volti tesi.
Una voce tonante inizia:
“ La Guerra è pace.
La libertà è schiavitù.
L’ignoranza è potenza.”
Nell’udire i motti del Partito, alcune lacrime scendono sui volti scavati dei presenti.
La Mente sembra più tranquilla e la sua voce più rilassata.
“Vedere è cecità.
Udire è presunzione.
Toccare è peccato.”
Una preghiera di suoni stride e le sensazioni esplodono. La follia sta raggiungendo l’orgasmo. Ancora qualche sussulto e i corpi si accasciano sulle sedie. UN sibilo avverte che la Mente si sta ritirando.
Un antico negozio in un antico paese, apre le sue serrande. Un falegname vecchio come il mondo si pone al suo tavolo di lavoro e si gratta il naso. UN lavoro impegnativo lo attende. Anni di morte iniziatica, lo hanno destato in una luce solare mai conosciuta. Osserva i suoi atrezzi e il legno a disposizione. Quanto tempo avrà prima che la Mente riprenda il controllo di se? Inutile pensarci. Un sorriso gli spunta sulle labbra e l’immagine di Pinocchio già sta formandosi nella sua mente e tra le mani. Sarà un Pinocchio ormai cresciuto e liberato dal bisogno di mentire. Peccato, l’infanzia è importante, ma la vita è in attesa della sua opera e della sua proposta. La Fata Turchina sarà la sua compagna e insieme riprenderanno il cammino che il potere aveva tradotto in follia. Le sue mani ancora forti e salde, creeranno nuove coppie e in fine una nuova Arca li trasporterà oltre il confine dell’ignoto e porterà il fuoco e l’acqua e il mare penserà al resto.
Ora due sguardi si intrecciano, due cuori palpitano, una mano stringe un’altra mano, mentre la Vita ricomincia a scorrere come un vecchio fiume.


Renzo Coletti.




Venerdì, 12 ottobre 2007