http://reset.netsons.org/modules/news/article.php?storyid=1353 ( per le foto)
" Aspetto un figlio sai nonna..." - lei avvampo e disse "Cosa dici, stai scherzando?" Per mia nonna era un dramma ogni gravidanza delle nipoti, aveva perso la mamma che era una ragazzina per procurato aborto, erano troppi già quei dieci figli e morì di setticemia a Tripoli. Mia nonna ne fece solo una , mia madre, e le stette attaccata a vita, a proteggerla dal male del mondo. Di aborto ne ricapii quando misi in fila certi ricordi infantili di condominio, un borbottio sommesso, un lasciare i figli delluna allaltra, certe portate di tazze di brodo rinforzante...Me la scampai quando non era in vigore la legge ma, per fatti che non interessano a nessuno, lho provato quando diventò legale poco dopo, in un ospedale romano; meriterebbe un pamphlet quellesperienza. Oggi non cè niente da fare nè per me nè per mia figlia, dobbiamo fare i conti con la ProLife, quel movimento che nacque in America nel 1973, quando il Tribunale Supremo immise l’aborto nei diritti costituzionali e così si cominciò a difendere il rispetto della vita! Sin dal momento del concepimento! Per chi non lo sapesse, il movimento ProLife fu da subito appoggiato dalla Chiesa Cattolica e da varie fondazioni americane. Oggi passeggiando per blog di destra fatti in casa, noto un bel cocktail di firme, per mandare a casa Bassolino la casta dei nuovi gay discariche aborto grilli e grillini e secondo natura. Ho dedotto poi da vera sciocca, facendo un sunto di quanto scritto sulla "Cristiana Famiglia", che prima è cristiana e poi è famiglia e se per caso non lo fosse non sarebbe tale, quando sostenendo Ferrara dice:«Limpegno contro la pena di morte non è diverso da quello contro laborto e leutanasia, perché è impegno a favore della vita. Per i cattolici non è una novità, ma per tanti laici (o laicisti) sì, se non una sciocchezza». Ho davvero limpressione di non essere stata inclusa nelle famiglie come intese nel Sacro Impero del Vaticano ma a qualcuno loro zecchino di certi interni abbaglia ,ne è stato da tempo contagiato anche un fortunato non padre il signor Giuliano Ferrara che dalle pagine del suo giornale ha, urbi et orbi, proclamata lidea di una moratoria sullaborto. Il giornalista , direttore del suo Foglio, dallalto del suo incarico istituzionale, scrive anche a Walter Veltroni, laltro carico da novanta del partito democratico, per fargli capire con le buone che si deve discutere della sua idea e solidarizzare con lui nel momento in cui il comitato discuterà lo statuto del Pd. "Un appello che parla da solo", conclude il giornalista che invita a promuovere la "Grande Moratoria della strage degli innocenti", come dire "ce lho duro". Non ho scordato il 16 giugno 2005 quando sulle maggiori testate italiane come Repubblica, si trovavano le parole di Ruini che diceva vittorioso nel dopo referendum: “Ho cercato solo di fare il mio dovere di vescovo, di cristiano, di cittadino”.Colui che porterà e ha portato avanti la “questione antropologica” ha continuato a fornire “modelli di vita” con le conseguenti “scelte legislative, amministrative e giudiziarie negli ambiti della tutela della vita umana, della famiglia, della procreazione”. Quindi le coppie di fatto, i matrimoni gay, i divorzi rapidi, l’aborto, l’eutanasia. Da quì Ruini intraprese le sue battaglie. Intanto mentre in Sicilia, nel cui parlamento siciliano ci sono 90 deputati di cui 4 sono donne, tre del centro destra e Rita Borsellino del centro sinistra, è stata fatta una proposta di legge sulla sepoltura obbligatoria dei feti abortiti, non regolamento funerario ma una vera e propria legge, presentata da Forza Italia allAssemblea regionale siciliana. Intanto è stata proposta sempre da Forza Italia lerogazione regionale di un milione di euro ai comuni di Brindisi e Castrignano del Capo per la venuta del papa a giugno.Il suo coordinatore, onorevole Fitto, chiede alla Giunta Regionale di provvedervi come dallo stesso deliberato per la precedente venuta di Benedetto XVI a giugno del 2005, anche se allora ne chiese la metà di euro.
In ogni caso, piaccia o non piaccia dobbiamo fare i conti con il Liechtenstein (35000 abitanti) che è fra i pochi paesi in Europa che hanno ancora una legge che penalizza linterruzione di gravidanza e tra le circa cinquanta peccatrici che abortiscono annualmente, due di esse nel 2006 hanno subito una procedura penale. Ora tutti i temi che ho affrontato non sono affatto filosofici e speculativi, ma terra terra. E volutamente, oltre che per incapacità culturale, io non riesco più a trovare un buon motivo di discussione "moratoriosa" delle leggi ,già ripetutamente confermate dalla volontà popolare, per la libertà individuale, per lautodeterminazione. A Roma si dice "nun me ce metto", non solo su certi temi ma sopratutto con certe persone, a discutere? Vogliamo scherzare? Quì si fanno gli affari sulluso della nostra pelle, per la loro crociata Pro Life...ma annatevene in Lichtenstein...
Doriana Goracci
p.s. intendiamoci se cè da lottare seriamente e non con una lettera aperta al sor pampurio di turno, io ci sono.
Martedì, 08 gennaio 2008
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