Caro Direttore
Trovo più che necessario e urgente accogliere la sollecitazione di Giorgio Napolitano (sullUnità del 13.10.2004, p. 25, su "Angelo Oliva e la memoria della sinistra"): "Troppe vicende e figure del passato [...] rischiano di scivolare nellombra della rimozione e dellignoranza, nel modo più freddo e ingiusto per le persone, nel modo più sbagliato per la comprensione dei processi storici che condizionano ancora il nostro presente". Credo che non sia proprio il caso sottolinearlo, e ciò non solo per il passato, ma soprattutto per il presente e il futuro del nostro stesso Paese. Se me lo consente, così io - proprio ieri - ad un amico filosofo così rispondevo sullo stesso tema: 1. «l "anomalia" del PCI è stata la sua "forza-debolezza"!!! Tenere insieme "comunismo" e "democrazia" - in Italia (e nei confronti dello stesso comunismo sovietico) è stato il segno di una grandissima creatività politica e culturale - (e permettimi la connessione e la battuta) non a caso è legata a Salerno la Svolta (altro che quella di Heidegger)!. La battaglia per la libertà e per la democrazia è stata una costante della storia del Partito - il guaio che lo è stato troppo poco e, soprattutto, non ha puntato - nello sforzo di pensare il nesso cristianesimo e comunismo - al basso della società civile italiana e della società civile della chiesa cattolica - al livello antropologico, ma ha puntato allalto delle forze politiche statali (la DC) e della Gerarchia della Chiesa Cattolica ..... il compromesso storico - nelle sue radici - andava ben al di là della logica del "compromesso" e (a mio parere) getta ancora luce e possibilità sul nostro presente e sul nostro futuro!!!»; 2. « non sottovalutare "la cosa"(Heidegger): le mie considerazioni (da non esponente né avvocato del Pci!!!) indicano in unaltra direzione e cercano di dire qualcosa di "essenziale" (e non superficiale - su tantissimi e tantissimi fatti sono più che daccordo con te!!!) su un momento fondamentale della storia dItalia (e dEuropa - o, se preferisci, dellEssere) e su problemi che ancora ci attanagliano - a livello planetario e di umanità. Se permetti, dietro la svolta di Salerno cè (sul piano filosofico) Hegel, Marx, e il Cristianesimo, dietro Heidegger cè il misticismo della "foresta nera" di un "naturalismo" platonizzato (chiuso e cieco), che ne segna la "differenza" profonda. Il totalitarismo nazi-fascista non è uguale al totalitarismo comunista (vedi a proposito anche la recente "battuta" del Wojtyla!), né tantomeno (se vuoi) al totalitarismo della linea Gramsci-Togliatti-Berlinguer. Dietro cè unaltra antropologia! Possiamo dire quello che vogliamo - ma l"anomalia" cè e resta (e niente potrà cancellarla!). Senza nulla togliere alla ricerca di Heidegger (del resto come di Platone, e altri!!!), nella storia della cultura del pianeta terra sicuramente hanno una portata maggiore .... la scuola medica salernitana [per una san e robusta costituzione] e, ancora (se permetti), la svolta di Salerno [per una sana e robusta Costituzione] - assunta filosoficamente! Così è (a mio parere), se ti pare»; 3. «portare "la cosa" al livello "essenziale" - e il discorso non è sul nazismo e sulla compromissione di Heidegger ma sulla ragione stessa del totalitarismo sia di destra e sia di sinistra, e sia di centro (quello del profitto): il problema è questo. Heidegger non ha toccato il fondo e il fondamento - pur nella sua grandezza ha copiato platone e non ha capito Nietzsche!: con la "svolta" e dopo la "svolta" non ha chiarito proprio niente - e il nazismo come del resto lo stalinismo non sono stati solo scivolate o incidenti di percorso. Il problema è il platonismo - come ho detto: Heidegger vi resta impigliato se vuoi alla grande e totalmente, per il suo radicale rigetto della tradizione ebraico-cristiana - la tradizione marxista e il Pci in partcolare ha la possibilità di uscita proprio per il suo legame con la tradizione ebraico-cristiana! Questa è la differenza - e questa differenza è antropologica e "teologica".... non azzerabile». A questo punto, credo sia proprio utile riaprire il dibattito sulla "svolta di Salerno" (e riattivare come ha fatto giorni fa Sylos Labini - con il C.L.N. - il filo con la nostra memoria unitaria della lotta per la libertà e per la democrazia) e dargli tutta limportanza che merita - sia sul piano storico e culturale sia sul piano filosofico e politico. Quelleredità è ancora attiva e presente non solo nella memoria di milioni di cittadini e cittadine, ma nei principi della nostra stessa Costituzione e della nostra vita democratica. I nipotini di Heidegger come di Popper (che scriveva "la società aperta e i suoi nemici" proprio nello stesso anno della svolta di Togliatti e del Pci) stanno facendo di tutto per buttare a mare e nel fango non solo e non tanto "la miseria dello storicismo" quanto e soprattutto la nostra stessa dignità di esseri umani e di cittadini e cittadine dItalia e di Europa.
P. S.
La connessione della "svolta" di Salerno con Heidegger, Platone, e Popper è appunto assunta, in polemica con la "svolta" di Heidegger e la critica di Popper a Hegel e Marx (nemici della società aperta), filosoficamente - e non è e non vuol essere affatto uninterpretazione storica! Il mio discorso è un altro: ciò che è avvenuto veniva da lontano e portava (e porta - a mio parere) lontano; per tale evento, vale il classico - non sanno di farlo, ma lo fanno, cè un "carico di teoria" che eccede linterpretazione strettamente storiografica e tocca livelli più profondi della nostra stessa tradizione culturale. E credo di averlo detto con chiarezza, quando ho parlato della differenza (e di antropologia e "teologia") non azzerabile in alcun modo tra il totalitarismo nazista e il totalitarismo comunista, e ho detto della "grandissima creatività" di Togliatti e del Pci che apre al governo Badoglio e a tutti gli altri partiti e comincia a muoversi sulla strada maestra della libertà e della democrazia. E più che vero: resistono macigni, pesi, illusioni nella testa e sulle spalle - ma Togliatti e il Pci (pur con tutte le sue ambiguità - e sono state tante) non era e non è stato una specie di Pnf di sinistra - aveva una "radice" più forte e più sana che lo ha portato ben al di là della vecchia speculare alleanza partito fascista-idealismo gentiliano-chiesa cattolica e pienamente nellorizzonte della democrazia senza "se" e senza "ma". E questo prima della stessa Chiesa Cattolica - il cui totalitarismo istituzionale è ormai in crisi definitiva, proprio per non aver avuto il coraggio di accettare la "svolta" del Vaticano II e di tagliare il cordone proprio con quel naturalismo razzista, astuto, cieco e violento (edipico-platonico) di cui ho detto..... Federico La Sala
Lunedì, 18 ottobre 2004
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