Allon. Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica Presidente, mi rivolgo a Lei, la persona che i cittadini e le cittadine reputano la più affidabile oggi, per segnalare un effetto della crisi di governo alla cui risoluzione si dedica in questi giorni. Si tratta di tanti e tante (sempre meno, ma la memoria li tiene vivi nel ricordo) che abbiamo ricordato e giustamente ammirato, nella Giornata della Memoria, ci siamo commossi nel leggere o ascoltare le loro testimonianze: sappiamo bene quanto il loro lavoro, attività, coraggio, semplicità, modestia siano doti umane e politiche importanti, quelle su cui poggia la nostra Costituzione. Quella giornata non può dunque essere un evento rituale e passeggero. Da quando sono in Senato ho incominciato, con altri e altre, ad occuparmi degli IMI, anche perchè mio padre fu uno di loro; dei deportati per lavorare come "schiavi di Hitler"; delle popolazioni di luoghi come S.Anna di Stazzema, in cui avvennero orribili stragi. Erano in corso, sia pure con grande lentezza provvedimenti per ricordarli con una medaglia o un diploma o un piccolo risarcimento simbolico una tantum: un cenno di riconscimento e di riconoscenza. Tutto questo viene annullato dallinterruzione della legislatura: si dirà "riprenderemo", ma a parte che tutto sarà da riprendere da capo con le solite lentezze; soprattutto queste persone non possono aspettare sia per la tarda e spesso tardissima età, e anche perchè è per loro amarissimo vedersi sempre trascurati, messi in coda, non far mai parte delle priorità dellazione politica. E mai possibile che per un riconoscimento che attiene strettamente alla cittadinanza e non a successive scelte politiche di parte, non si trovi un mezzo per non rinviare ancora la conclusione di ciò che è da così lungo tempo in cammino? Mi affido alla Sua sensibilità e intelligenza, per trovare il modo di non far attendere ancora questi nostri concittadini, che non hanno mai chiesto nulla, se non di essere riconosciuti. Ringrazio e saluto con sincera ammirazione e molti auguri
Giovedì, 31 gennaio 2008
|