Uomini e topi
LA POVERTÀ È UNA TASSA

di G.C.C.

Il nuovo stato sociale del Ventunesimo secolo visto da destra e da sinistra


COSA succede oggi in Italia? Il governo modifica lo Stato sociale ovvero avviene questo: lo Stato (insieme dei cittadini regolato dalle leggi) sociale (cioè tutti i cittadini che, dal primo all’ultimo, si aiutano per legge l’uno con l’altro) cambia.

Cambia così: alcuni gruppi di cittadini (banche, assicurazioni) si occupano dei beni (risparmi, pensioni, previdenza malattie ecc.) di tutti gli altri, avendone guadagni immensi. In definitiva: lo Stato è in mano ad alcuni privati così che il presente e il futuro di milioni di cittadini sono gestiti da alcune centinaia di persone. Se ne va un secolo di progresso civile combattuto a favore dei ceti meno abbienti. Chi parla più di dottrina sociale della Chiesa. Questo sfruttamento, ideato dai politici oggi al potere per garantirsi l’aiuto costante dei loro finanziatori, viene chiamato «Welfare».

La base dello Stato sociale non è più il popolo, ma il denaro. Il popolo non si autoamministra più, ma viene amministrato. È considerato a livello infantile, non in grado di gestire i propri risparmi. A chi andranno gli interessi di questa nuova organizzazione antisociale lo si vede fin da adesso, come verranno utilizzati si immagina. È comunque l’inizio di un depauperamento sistematico delle famiglie dei lavoratori, soprattutto dipendenti, delle classi medie e povere, attuato in modo da tenerle sempre più soggette alle classi dominanti.

Mentre avviene questo, il presidente del Consiglio (di destra, alleato all’estrema destra, cioè il Partito delle libertà) afferma di essere l’unico a prendere provvedimenti «di sinistra», e la sinistra della sinistra (cioè i comunisti a sinistra degli ex comunisti oggi nel Partito democratico) applaude al congresso di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti, uno degli affossatori del governo Prodi, in cui almeno un po’ di sinistra poteva partecipare alla guida del Paese. Una standing ovation, quindici minuti di applausi, per la stampa; «applausi interminabili» per la tv. E che cosa ha detto, Bertinotti? Che la sconfitta delle sinistre ha confermato la loro divisione e che bisogna ricostruire la sinistra del Ventunesimo secolo.

Non c’è ironia in quello che scrivo: è stampato sui giornali lo stesso giorno in cui si parla degli attacchi del governo alle pensioni, alla previdenza sociale, ai precari; e di Vladimir Luxuria (Wladimir Guadagno, eletto deputato nel 2006 grazie ai voti degli operai di Rifondazione) invitato a partecipare all’«Isola dei famosi», una delle trasmissioni più diseducative e trash della tv trash.

È questa la sinistra dei lavoratori per cui si sono sacrificate intere generazioni dall’ Ottocento ad oggi? È una domanda. «E chi se ne frega – dice una delegata al congresso – guadagnerà l’equivalente di 300 anni di lavoro di un operaio che votando Rifondazione magari ha fatto eleggere proprio lei». Luxuria, che si occupa di spettacolo, si definisce transgender e di religione buddista. Gli obiettivi sono cambiati.

I poveri sono altri, eccone uno. Al congresso di questa sinistra che applaudiva l’uomo della sconfitta proletaria era presente, come scrive il «Corriere della sera», «anche un personaggio come Nunzio D’Erme, salito agli onori delle cronache per aver portato, quando era consigliere comunale di Roma, del letame sotto casa Berlusconi. Anche lui sta con Ferrero e lo spiega alla sua maniera: ”È meglio di Vendola, no? Pure se a me non è che frega un c…So’ ubriaco e sto qui solo perché mi pagano l’albergo”».


G.C.C.



Lunedì, 28 luglio 2008