Bisbigli e urla

di Rosario Amico Roxas

Chi ritiene di avere qualcosa da dire o da proporre, organizza il suo pensiero, lo elabora, lo corregge, lo armonizza, quindi lo espone, con calma, con chiarezza e riflessione. Ne viene fuori un discorso appena bisbigliato, che la gente capisce perché è aiutata a capire e riflettere.
Il contrasto a tale itinerario dialettico dovrebbe essere un altro discorso, analogamente ponderato, valutato, criticamente elaborato; quando tutto ciò manca allora si cerca di coprire il bisbiglio con urla, per distrarre l’attenzione e impedire il ragionamento e la comprensione.
E’ ciò che sta accadendo in Italia da qualche anno a questa parte, specialmente nella gestione politica della società. E’ stato imposto un metodo inedito di una nuova forma della politica: la politica/mercato, nel convincimento, che si vuole imporre, che tutto si compra e si vende, perché tutto ha un prezzo; è stato possibile far dilatare tale impostazione attraverso una metodica che ha invaso tutte le forme della comunicazione; è stata la metodica della distruzione del VALORE, per far emergere il PREZZO.
Così le urla sovrastano i bisbigli che non vengono più neanche recepiti; sono urla scientificamente programmate; tutto si è ridotto ad un urlo che si ripete come un’eco.
Il governo opera su itinerario di risanamento dell’economia disastrata?
E allora si urla …GOVERNO DELLE TASSE… LE MANI NELLE TASCHE DEGLI ITALIANI….I DISASTRI DEL GOVERNO PRODI…. SI DEVONO DIMETTERE….E’ DOVEROSO CHE SE NE VADANO A CASA…..2.000.000 DI ITALIANI CON BERLUSCONI PER DIFENDERE LA FAMIGLIA (due milioni in piazza san Giovanni non ci stanno: si tratta di uno spazio di 8 ettari, pari a 80.000 metri q. dove con 6 persone per metro q. si arriva a 500.000 persone pigiate, per metterne due milioni bisogno collocarne 24 per metro q., cioè più del numero di piantine di prezzemolo in una coltura intensiva…ma le urla servono proprio a non far capire); 5.000.000 DI ITALIANI PRONTI A MOBILITARSI CONTRO PRODI (non ci sono neanche i pulman sufficienti per una simile mobilitazione, né un unico posto di riunione idoneo, ..ma basta urlare e il gioco è fatto).
Anche le traveggole dei fatti personali sono assimilabili alle urla, come lo scambio personalissimo di lettere tra due coniugi, che, abbandonando l’alveo della riservatezza diventa un fatto pubblico, da prima pagina, impegnando la stampa padronale, le TV padronali e gli opinionisti pagati a merito.
Bisogna sempre attirare l’attenzione sul personaggio, a livello mediatico, visto che a livello di contenuti c’è solo un otre pieno di vento; così si inventa l’esibizione pagliaccesca di un’orgia privata, ma furtivamente fotografata e il cavallerizzo torna nelle prime pagine dei suoi giornali, delle sue riviste, delle sue TV e sui commenti psico-socio-culturali dei suoi biografi/opinionisti, che, orgogliosamente, mettono in bella mostra le stravaganze del loro capo; si stravaganze… perché se le medesime cose le avesse fatto il pensionato che ha percepito il TFR e vuole godersi un giorno da leone, sarebbe stato bollato come maniaco-pedofilo-sporcaccione, ma lui no, lui è cavaliere, lui è leader, lui è l’altro uomo della provvidenza, lui è la reincarnazione di Napoleone, lui è uno di quegli uomini di cui ne "nascono uno ogni mille anni (così recita la scheda su internet che lo riguarda, quindi possiamo stare tranquilli per le sorti dell’Italia per i prossimi mille anni), per cui si tratta di una prova provata di virilità, magari appena appena "stravagante".
Così trionfa l’apparenza che soffoca la realtà.
I bisbigli vengono soffocati e spenti dal vento tumultuoso delle urla, ma covano sotto la sua stessa cenere…e se dovesse riprendere vigore proprio perché ridotto a covare e ad autoalimentrasi ?
Noi aspettiamo fiduciosi e continuiamo a bisbigliare.


Rosario Amico Roxas



Sabato, 21 luglio 2007