Si legge: “E ‘ ridotta ad un vegetale, è giusto farla morire … di fame e di sete, sospendendo la nutrizione, perché non subisce alcuna terapia intensiva. Né alcun accanimento sanitario. Ma, dicono, è un vegetale. Anchio mi sento un vegetale, anzi peggio di un vegetale, perchè consumo senza produrre, parlo senza dire nulla, mi muovo, mi agito, ma non servo a niente. Dopo un vita attiva, in giro per il mondo, interessante, vissuta, che mi ha insegnato tanto, adesso faccio il pensionato inutile. Cosa importa se respiro senza una macchina, se mi nutro (e mi nutro bene !) senza sondino ? Il problema coinvolge il mio stesso essere e la motivazione che mi tiene in vita. Secondo taluni ragionamenti che ho letto, ed ho dovuto leggere nella stampa, giunti al mio punto dovrebbe diventare obbligatoria leutanasia, non fosse altro che per alleggerire i conti dello Stato. Lesistenza in vita viene condizionata da ciò che si dona e da ciò che si riceve, quasi come in un rapporto che valuta costi e benefici. La vita, così, perde valore per entrare nel novero dei prezzi; non un valore assoluto, ma un prezzo relativo; il questordine il mio prezzo relativo ha un segno negativo, è al passivo, e come me tantissimi altri, con i quali mi incontro al mattino a sorbire il caffè e commentare i quotidiani. Ho cercato di convincerli che, nella logica che ho qui riscontrato, siamo gente inutile e passiva, ma non cè verso; ho cercato di chiarire che la pensione che percepiamo è un furto perpetrato contro gli altri che devono mantenercela. Ho assistito mia madre, deceduta a 96 anni; abbandonai il mio lavoro allestero, per il quale ero stato sollecitato a proseguire, proprio per potermi trovare accanto a lei e lho fatto. Negli ultimi tempi aveva anche piaghe da decubito; veniva giornalmente uninfermiera per le pulizie e per accudirla, ma non mi dava fastidio e non lo ritenevo un dovere, ma una parte di me stesso. Ora mi rendo conto che quando sarò meno autonomo e indipendente, sarò di fastidio ai miei figli, perchè è cambiata la filosofia dellessere, per diventare filosofia dellapparire, e questo mi sconforta.
Rosario Amico Roxas
Domenica, 20 luglio 2008
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