Tutto già visto e sentito, la scena si sposta a Molfetta. Sono morti in cinque, in un autocisterna che trasportava zolfo
in polvere presso lazienda Truck Center, un centro specializzato nel lavaggio di autocisterne nella zona industriale. Ho
letto che cè stata unimmediata reazione da parte del mondo politico che chiede lapprovazione del decreto attuativo del
testo per la sicurezza sul lavoro e tanti messaggi di solidarietà: le troupe televisive saranno in fibrillazione, gli
inviati locali faranno tardi stasera a casa. Chissà se ci sarà un porta a porta, una trasmissione televisiva che
giustificherà labbonamento alla Raitv.
Io sono stata a Molfetta per due anni, quasi ogni mese. Era iniziata in rete la conoscenza di quello spaccato italiano con
una lista di discussione che si chiamava "Grande Nud", il Grande Nulla in molfettese. Ho amato questo paese, 60.000
abitanti sul mare, le casette bianche della città vecchia come quella che abitavo, la gentilezza e lospitalità di tutti,
lintelligenza vivace dei giovani e degli anziani, la loro filosofia . Molfetta è in provincia di Bari ma non sta in quella
parte di Puglia che va di moda come il Salento, dove è stato rilanciato il turismo per via della musica del mare della
cucina delle tradizioni:tutte cose che appartengono anche a Molfetta. Si perchè si guadagnavano la vita prima con
lagricoltura e il mare ma oggi non è più così. Non va bene neanche il settore marittimo o quello edile o industriale.
E si continua ad emigrare al nord e in Europa e negli Stati Uniti anche più lontano e in tanti tornano l8 settembre per
la Madonna dei Martiri, che viene portata a mare. Vicino Molfetta cè la zona industriale, dove penso di aver capito sia
successa la disgrazia e dove se non ricordo male cè anche il Csoa "Le Macerie",dove si va a sentire e fare musica, anche
quello con un nome che la dice lunga sulla rapina politica e culturale che è stata approntata dalle nuove scorribande
moderne dei partiti.
“Sono morti anche perché noi non siamo stati abbastanza vivi” mi viene in mente questa frase di Giancarlo Caselli, la disse
un anno fà, parlando dei morti di mafia, da queste parti diventa sacra corona unita. Ripenso a quella compostezza e a quel
rancore che serpeggia tra tanti a Molfetta per avere visto disperso un movimento di lotta e di cultura, eppure
lostinazione di un gruppo nellandare avanti, nello scontro e nellincontro li ha portati alla fine, ragionando sul lavoro
e la precarietà, ad aprire unAssociazione culturale che hanno chiamato Linea 5 a memoria delle vittime della Thyssenkrupp. Si sono organizzati, hanno discusso intensamente sopratutto nel merito del lavoro che manca, del lavoro nero e precario,
che uccide. Venerdì apriranno la nuova sede con un dibattito e un incontro da un titolo tragicamente premonitore "Sicuri da
morire". Avevo pensato di segnalarlo, poi mi sono già sentita i commenti di chi avrebbe detto "ma è troppo locale, troppo
lontano"...Eh già io vivo tra Roma e Viterbo e non cè più da pochi mesi quel treno Ok che costava solo 9 euro per fare
Roma Bari con fermata a Molfetta, che bisognava prenderlo alle cinque della mattina. Era pieno di giovani e non giovani,
pendolari e migranti dello studio del lavoro del cuore. Niente ok, niente partenze improvvisate,tagli di Trenitalia e tagli
della vita privata. Mi immagino ora le strade di Molfetta a Corso Umberto, piene di gente di tutte letà e con qualunque
clima, perchè non costa niente camminare e sorridere ma penso che oggi sorrisi non se ne fanno, si passeranno di bocca in
bocca, amaramente e dolorosamente, i nomi, i legami di quelli che non ci sono più, che finiranno nel Grande Nud...
Provo dolore nel non esserci, credetemi vicinissima a voi tutti, si con la mia rabbia ed amarezza, vi abbraccio forte, voi
che sapete essere sempre così grandi, forti e dignitosi.
Doriana Goracci
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THYSSENKRUPP – ILVA SICURI DA MORIRE che avrà luogo venerdì 7 marzo presso la Sala Turtur con la partecipazione di CIRO
ARGENTINO (RSU – FIOM – THYSSENKRUPP TORINO) ERNESTO PALATRASIO (SLAI COBAS – ILVA - TARANTO) FRANCA CALIOLO (ASS.NE 12
GIUGNO – FAMILIARI VITTIME SUL LAVORO – ILVA DI TARANTO) Il PresidenteOnofrio Pappagallo e-mail :
associazione.lineacinque@gmail.com Infotel: 3475601039 -- Lineacinque Associazione Culturale via M. DAzeglio 200 - 70056
Molfetta (BA)
Martedì, 04 marzo 2008
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